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Ammut-Dores: Il Male Originario
di Marco Caboni

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    Casa Editrice: Pubblicazione indipendente - 24 pagine
    Formati disponibili: cartaceo




  • Genere: Horror

    Trama:
    Nell'inverno del 1984 la vita di quattro giovani amici cambiò radicalmente, dopo che incominciarono a succedere degli avvenimenti paranormali e fuori dal comune. Tutto ciò mise a rischio la loro stessa vita e porterà loro a decidere se scappare o combattere per sopravvivere.

    Recensione:
    Un breve racconto horror, con protagonisti quattro giovani in lotta contro il potere ancestrale e terribile di un demone: questo è il pilastro dal quale si erge la trama.
    Ricco di azioni, di salti temporali e scoperte, che si evolvono in poche pagine, il racconto presenta una struttura debole per un horror.
    La narrazione viene affidata ad un narratore esterno, che in una circostanza si ritrova a parlare direttamente al lettore. Questa scelta narrativa mette un filtro, una distanza tra la storia e il lettore che impedisce a quest'ultimo di restare coinvolto nelle descrizioni. Manca il brivido che scorre sulla pelle, il freddo sulla schiena e la pelle che si rizza sulla nuca. Un horror è atmosfera, proprio per questo è un genere tanto difficile da scrivere con credibilità. Se la partecipazione del lettore è inficiata, diventa un semplice racconto a tinte più o meno forti.
    La storia è molto articolata, troppo per un racconto breve, si divide in momenti tra i quattro protagonisti, uniti o da soli, parti dove ci sono scoperte tramite la nonna di uno di loro, salti nel passato che raccontano l'origine della lotta tra il demone e il protettore, situazione nel reale e azioni in una dimensione onirica. Tante informazioni che rallentano il ritmo lineare della narrazione, disperdendo la tensione che si andava formando. Sembrano tanti capitoletti traccia, uno schema di un'opera più che un'opera essa stessa.
    Alcune ingenuità, come varie ripetizioni di parole (tra tutte spicca il termine esso/essa) si ritrovano numerose nella stessa pagina, spezzano il ritmo di lettura, rendendo poco piacevole l'approccio.
    Ci sono spunti interessanti se si considera il racconto un'impalcatura per un romanzo: la lotta tra bene e male, l'inesperienza giovanile che diventa consapevolezza, conoscenza, il coraggio nel fermarsi e lottare piuttosto della fuga o della resa incondizionata. E' necessario dare spazio all'emozione e alla psicologia dei personaggi, dando il giusto tempo per permettere al sentire di emergere, alle scene di imprimersi nella mente del lettore, trasformando parole, che qui restano di pura sensazione, in brividi veri.
    L'horror non è per tutti, ma soprattutto ha bisogno di chiarezza nell'esposizione, di punti saldi ben sviluppati e di pazienza nella creazione del climax. Scene, anche forti, non scatenano paura senza cura espositiva.
    (Tatiana Vanini)



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