Genere: Thriller

Trama:
Il nostro mondo forse è già stato distrutto nel 1962 e nel 2000, ma non ce ne siamo mai resi conto. Fino ad ora. L'ispettore Ettore Zema, specialista della Divisione Centrale Anticrimine, torna nella odiata città del nord Italia in cui ha vissuto, richiesto dalla questura per risolvere l'orrendo omicidio di una studentessa universitaria. Ben presto dovrà fare i conti con un passato dimenticato e con un presente ostile. Ma è il futuro ciò che lo angoscia. Quando gli autori dell'omicidio proclamano la fine del mondo, Ettore capisce che non è uno scherzo: è un gioco, con regole impossibili da seguire in una partita impossibile da vincere.

Recensione:
Un romanzo che racchiude in sé diversi generi: thriller, fantasy e fantascienza, più alcuni sconfinamenti nell'horror e nell'esoterismo.
Perfettamente bilanciati tra loro, questi elementi si fondono in una trama che prima incuriosisce e poi coinvolge, regalando una lettura dinamica e inaspettata.
La scrittura di Zaffini è fortemente descrittiva. Mentre le parole si susseguono le une alle altre, le immagini che evocano si fissano nella mente dando vita a una "caduta" nell'opera. A fianco dei personaggi, il lettore diviene parte integrante dello scritto.
Scorrevole, chiaro, il ritmo si mantiene ad un buon livello tra sorprese, tuffi nel passato che regalano punti di vista privilegiati sulle vicende dei personaggi, omicidi e stranezze che devono trovare spiegazione.
Ben costruiti i protagonisti della storia sono tutti centrati, contestualizzati, con precisi intenti e finalità delineate. Soprattutto il primo attore, l'ispettore Ettore Zema, possiede una profondità e una complicazione che lo rendono personaggio umano, con il quale stabilire una connessione empatica ed emozionale.
Seguire il percorso tracciato da "Penny Apocalypse" è una vera avventura fatta di sensazioni. Magari nelle primissime pagine ci vorrà un attimo di pazienza per abituarsi alla musicalità del libro, ai suoi cambi di tempo e protagonista, ma ben presto la lettura diventerà naturale e continuare sarà progressivo e semplice, instaurando complicità con la trama e le sue sfaccettature.
Un piccolo neo lo si riscontra in una scelta prettamente stilistica dell'impaginazione: il carattere di stampa utilizzato è piccolo. Nessun problema se si possiede una vista ottimale, certo è che una maggior grandezza avrebbe reso la lettura più piacevole e veloce.
Per la commistione dei generi è probabile che i puristi storcano il naso, ma leggere questo romanzo si può rivelare esperienza innovativa che lascia il segno e si ricorda a lungo.
(Tatiana Vanini)

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