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Genere: Thriller

Trama:
E' un inverno di sangue nel meraviglioso Chianti dove, dentro la cornice delle sue colline, il Male si fa vivo con morti che all'apparenza sembrano non avere alcun collegamento tra loro. La Squadra Mobile deve indagare per trovare il filo conduttore che unisce la brutale uccisione della compagna di un ricco banchiere, il suicidio di una testimone e altre morti misteriose al mondo di personaggi al di sopra di ogni sospetto con centro dei loro sporchi interessi e divertimenti nella Capitale. Il commissario Michele Ferrara, per trovare la soluzione, deve scavare tra segreti inconfessabili guardandosi anche da figure istituzionali che ufficialmente gli sono vicine per collaborarlo. Michele Giuttari ritorna da protagonista con un thriller aspro e travolgente sui segreti più inconfessabili di gente potente con un susseguirsi di morti, colpi di scena e tradimenti dove i cattivi diventano buoni o vittime e i buoni cattivi. Ritorna così a inquietarci e sfidare i lettori con un'indagine incredibile che ha il sapore della realtà costruendo un impeccabile meccanismo narrativo dove tutto alla fine si ricostruisce in una intelaiatura coerente in maniera del tutto logica.

Recensione:
Un thriller di grande fascino, mistero e suspense, "Sangue sul Chianti" è un'opera gialla interessante su più fronti.
La scrittura di Giuttari è viva e vibrante. Chiara in ogni frangente, sia nella costruzione della complessa trama, come nel divulgare aspetti tecnici legati alle tecniche investigative, con passaggi davvero formativi inseriti nel contesto della storia, che non mancheranno di accendere la curiosità degli amanti del genere. Le parole risultano scorrevoli, l'alternanza tra narrazione e sorprese è ben cadenzata e invita il lettore a porsi domande, regalando scorci di verità non disponibili ai personaggi chiamati ad indagare, e tacendo molto altro, in pieno abbraccio del genere giallo.
I personaggi sono tanti, diversi e ben costruiti. Si muovono sul teatro degli eventi in opposti schieramenti che a volte non sono definiti e netti, ma si confondono. Troviamo appartenenti alla classe bene che non sono così lindi e specchiati come si presentano al mondo, anzi, celano molti più scuri che chiari nel loro intimo; al contrario un ladro appare quasi onesto e le sue azioni più comprensibili e scusabili di tante altre.
Giuttari nel suo romanzo non fa sconti a nessuno, nemmeno a quegli inquirenti e investigatori dei quali farà parte per sempre. In "Sangue sul Chianti" l'indagine viene offerta in tutte le sue fasi, tra evidenze scientifiche ed interrogatori, passo per passo, ed è suggestivo vedere come le prove si possono interpretare, come un caso possa prendere una strada piuttosto che un'altra, sulla base di convinzioni personali, espresse in totale buona fede, ma che possono essere errate. E' una giustizia imperfetta che cerca di fare del suo meglio per assicurare alla legge il reo. Una giustizia fatta di uomini, che sono retti, corretti, finanche attenti, ma non privi della possibilità di sbagliare. Il problema è che agli errori seguono le sofferenze degli innocenti. Un monito a prestare sempre attenzione e massima cura, a non puntare il dito precipitosamente, che vale per il pubblico, i media e per chi indaga.
Nell'opera, la società nel suo insieme, tramite l'esempio oggettivo di Firenze e dintorni, viene descritta e analizzata. Un mondo che cambia in peggio, dove la sicurezza diminuisce all'avanzare del crimine. Zone considerate tranquille divengono quartieri ai limiti, dove dopo una certa ora non è consigliabile uscire. Lo spaccio dilagante, nuove tecniche criminali, con coperture inimmaginabili, le abituali attività che chiudono, si spostano e lasciano spazio ad altri negozi che spesso non rispettano le regole. Giuttari ci toglie gli occhiali dalle lenti rosa per fornirci motivi di riflessione, portandoci esempi che purtroppo riscontriamo nella realtà.
"Sangue sul Chianti" è mistero e denuncia, azione e reazione, legalità e illegalità. Profondo, tocca tanti temi senza mai uscire dal seminato, fa pensare, mentre intrattiene con un ritmo serrato e perfetto. Possiede due cuori quest'opera, un cuore nero di malvagità e interessi personali che vanno oltre, e uno buono, di legami e sentimenti, che diventano emozioni condivisibili.
"Sangue sul Chianti" comincia stregando con un fatto di violenza impunito, lega a sé con un delitto dal quale partiranno tentacoli che arriveranno lontano, si chiude dando tutte le risposte in un incastro preciso e ci lascia con un epilogo dolce amaro, ricco di considerazioni essenziali, da custodire.
Un romanzo da non perdere!
(Tatiana Vanini)

Citazioni da questo libro:
Le lancette dell'orologio scorrono in fretta anche quando non ci si diverte, forse addirittura ancor più in fretta.

Chi commette un delitto lascia sempre una traccia di sé sulla scena del crimine, come pure una traccia di quel luogo rimane su di lui. Una regola sempre valida.

Il tempo lavora a favore dell'assassino.

Il mondo in bianco e nero era una semplice illusione, bastava strizzare leggermente gli occhi, per vederlo invece tutto grigio.



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