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Uccidi il male
di Davide Simon Mazzoli

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    Casa Editrice: La Corte Editore - 494 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Thriller

    Trama:
    Sono trascorsi undici anni da quando il Profeta dell'Apocalisse, il serial killer che aveva terrorizzato Milano, ha colpito l'ultima volta uccidendo la moglie e il figlioletto del commissario Alexander Wolf, dopo averli sottoposti a torture indicibili, facendosi aiutare dai suoi Cavalieri. Da quella notte tutto è cambiato. Dopo essere stato deposto dal suo ruolo, per aver ucciso a sangue freddo uno dei Cavalieri e aver scontato un periodo di reclusione, Wolf si trasferisce nella sua villa di Varenna insieme alla figlia Vera: una ragazza ventisettenne, nata da una relazione giovanile. Anche se non è più un poliziotto, Alexander continua a collaborare segretamente con il suo ex collega e amico Giorgio Alborghetti, aiutandolo nelle indagini grazie ad alcune sue doti particolari. Ma l'incubo, che sembrava ormai sopito, ritorna all'improvviso per trascinarlo di nuovo all'inferno. Una mattina, rincasando da una nottata con Alborghetti, Alexander trova sul tavolo della sala da pranzo una lettera del Profeta dell'Apocalisse. Il folle è tornato e una sanguinosa caccia all'uomo ha inizio: il baratro sembra non avere fondo e una scia di morte e dolore rivelerà verità insospettabili che nessuno avrebbe mail voluto sapere.

    Recensione:
    Un thriller potente, che colpisce duro ed intriga: "Uccidi il male" è un libro di oscura fascinazione che ci conduce nell'abisso, nell'inferno che non è soprannaturale o estraneo, ma vicino e famigliare perché frutto delle azioni dell'uomo contro i suoi simili.
    Mazzoli ha una scrittura diretta, esplicita, perfetta per descrivere una trama cruenta che non infastidisce perché tutto è ben bilanciato e circoscritto, fruibile. Al contempo la sua penna è capace di raggiungere vette intimiste inaspettate, in grado di farci leggere i personaggi, soprattutto i principali, nel privato dei loro pensieri, non solo nell'esteriorità delle loro azioni.
    Le figure che popolano l'opera le conosciamo davvero, le comprendiamo. A partire da Wolf, tormentato, complicato, un uomo distrutto che beve troppo e va avanti nella vita spinto dall'urgenza della sua missione: fermare colui che gli ha distrutto l'esistenza nel modo più barbaro ed orribile. Wolf abbraccia e accoglie l'imperativo che titola l'opera, perché "uccidi il male" è un comando, una necessità, una ragione per stare in piedi, ritti, contro la sferzata degli eventi.
    Accanto a lui la figlia Vera, giovane donna che si trascina un passato irrisolto, dove l'abbandono e il rifiuto del padre quando era piccola, le impediscono di avere con lui un rapporto sereno. Eppure vivono insieme, ferendosi nel tentativo di avvicinarsi, allontanandosi pur continuando ad orbitare ed abitare l'una nell'esistenza dell'altro. Chissà se riusciranno a perdonarsi, a seppellire il passato oscurato da un destino beffardo e ad accettare il dono della rispettiva presenza.
    E poi Giorgio, il poliziotto che all'ombra di Wolf è cresciuto e maturato, che da lui ha appreso gli strumenti per camminare sulle proprie gambe, che a lui guarda con amicizia, esasperazione, ma affetto, perché sa, ha visto e ben presto accetta che certe battaglie si possono combattere solo facendo fronte comune. Vincere non è scontato, ma è una speranza, una meta da ricercare.
    Se questi personaggi sono a disposizione del lettore, il grande antagonista resta celato, inafferrabile, enigmatico. Di lui sappiamo poco e niente, è la scia di morte che si lascia alle spalle a raccontarlo e descriverlo. La narrazione di "Uccidi il male" è una caccia dove preda e cacciatore si scambiano i ruoli. Incalzante, il ritmo non si perde nelle dimensioni del romanzo, perché ogni singola pagina è giustificata, e immergersi nei capitoli un'avventura emozionale, non solo un caso criminale.
    Affrontiamo l'indagine, sprofondiamo in scene da girone infernale, mentre la tensione ci avvolge e la voglia di sapere cresce. Questa storia è cominciata undici anni prima, poi si è fermata e ora è ripartita, ancora letale, ancora pregna di orrore.
    "Uccidi il male" potrebbe essere la narrazione di una follia, ma c'è troppa lucidità, premeditazione, attenzione. Ci dice che il male esiste, senza ma, senza forse, senza scuse e ci sono coloro che lo affrontano, con coraggio ed abnegazione, rischiando la vita.
    Un romanzo mai scontato, con un finale da cardiopalma.
    Una lettura magnetica per gli amanti del genere thriller.
    (Tatiana Vanini)

    Citazioni da questo libro:
    Che io non preghi per essere al riparo dai pericoli, ma per avere il coraggio di affrontarli.

    Noi non siamo altro che complicate escrescenze di infinite intersecazioni che si incrociano e si intrecciano. E quando due di queste si scontrano, qualcuno muore.

    Una voce che non si sente, è una voce che non esiste.



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