Logo Libri e Recensioni

Iscriviti alla Newsletter per ricevere GRATIS i nostri aggiornamenti.





Genere: Saggi

Trama:
L'autore ci sottopone situazioni oggettive di cui poco si parla, perché si aggredisce la tracotanza e la stupidità di individui che hanno perseguito e continuano a fare il proprio interesse sfruttando l'ignoranza e la bonarietà delle masse inerti. I testi scolastici non ne fanno menzione, per cui l'acculturamento rimane parziale e distorto; così che ai popoli viene impedito di crescere in libertà e con auto-determinazione. Molti comportamenti di personaggi collettivamente responsabilizzati sono ripetitivi, caratteriali; variano nel corso della storia in merito all'ambiente, ma non nella sostanza. L'opera propone l'ironico, ma realistico esame di molte figure sociali, passate e presenti, soppresse o ancora in essere. Marco Martinelli narra a una bimba, con la voce della madre, una serie di brevi racconti, come favole per istruire la piccola donna; la quale, piuttosto astuta e moderna, comprende le modalità con cui pochi scaltri e senza scrupoli acquisiscono potere e benessere, dall'antico Cavaliere al più attuale Eremita.

Recensione:
"Strane figure" è un romanzo che si avvale della struttura favolistica per offrire una disamina della società. Marco Martinelli analizza, sminuzza, giudica e offre al lettore una sua diagnosi del presente partendo dal passato, una dimostrazione degli errori che ci trasciniamo avanti da secoli, e imperterriti continuiamo a ripetere. Come mai accade ciò? Perché siamo ciechi, perché siamo conniventi, magari impotenti, o semplicemente perché stiamo bene nel nostro orticello e non ci curiamo troppo di ciò che accade oltre il nostro personale confine. Di motivi ne possiamo trovare a bizzeffe, certo è che questo scritto impone di porgere attenzione, di riflettere e di interrogarci.
La scrittura è fluida, esplicativa. Una madre racconta alla figlia delle strane figure che popolano il mondo, il loro ruolo, come ci sono arrivate e cosa questo comporta per chi gli sta intorno. Possiamo considerarlo un saggio filosofico con esempi pratici; un'opera formativa che, attraverso l'informazione, si propone di dare uno scossone. "Strane figure" potrà infastidire, risultare irriverente, eccessivamente negativo, ma di certo non può essere scostato con indifferenza. Nutre la curiosità, alimenta la discussione e con naturalezza ci si ritrova a navigare tra le figure analizzate, con spirito critico e voglia di vederci chiaro.
A tratti si riscontra dell'ironia che alleggerisce la narrazione, ma è ben presente anche l'amarezza e un certa parte di tristezza. Potremmo essere grandi, giusti, geniali, sociali, ma non siamo così nobili, e non serve un libro per ricordarcelo, basta solo guardare a questa umanità con sguardo onesto. Che esseri straordinari siamo: capaci di slanci altissimi, ma è più facile, magari più lucrativo, essere altro e allora alcune grandi idee fanno più male che bene.
"Strane figure" si compone di capitoli brevi, all'interno dei quali diversi tipi di personaggi vengono esaminati e raccontati. Sono snelli questi capitoli, si possono assorbire di volata, ma è più indicato andare piano, per lasciare alle parole il tempo di sedimentare, di trovarci concordi e anche contrari, lasciando lo spazio al pensiero critico di svilupparsi e motivarsi.
Che la società, così com'è, sia un sistema che sta collassando, ce ne stiamo accorgendo tutti, in questi giorni più che mai. E' sempre più necessario un cambiamento, che può iniziare solo da una presa di coscienza e dalla volontà di dare un svolta. "Strane figure" potrebbe essere un inizio, una nota dissonante che richiama l'attenzione, una sveglia che suona e toglie dal letargo la coscienza.
(Tatiana Vanini)

Citazioni da questo libro:
Il consorzio umano segue da troppi secoli una filosofia di vita basata sull'ideale del possesso senza limiti, sono a sfociare ai giorni nostri nel paradosso del sentirsi umanamente fallito senza ricchezza materiale.

Se vuoi dare del raggiratore, del profittatore a qualcuno, chiamalo cavaliere d'industria.

Gli errori degli uomini tendono a ripetersi.

L'alternanza dell'imbecillità è il disastro incontrollabile del genere umano.

E' vero, siamo tutti ipocriti, perché non siamo spontanei; svolgiamo un ruolo non nostro, congenito; recitiamo, siamo tutti attori.

Dello stesso autore:
Dialoghi in sequenza
Lasciarsi andare



POTREBBE INTERESSARTI ANCHE





Il libro consigliato

Il libro consigliato

Iscriviti alla Newsletter...

newsletter ...per ricevere ogni settimana le ultime novità dal nostro sito.

Iscriviti qui!

Cerchi un libro?

Inserisci il titolo, parte del titolo o il nome dell'autore:



Norme sulla privacy