Genere: Narrativa

Trama:
Carlo e Margherita sono una giovane coppia in attesa.
La loro vita è tranquilla e spensierata, sono bravi nel loro lavoro e nelle cose di tutti i giorni.
La loro vita verrà sconvolta dall'arrivo della loro primogenita, Emma, una bambina meravigliosa con una sola particolarità... Non può emettere suoni.
La sfida continua di Emma e dei suoi genitori è raccontata in questo libro. Una sfida contro i pregiudizi e le cattiverie, con un solo mantra in testa "la vita è meravigliosa".

Recensione:
"I sogni di chi non sa parlare" è un romanzo speciale, capace di affrontare le difficoltà, di raccontarle, di trasformarle in metafore che parlano direttamente al cuore del lettore. E' un romanzo formativo, positivo, che regala forza e speranza.
La scrittura di Matteo Gentili è scorrevole, anche se le precise e dettagliate descrizioni imbrigliano in un ritmo più lento. Da una parte un pregio, perché invita a meditare su quello che troviamo scritto, dall'altro un difetto, perché viene la tentazione di saltare alcuni passaggi.
In maniera magica e fantasiosa, con un ancoraggio alla realtà che ne risulta edulcorata senza svilire determinate tematiche, la trama è ricca di emozioni e sensazioni.
In maniera chiara viene raccontata l'attesa e l'emozione di una nuova vita che si affaccia al mondo, lo sconcerto, la paura, di fronte all'imprevisto, rappresentato da una figlia perfetta, ma che non rientra nei parametri di normalità.
L'autore è bravo a descrivere l'amore, la dedizione e, insieme, la solitudine, la volontà di proteggere, le difficoltà nel distacco, il timore del confronto con gli altri. Fuori dalle mura di casa si trova indifferenza, incomprensione e, sì, anche cattiveria che scaturisce dall'incapacità di mettersi nei panni dell'altro; accanto a ciò Gentili ci mostra che esiste anche empatia, accoglienza e amicizia.
Emma e i suoi genitori, protagonisti bellissimi e affascinanti dell'opera, affrontano un vero percorso di consapevolezza e cambiamento, forti e saldi nel loro legame, roccia contro ogni tempesta. Emma è afona, non emette alcun suono, non parla. Emma comunica con una lavagnetta magica, capace di tradurre in disegni e parole i suoi pensieri. Quella lavagnetta è il suo legame con il mondo, è un oggetto speciale che moltissimi genitori di bimbi con difficoltà nel linguaggio vorrebbero. Perché un padre e una madre capiscono ogni mezzo di comunicazione del figlio, con difficoltà, ma percependolo di pancia e di cuore, il resto del mondo no. Oh che sollievo sarebbe quella lavagnetta nel reale!
"I sogni di chi non sa parlare" affronta la storia di Emma dall'infanzia, l'adolescenza e si conclude negli anni adulti. E' un racconto irto di difficoltà affrontate con coraggio, resilienza e senso della misura. Non è una favola che racconta di quanto la vita sia perfetta e meravigliosa, ma una narrazione che ci ricorda di come la vita sia degna di essere vissuta e possa dare gioia anche nel cammino più tortuoso. L'opera è uno sprone a trovare il nostro personale modo di rendere bella l'esistenza. Non ci dice ipocritamente che andrà tutto bene, che si sistemerà ogni cosa e il cammino sarà una piacevole passeggiata di pianura. No, nella vita ci sono cose che andranno bene e altre che andranno male, alcune si sistemeranno, altre no e dovremo imparare a conviverci, dando valore alle cose che contano, trovando la nostra personale ricetta per una certa serenità.
"I sogni di chi non sa parlare" ci sprona a sognare, ad avere sempre un obiettivo da raggiungere, da costruire, al quale tendere. Un messaggio positivo meraviglioso e prezioso.
(Tatiana Vanini)

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