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La moglie del mercante di storie
di Robinson Steve
Traduzione a cura di: Giulio Lupieri

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    Casa Editrice: Newton Compton Editori - 320 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Thriller

    Trama:
    Londra, 1880. Una donna si getta insieme al figlio nel Tamigi per simulare la sua morte. Si tratta di Angelica Chastain, in fuga dal passato e disposta a tutto per dare a suo figlio William l'opportunità di una vita migliore, lontano dagli orrori che si sono lasciati alle spalle. Dopo essersi assicurata un lavoro come governante in una bellissima casa, Angelica sposa il ricco vedovo Stanley Hampton, proprietario di una fabbrica di penne. Il futuro che Angelica ha sempre sognato comincia finalmente a prendere forma. Ma i debiti con il passato non sono ancora stati saldati. E non ci vuole molto perché tra i suoi nuovi amici, un tempo ammaliati dal fascino abbagliante della nuova signora Hampton, qualcuno cominci a dubitare di lei. Quando un'eco del passato busserà alla sua porta, minacciando di rivelare i suoi segreti e distruggere tutto ciò che Angelica ha faticosamente costruito, fin dove sarà disposta a spingersi? L'amore per un figlio può trasformarsi in una pericolosa ossessione?

    Recensione:
    Un thriller a scorrimento lento, ma non per questo meno intrigante. Un personaggio diabolico, determinato ed al tempo stesso ammantato da un'aura di grande femminilità, savoir-faire e perbenismo. Una lunga e complessa confessione resa ad un uomo di Dio ad un passo dal patibolo, per un crimine mai commesso; unica vera colpa la dipendenza affettiva da una narcisista patologica, una manipolatrice sottile e compulsiva. I delitti consumati e descritti in queste pagine, anche i più brutali, passano in secondo piano in confronto ai disegni elaborati dalla protagonista, una mente prone ad ogni intrallazzo e proclive ad ogni bassezza pur di soddisfare il proprio ego ipertrofico. Capitolo dopo capitolo, la vera natura del personaggio centrale di questa vicenda lentamente si rivela, lasciando il lettore letteralmente stupefatto. Emozioni e sentimenti rivestono una notevole importanza in questa narrazione, si accompagnano di pari passo alle vicende criminose, risultando a tratti predominanti.
    La trama è complessa sin dall'inizio, il racconto di vita, ambientato in Inghilterra alla fine del diciannovesimo secolo, si intreccia già nelle prime pagine con il mondo torbido della malavita, assumendo una connotazione drammatica. Il racconto prosegue in una continua alternanza tra apparenze talmente limpide da apparire reali e confortanti e verità nascoste tra le quali si aggira l'ombra, dal lato oscuro della mente. Ripetutamente, la vittima si trasforma in carnefice ed il carnefice subisce i colpi della propria vittima, in un rigurgito di distaccate sottigliezze operate a volte con piglio fermo e rapido, a volte con modalità subdole, studiate ed a lungo premeditate. Ancorché la narrazione proceda con l'andamento pacato tipico della letteratura anglosassone, l'attenzione del lettore è costantemente mantenuta desta dal susseguirsi degli eventi. Il ritmo accelera notevolmente nell'epilogo, nel quale le diaboliche capacità di ingegno, mistificazione e manipolazione di cui la mente umana può essere capace sono esaltate in un vortice rapidissimo e sconvolgente. Come anticipato, la componente affettiva ed emozionale che accompagna il racconto è notevole, l'autore ha saputo riverberare con sapienza e con molta cura la complessità delle motivazioni che abitano il pensiero razionale, evidenziando come tali motivazioni possano risultare ingannevoli e prevaricatrici nei confronti della più semplice, naturale e spontanea voce del cuore.
    Lo stile dell'autore è classico, molto gradevole, chiaro e comprensibile. I passaggi più scabrosi della narrazione sono esposti in modo tale da non lasciare spazio ad equivoci, ma sempre in forma molto garbata e sfumata, quindi non offensiva nei confronti della sensibilità del lettore. La componente descrittiva che accompagna la machiavellica e delittuosa trama è ricca ed abbondante, sia per quanto riguarda la descrizione dei personaggi, sia per quanto concerne gli scenari che ospitano le vicende.
    (Angelarosa Weiler)

    Citazioni da questo libro:
    "Sostiene che la penna sia un'estensione della mente"

    "Non c'è fonte di coraggio più forte della paura di una madre"

    "Non è forse vero che l'amore rende stupidi?"

    "Ora so che il suo cuore è nero come l'inchiostro delle penne stilografiche, eppure la amo ancora. Dovrei odiarla, credetemi quando vi dico che ci ho provato, ma non posso chiudere gli occhi senza rivedere il suo viso e ricordare la felicità che ha portato nella mia vita. Come posso odiare qualcosa di così bello?"



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