Genere: Fantascienza

Trama:
Un freddo inverno. Un cadavere inspiegabile. Un commissario con la fidanzata in missione in Antartide, che non riesce più a tornar a casa. Tanti fatti contrastanti. Ma, in fondo, "una vicenda semplice ed abbastanza logica".

Recensione:
Differentemente da quanto suggerito dal titolo, non è stato semplice leggere questa opera letteraria nel momento in cui il mondo è afflitto da una pandemia, che fa molto parlare di sé non solo per i suoi devastanti effetti, ma anche per le molte congetture che ne accompagnano l'origine ed i dubbi legati al divenire dell'umanità in seguito al suo passaggio. A volte leggendo un libro ci si imbatte in una sorta di "Dejà vue", personale o collettivo; in questo caso credo si possa parlare di un "Je le vois".
La pubblicazione colpisce non solo per la trattazione di un argomento che permea le cronache dei nostri giorni, ma anche per altri significativi aspetti che richiamano il lettore a considerazioni molto profonde: l'ipotesi di una valicabile fluidità della quarta dimensione, il tempo, e le capacità inesplorate della mente umana, le enormi potenzialità di controllo che il loro utilizzo potrebbe indurre negli individui in grado di sfruttarle, le ripercussioni che potrebbero scaturire da un simile processo. Impressionante è anche la configurazione del nostro Paese nel prossimo secolo, sprofondato in un degrado economico e demografico per nulla confortante, caratterizzato da una tecnologia imperante che si sostituisce all'essere umano nelle operazioni più banali, osserva, traccia e spia i singoli individui e virtualizza i contatti sociali attraverso i cristalli liquidi. Potrebbe essere abbastanza logico, come suggerisce l'autore, anche se, a mio avviso, non è affatto piacevole o rassicurante. Occorre raggiungere l'epilogo per leggere un rigurgito di tutela del senso di umanità, di collettività, di rispetto nei confronti del pianeta e dei suoi occupanti tutti. Un gesto coraggioso, dettato dall'unica energia che nessuna tecnologia potrà mai inglobare, quella dei sentimenti che un essere umano sperimenta perché è vivo, portato a termine per uno scopo salvifico ed a prezzo di una risonanza emotiva lacerante.
La trama è degna e piuttosto complessa, accarezza delle ipotesi di realtà e secondo me assolutamente possibili, ma distanti dalla concezione dell'energia, della materia, dello spazio e del tempo che fanno parte dell'esperienza attuale della maggior parte degli esseri umani. Questa traslazione assume un ruolo preponderante agli occhi del lettore ed è forse per questo motivo che la suspense risulta un po' sfocata. Il filo conduttore che lega gli accadimenti dell'esordio all'epilogo è comunque di ottima fattura ed è perfettamente logico, come enunciato nel titolo.
Lo stile dell'autore è gradevole, garbato, piuttosto asciutto e scandito, come si conviene ad un'opera letteraria in seno alla quale i personaggi consumano una parte dei loro dialoghi attraverso forme di pensiero oppure si relazionano con strumenti tecnologici. La parte descrittiva che accompagna gli eventi fondamentali è essenziale e misurata.
La lettura richiede una grande e costante attenzione affinché l'insieme ed i dettagli possano essere apprezzati pienamente.
(Angelarosa Weiler)

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