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Genere: Thriller

Trama:
Un cadavere mutilato emerge da un tumulo di sterpaglie. Un ragazzo scalzo e magro dice di chiamarsi Leone e che quello è il corpo di suo padre, con cui ha sempre vissuto nei boschi. Quale segreto si nasconde tra le montagne impenetrabili del Centro Italia? La risposta spetta al commissario Lucia Pacinotti. "Un'altra sigaretta e poi vado" è la frase che ripete tra sé mentre è appostata in macchina cercando il coraggio di bussare alla porta del suo vecchio compagno di università, Marco Lombroso. Nonostante la frattura improvvisa che li ha separati anni prima, lui è l'unico che può aiutarla a dipanare il mistero del "ragazzo dei boschi". Ciò che Lucia non sa è che bussando a quella porta costringerà Marco a riaprire anche il vecchio baule ereditato dal suo avo, Cesare Lombroso. Tra le pagine dell'Atlante dei criminali, nei pattern che collegano i crimini più efferati della Storia, si cela la verità, ma per trovarla è necessario addentrarsi nei fitti boschi delle montagne e in quelli ancora più intricati dell'ossessione per il male.

Recensione:
Un thriller avvincente, che inchioda alle pagine mentre la tensione sale sempre più. Un libro affascinante per la commistione tra criminologia, e quindi l'aggancio con il reale, e una trama avvincente, inquietante proprio perché possibile.
"Gli scomparsi" è un romanzo dedicato ai troppi bambini che ogni giorno, ogni anno, scompaiono senza lasciare una traccia, senza un perché.
La scrittura di Alessia Tripaldi è coinvolgente fin da subito. Si sente con forza quanto questo libro sia frutto di ricerca, di studio, dove nulla è lasciato al caso. Gli accenni a casi famosi, di cui chiunque segua la cronaca ha avuto notizia, uniti a riferimenti che hanno un forte richiamo con tragedie note, danno un impatto emotivo che viene amplificato dalla storia del romanzo, appassionante, in grado di scatenare l'emotività del lettore.
Le pagine ci immergono con forza e concretezza nella vicenda, mentre simpatizziamo coi personaggi principali e tentiamo di venire a capo di una faccenda intricata, piena di sorprese, che vanno al di là di ogni comprensione, seguendo i passi proprio di coloro che vogliono capire. Comprendere la mente criminale, imparare a riconoscere il mostro dietro la normalità, può essere importantissimo per fermare il male prima che si compia, per preservare le vite dei bambini che continuano a sparire, lasciando un vuoto che non si colma e una sofferenza che non si placa.
Marco Lombroso, brillante quanto problematico uomo, ossessionato delle menti criminali e zavorrato da una discendenza scomoda, quella con Cesare Lombroso, che fa sì di indirizzargli contro gli sguardi diffidenti se non proprio ostili degli addetti ai lavori, è un protagonista intrigante. Il suo intuito è capace di tanto, ma la paura di perdersi facendo quello che sente essere la sua vocazione, lo trascina in un tunnel di solitudine, di chiusura verso il mondo e i rapporti interpersonali. Nel caso viene trascinato da Lucia Pacinotti, ex compagna di studi e ora commissario della mobile, alle prese con un uomo ucciso e un ragazzo ritrovato. Lucia è la parte concreta e propositiva della coppia, è davvero fonte di luce per Marco: con lei si sente capito, con lei può essere sé stesso e proprio questo lo terrorizza e lo spinge alla fuga. Le dinamiche tra i due rendono la storia ancora più profonda di quanto già non sia. Il lettore si trova interessato sia all'evoluzione del rapporto tra i personaggi che all'indagine, dove i punti oscuri si moltiplicano come le domande, man mano che le scoperte aumentano.
Pieno di ritmo, di tensione che sale, "Gli scomparsi" permette di entrare da protagonisti in una vicenda orribile. Il crimine viene raccontato, esposto, mostrato, per permettere la comprensione di ciò che può essere vissuto dalla vittime, indifese, impaurite. Piccoli che non comprendono ciò che accade e questo insieme è una fortuna e una maledizione. Con quest'opera si entra completamente nel lato buio, patologico, dell'essere umano e, nonostante questo, non c'è morbosità. Alessia Tripaldi riesce ad essere delicata nell'efferatezza, costruendo qualcosa di forte che viene presentata al pubblico con i giusti toni e i corretti modi, per non infastidire, per non creare sensazionale turbamento. Grazie a lei viviamo un'indagine nell'indagine: il reato e ciò che sta dietro ad esso, lo motiva e lo realizza.
Ogni caso è importante, ogni scomparsa deve avere attenzione e merita un lavoro accurato. Nel libro non manca di essere descritto il lavoro degli inquirenti che, essendo esseri umani, possono sbagliare, possono affrontare le cose dal lato sbagliato, facendosi fuorviare da preconcetti e false idee. Ecco quindi lo scontro tra chi vuole la verità e chi vuole preservare un prestigio, un ruolo di comando a discapito di tutto.
Da ogni lato lo si guardi questo romanzo affronta il fattore umano, sempre e comunque, raccontandolo al lettore.
Imperdibile per gli amanti del thriller, per gli esploratori della criminologia, per chi ha amato Dazieri e la sua coppia Dante/Colomba: ecco a voi un altro "Padre", un nuovo mostro, ma soprattutto ancora e sempre un uomo e la sua follia.
Entrate nel bosco, cercate di non perdervi. Quando uscirete sarete gli stessi?
(Tatiana Vanini)



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