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Dysangelium:
Il Diritto di non avere Diritto alcuno

di Simone Colaiacomo

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    Casa Editrice: Horti di Giano - 304 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Fantascienza

    Trama:
    Come sarebbe il mondo se nel 1962, in piena Guerra Fredda, un U-2 americano avesse sparato un missile su un mercantile sovietico colpevole di aver superato di pochi metri il limite della quarantena? E se quel sottomarino, apparentemente trasportante viveri per i cubani affamati a causa dell'embargo, contenesse segretamente delle testate nucleari? Cosa sarebbe accaduto se Unione Sovietica e Stati Uniti avessero iniziato a scatenare l'Apocalisse atomica? E se la Chiesa avesse messo a disposizione dei pochi fortunati delle Fortezze bunker, condizionandoli poi al punto da pretendere dagli affamati superstiti rispetto e venerazione? Come sarebbe la Terra dopo molti decenni, una volta riemersi dal sottosuolo? Forse cambiata radicalmente, sconvolta da terremoti, eruzioni e dall'effetto delle radiazioni che avrebbero determinato delle mutazioni genetiche in alcuni gruppi di persone rimaste all'aperto e miracolosamente sopravvissute? E se il ritrovamento di un misterioso libro creasse aspettative di speranza al punto da generare la speranza in un cambiamento in grado di fermare l'egemonia del potere Temporale della Chiesa, sostituendolo con un credo nichilista?Due eserciti in lotta per il potere in uno spicchio di mondo, probabilmente l'unico in cui la presenza dell'uomo è ancora viva, seppur tenue, nonostante la presenza della nuova razza mutante e feroce: gli Abomini. Un romanzo distopico, una fantascienza post apocalittica condizionata dalla filosofia nichilista e dall'egoismo di una fede portata all'estremizzazione egoistica. Un viaggio da vivere, da leggere, da immaginare in un'atmosfera avvolta da ceneri, nubi e catastrofi in cui l'uomo lotta per sopravvivere, aggrappandosi ai principi d'umanità.

    Recensione:
    Come si capirà chiaramente leggendolo in un capitolo, il dysangelium è la cattiva novella, un annuncio che non ha in sé né speranza, né pace.
    Esattamente così è il libro di Colaiacomo che, partendo da un pezzo di storia evoluto in maniera diversa, ovvero con attimi di scelte fatali che hanno portato ad una guerra atomica, gli anni '60 del '900 hanno messo la parola fine alla terra come la conosciamo.
    E' un mondo distopico e distrutto, quello descritto nel romanzo, grigio, nebbioso, agonizzante. Pochissimi i sopravvissuti, che avanzano negli anni di vita rinchiusi in città fortezza, una società elitaria immobile e rigida, dominata dalla casta dei sacerdoti e dei militari. E' la Chiesa a tenere le redini di un pianeta alla sfascio, ma anche qui, la visione tetra e priva di bontà dell'animo umano offerta dall'autore, si offre agli occhi del lettore. Misericordia cristiana, generosità, gratuità non esistono. I pochi al potere fanno di tutto per mantenerlo, schiacciando gli altri. Libri bruciati, demonizzati, solo alcune opere ritenute sacre possono continuare esistere. L'uomo non ha imparato nulla: ha visto il baratro, ha visto la fine e non è cambiato, anzi si è inasprito ancora di più.
    Con un linguaggio che raggiunge diretto il suo obbiettivo e una creazione dell'ambiente precisa, ideata nei più piccoli dettagli, Colaiacomo ci conduce in un'avventura ricca di emozioni e sensazioni, mossa dalla volontà dell'uomo con le sue azioni e reazioni.
    I personaggi si offrono al lettore in maniera aperta, nei pregi come nei difetti, permettendo così di comprenderli e di poterli collocare sulla scacchiera degli eventi in modo chiaro. In "Dysangelium" troviamo delle schegge impazzite, pronte a muovere di nuovo guerra, una battaglia tra vinti, che ancora si ostinano a muoversi gli uni contro gli altri invece di abbracciare un'ideologia più alta e civilizzata di mutuo soccorso. I capitoli procederanno con un alternanza tra chi rappresenta l'ordine costituito e chi intende sovvertirlo, aggiungendo in più un tocco di mistero incarnato in una ragazza, Keira. Le suo origini sono sconosciute, la sua storia dimenticata. Da subito intorno a lei si percepisce un alone di predestinazione che la fa brillare sugli altri personaggi.
    La trama avvince tra momenti di tensione dettati dalle schermaglie, in un viaggio irto di problemi e pericoli. Ci si deve guardare dagli umani, ma anche dalle creature mutate a causa delle radiazioni.
    Il ritmo rimane sempre alto, rendendo la lettura scorrevole e piacevole.
    "Dysangelium" è un portale verso uno scenario possibile: l'uomo deve imparare dagli errori di ieri per salvaguardare il suo domani. Ci riuscirà? La storia risponderà alla domanda, nel frattempo quest'opera offre alcuni scorci, un monito e, in fondo, una speranza.
    Fantascienza terrificante perché fin troppo possibile.
    (Tatiana Vanini)



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