Genere: Narrativa

Trama:
Carlo Voce ha meno di quarantotto ore per prendere una decisione che può cambiargli la vita, ma si ritrova all'alba sbandato sulla battigia di una spiaggia in Toscana, senza ricordare come ci sia capitato. Ma poi gli torna alla mente l'immagine di una catasta di scatoloni pieni di pulsanti in plastica, siglati con la D di Delete. A partire da quel momento si va ricostruendo il suo percorso: la traiettoria si intreccia con quella di una serie di personaggi, che, a loro volta, stanno cercando un approdo. Oppure un imbarco, per riportare al largo esistenze che, per bonaccia o per tempesta, si sono spiaggiate. Sono marinai, giocatori d'azzardo, musicisti, lavoratori, donne in famiglia o in carriera, sempre più o meno precarie negli equilibri che la società ha deciso per loro. Sono "pazzi" dichiarati o "normali" viaggiatori della vita che in qualche modo impazziscono: di rabbia o d'amore, per delusione o per logorio, per una volontà cieca e irrazionale che scherza con le nostre ambizioni o per una libertà inesorabilmente divenuta obbligo di scelta. Come sulla battigia, bisogna transitare, da una parte o dall'altra, senza fermarsi mai. "...Altrimenti ti fanno fuori."

Recensione:
"Liberi come sulla battigia" è un romanzo che parla a tutti noi, perché immerso nel reale, dove non ci sono eroi, ma persone come tante che si arrabattano per vivere e, in molti casi, si accontentano di sopravvivere.
Intenso, una scrittura scorrevole ci conduce in una trama costruita come racconti, con un filone principale e situazioni che da esso di allontanano per poi tornarci. Si ha la sensazione si seguire il percorso di un fiume, di avventurarsi per emissari ed affluenti, vagabondare un po' qui è lì e poi tornare al corso principale per approdare ad un finale aperto sul mare, sul futuro. Dalla battigia si parte, alla battigia si torna. All'inizio con sentimenti di confusione e di sconfitta, al termine del percorso invece arricchiti, diversi, più consapevoli e vicini ad un sembiante di felicità.
De Mori ci regala un mondo fatto di tanti personaggi, connessioni celate che si svelano pian piano, in una danza globale di insieme. Le parole corrono, si appropriano del nostro essere e ci invitano a viaggiare per un po' con loro, permettendoci di riflettere sulla società, l'amicizia e la lealtà, il mondo del lavoro, i legami famigliari, la solitudine, la fragilità e tanto altro.
In alcuni momenti verremo presi dalla diffidenza, in altri saremo preda della tristezza e del dolore per la tragicità che i capitoli ci narrano. Sprazzi di sereno e poi domande, interrogativi, dubbi.
Tante le figure che popolano il libro, eppure l'autore rende ognuno di loro protagonista, mostrandoli tangibili, concreti e comprensibili. "Liberi come sulla battigia" è un mondo fatto di carta, che potrebbe benissimo essere ciò che accade al nostro vicino, dietro la porta chiusa, il discorso che si fa al bar, le proposte e le piccole grandi disavventure nei locali o per strada.
E' un leggere vivo, empatico, crudo se vogliamo, senza sconti, ma quando mai l'esistenza fa sconti o crediti? Il conto arriva puntuale, la differenza sta nel come lo affrontiamo, se ci lasciamo sopraffare o se, ad un certo punto, troviamo la rotta per afferrare le redini imbizzarrite di un destino mai domo.
(Tatiana Vanini)

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