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Genere: Narrativa

Trama:
Duecentoventi anni di storia narrati da un violoncello creato nel 1768 dal Villan D'Ascoli, le cui traversie non sono seconde a quelle di un Renzo Tramaglino qualsiasi. Il violoncello ama, odia, è sboccato e maleducato, ma anche saggio e sagace. Passando di mano in mano attraversa secoli di avventure raccontandole dal suo punto di vista unico al mondo e portandoci da Fermo al Kremlino in un susseguirsi di eventi straordinari che lo vedono attore principale. Tutti i violoncellisti considerano il proprio strumento "vivo" e, in questo libro, trova finalmente la sua vera voce. Il viaggio attraverso la Storia di un violoncello dall'animo umano che racconta in prima persona le sue traversie.

Recensione:
"L'amante in Si bemolle", del giornalista/scrittore Gianluigi Gasparri, è un buon romanzo, ben scritto, che si legge piacevolmente anche grazie all'ironia che lo connota e che spesso si trasforma in sarcasmo, con la forza e la costanza di una grande capacità e creatività narrativa.
Protagonista e voce narrante è un violoncello costruito nel 1746 da Giuseppe Odoardi chiamato "Il Villan d'Ascoli", non molto conosciuto ai più ma noto agli esperti per aver prodotto, con legni di risulta ed eterogenei per provenienza, strumenti musicali degni di esser suonati dai migliori virtuosi. Il nostro protagonista, come tutti gli strumenti, possiede una propria personalità, anzi, tante personalità quanti sono i legni che lo compongono, ribelle alle regole, conscio della propria bellezza e delle qualità che lo rendono unico, capriccioso, appassionato, erotico; si innamora delle donne che nel tempo lo maneggiano e "ci fanno l'amore" stringendolo fra le gambe e adagiandolo sul decolleté, di cui percepisce la morbidezza e attraverso il quale entra in comunicazione vibrante col cuore.
Come in una sorta di diario, il violoncello narra le sue alterne fortune che attraversano più di duecento anni della nostra storia, intrecciando la sua vicenda a personaggi e fatti reali.
L'unicità e il fascino magico dello strumento condiziona le vite di Pacifico, il "don pastore" - "cardinale scardinato", di Violetta la giovane scaltra tzigana, virtuosa e appassionata esecutrice, tanto amata, sia da Pacifico sia dal violoncello, di due trovatelli ischitani, di Astrid dama di compagnia di Maria Carolina d'Austria (sovrana del Regno di Napoli), di Chiara, una novizia di un convento del Centro Italia, di un disertore tedesco, di Brigitte, benestante signora fresca di divorzio, velleitaria musicista e infine di Ludovica, musicista virtuosa, amante di un potente politico russo che il nostro violoncello, deluso e piccato per il trattamento subito in camera da letto, si ripropone "scegliendo" di produrre uno sberleffo in Si bemolle nel corso del suo prossimo concerto, così da metterla in ridicolo davanti alla platea.
La narrazione è vivace e ricca di colpi di scena, fornisce sprazzi di realtà delle varie epoche, con tanta naturalezza e padronanza del contesto, che il lettore più curioso verrà sollecitato all'approfondimento del quadro storico via via considerato.
La trama è tutta da scoprire, densa di colpi di scena e di sorprese, gli intrecci si annodano e si sciolgono, i punti di vista cambiano, e l'autore, pian piano, scava nell'animo dei protagonisti, ne porta alla luce brandelli sepolti, nascosti, implacabile ed attento sezionatore delle menti e dei sentimenti. L'amore e la passione, l'odio ed il tradimento vengono infatti sezionati ed analizzati da Gasparri, che ne pone in luce particolari seminascosti che riescono ad insinuare un dubbio nel lettore su quanto sappia di certe dinamiche. L'Autore è attento narratore, preciso e meticoloso, dietro la sua scrittura si nota un fine progetto, un'architettura precisa ed armonica che sorregge un romanzo gradevole e mai banale. Anche quando sarebbe facile buttare qua e là facili situazioni o volgarità gratuite, glissa e tiene alto il livello della narrazione, cambiando un poco le luci, spostando il suo obiettivo, per andare a scoprire i lati nell'oscurità, per svelare le ombre delle menti che si annidano dietro ai sentimenti o all'unione di due corpi. Lo stile del romanzo nella sua originalità, appare ben costruito con l'intento del divertissement insaporito da qualche pennellata "cochon", ma si tratta di erotismo calibrato sul mutuo scambio di vibrazioni, risonanze, emozioni e, nei limiti della sua essenza, il violoncello partecipa direttamente ai giochi d'amore e di passione dei suoi custodi, talvolta anche in bollenti incontri a tre.
I personaggi sono molto ben costruiti e suscitano simpatia o antipatia nel lettore, ma alla fine fanno esattamente quel che ci si aspetta da loro.
Grazie a Gasparri per averci proposto un bel romanzo, divertente e di ampio respiro, e per aver riportato vigore e nuova linfa al genere picaresco, un poco abbandonato in questi ultimi anni.
(Luisa Debenedetti)

Citazioni da questo libro:
"Addormentarsi, per un violoncello è brutto segno, andiamo in crisi di astinenza musicale perché un conto sono i rumori e un conto è la musica, anche se verrà un giorno in cui i rumori saranno considerati musica e la musica sarà considerata rumore. Questo può facilmente accadere in qualunque momento, basta mettere insieme strumenti malcreati e musici somari, il gioco è fatto."

"Molti musicisti si innamorano del loro strumento, che a volte ricambia ed è così che un concertista semplice può diventare virtuoso in una totale fusione di sentimenti e di armonie."



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