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Le leggende della Juventus.
La magnifica ossessione di vincere di Paolo Tomaselli

di Paolo Tomaselli

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    Casa Editrice: Diarkos - 292 pagine
    Formati disponibili: cartaceo




  • Genere: Sport

    Trama:
    Una società entrata nel mito, composta da giocatori leggendari, che ha scritto la storia del calcio italiano ed europeo, dalla panchina di Corso Re Umberto dove è nata fino al pallone business globale dei giorni nostri. Da Felice Borel fino al re Cristiano Ronaldo, quella juventina è una delle galassie più ricche di stelle del calcio mondiale. Anastasi il "Pelé bianco", il "Divin codino" di Baggio, le magie di Zizou Zidane, le volate della locomotiva Nedved, la classe aristocratica di Boniperti e Platini, passando per la potenza, l'eleganza e la tecnica di Charles, Sivori, Rossi, Scirea e Del Piero: gol, parate, giocate indimenticabili e tanti successi. Un viaggio alla ricerca dell'eccellenza, che abbraccia le diverse generazioni in nome di un'unica maglia bianconera e di un'unica, magnifica, ossessione: quella di vincere. Prefazione Roberto Beccantini.

    Recensione:
    "Le leggende della Juventus - La magnifica ossessione di vincere" di Paolo Tomaselli, è un libro che funziona benissimo sia da leggere in rigoroso ordine sia da godersi pescando a caso una storia dalle pagine, con un unico disclaimer: ci sono tutti i migliori, ma non sono i 30 migliori. Tomaselli spiega nell'introduzione come sia stato difficile fare una scelta fra i tanti campioni di una squadra che è leggenda, passando "dalla brillantina di Borel a quella di Ronaldo", si prende la responsabilità di esclusioni "eccellenti" ma il suo scopo è stato quello di unire epoche e calciatori, prima di tutto uomini, che con i loro talenti in molti modi hanno influenzato il calcio italiano e non solo, uomini capaci di resettare i pensieri ad ogni inizio di stagione, di ricaricare le energie dopo ogni sfida. Nonostante le innumerevoli vittorie, nonostante la bacheca affollata. Vincere è l'unica cosa che conta, dicono a Torino, ma è anche ciò che più di arduo esiste nello sport e in Italia se ti chiami Juventus lo è ancora di più in tutto il suo tanto ossessivo quanto fantastico desiderio di vittoria.
    Leggere questo libro è come partecipare a una liturgia, un canto di Natale sempre attuale, un inno al gioco e alla sperimentazione che fotografa e ferma nel tempo la bellezza dello scarabocchiare su un pezzo di carta la propria formazione tipo per poi appallottolare il foglio e ricominciare.
    L'Autore ci porta dentro la storia (anche con la S maiuscola) e spesso dentro l'azione nel campo di gioco. Il risultato è una galleria di personaggi che nel tempo hanno rovesciato la logica del campo, in modo spesso imprevedibile, accidentato, miracoloso, facendo, di fatto, la storia di questa squadra. A ognuno di questi viene dedicato un ritratto che fotografa i momenti, gli attimi che hanno costruito l'uomo e poi l'atleta che si è fatto leggenda.
    Sono raccontate le storie che hanno fatto la differenza e hanno reso il calcio qualcosa di più di un semplice gioco e questa squadra una tra le più amate (e odiate) di sempre. Sono storie raccontate con rigore e sintesi tipici del giornalista e con la consapevolezza del sognatore, capace di raccontare qualcosa di fluido, in continuo divenire.
    Leggenda si diventa non solo per le vittorie, è importante anche come si vince e come si perde. Perché essere un campione non significa soltanto conquistare una medaglia, battere un record, dominare nella propria disciplina, ma conquistare un primato morale, saper difendere un ideale nobile, dare un esempio. E combattere contro avversari invisibili e subdoli come la discriminazione razziale, politica o sessuale, contro malattie o infortuni gravissimi, o semplicemente contro regole ingiuste e tradizioni fuori dal tempo. Non si tratta di biografie vere e proprie, quanto, piuttosto, di fotografie prese in determinati momenti di vita. Frammenti di vita dentro e fuori dal campo.
    E da qualcuno c'è molto da imparare.
    (Tatiana Vanini)

    Citazioni da questo libro:
    "La mia università è stata la strada e la vita di ogni giorno mi ha insegnato qualcosa. Basta saper guardare. Nella mia esistenza ho fatto il calzolaio, l'acrobata, il pugile, l'artista di strada, il calciatore, il radiocronista, l'organizzatore di corse ciclistiche. Il calcio non può essere molto diverso". (Renato Cesarini)

    "Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta"

    "La volontà può cambiare ogni cosa. Avanti tutta, non molliamo nulla." (Andrea Agnelli);



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