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La fabbrica degli orrori
di Iain M. Banks
Traduzione a cura di: Alessandra Di Luzio

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    Casa Editrice: Fanucci - 208 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Horror

    Trama:
    Frank è un diciassettenne orfano di madre che vive su una minuscola isola della Scozia - che non ha mai abbandonato - con il padre, un ex hippy con la fissa della scienza, dedito a strani esperimenti in una misteriosa stanza della casa. Ha un fratello divenuto pazzo dopo un incidente in un ospedale, Eric, un piromane che dà fuoco ai cani, e un amico, Jamie, un nano con cui trascorre le notti al pub, ubriacandosi per rendere interessante una vita assolutamente priva d'interessi. Frank ha un'intelligenza perfida, capace di nascondere la sua perversa attitudine: uccidere bambini innocenti - come il fratellino Paul e i due cugini, Blyth e Esmeralda - nonché piccoli animali, come vespe o conigli, con la sua Fabbrica degli orrori. Egli segue sempre dei riti personali, frutto di una religione primitiva, fatta di simboli e feticci, di luoghi addobbati come templi e santuari. C'è però un terribile segreto che sarà svelato e che gli permetterà di vedere chiaro sulla sua esistenza, sempre confusa e segnata da episodi strani e inspiegabili.

    Recensione:
    "La fabbrica degli orrori" è un horror particolare, che scatena attrazione e ripulsa e, alla fine, è la prima sensazione a vincere.
    Iain Banks ha una scrittura che cattura, scorrevole e insinuante. Scrive una cosa che fa nascere curiosità, torna indietro in una normalità distopica di creazione ai fini della distruzione, e poi riprende l'accenno, lo racconta, lo riempie e il lettore non può fare altro che assorbire, chiedendosi il perché di tanto orrore.
    Pubblicato per la prima volta nel 1984, rimane un romanzo attuale, che sta bene in qualsiasi tempo.
    La narrazione è in prima persona, affidata al protagonista, Frank. Un attore principale che a lungo resterà nei ricordi, per le sue particolarità, per il suo essere contraddittorio. Frank è un ragazzo di diciassette anni, che vive quasi del tutto isolato dal resto del mondo e dalle altre persone. Una prigione volontaria la sua, dove è principe assoluto dei territori intorno a casa. Geniale, capace di costruire meccanismi complicati e perfettamente funzionanti, dotato di fantasia, è un artista della costruzione. Ma le sue creazioni hanno una funziona particolare: la distruzione, la morte, di oggetti, piccoli animali e non solo.
    Frank è un assassino e colpisce la sua lucidità, freddezza, la pianificazione meditata. Non è folle, non è pazzo, è centrato nella sua realtà, si è addirittura creato una religione fatta di presagi e segni. Non manca nemmeno di sentimenti, e allora cos'è? Il male puro e semplice? Nulla nella vita è semplice, nemmeno Frank.
    La narrazione procede con un ritmo in crescendo, con picchi di adrenalina e suspense là dove rischia di sfociare nella piattezza, fino a un finale che è una corsa forsennata di eventi e segreti da svelare.
    Finché non raggiungiamo la desiderata spiegazione, non possiamo fare a meno di chiederci cosa sia la misteriosa fabbrica celata nella soffitta. Scoprirla sarà un'epifania, un mostro metallico che in maniera perversa è attraente. E anche la fabbrica, come Frank, è più di quello che appare, è una metafora dell'esistenza, e tutto sarà chiaro entro l'ultima pagina.
    "La fabbrica degli orrori" con i suoi personaggi in bilico tra normalità è crudeltà, è il manifesto delle abilità manipolatorie, il trionfo della narrazione sulla realtà, il tentativo di soffocare la verità, per fortuna un tentativo che non riuscirà.
    Frank trascina il lettore nel suo mondo, glielo fa toccare, sentire, mostrando di sé il bello e il brutto, senza sconti, senza mistificazioni. Si provano diversi sentimenti verso un essere così complesso, tra i quali orrore, ma più lo si conosce, più tempo si passa con lui e l'imperativo che comanda la voglia di continuare a leggere è capire le motivazioni dietro il suo agire. E una volta che il grande segreto sarà svelato, comprenderemo i motivi di ciò che non può avere scusanti, e un po' ci commuoveremo di fronte alla figura grottesca e tragica di Frank.
    Un classico dell'horror, un romanzo che non lascia scampo.
    Non per anime delicate.
    (Tatiana Vanini)

    Citazioni da questo libro:
    La nostra vita è tutta fatta di simboli. Ogni cosa che facciamo è parte di un disegno dove abbiamo comunque voce in capitolo.

    Ogni domanda è un inizio che cerca una fine.

    Entrambi i sessi sanno fare una sola cosa molto bene: le donne mettono al mondo, gli uomini uccidono.



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