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La tempesta perfetta.
USA e Cina sull'orlo della terza guerra mondiale

di Claudio Pagliara

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    Casa Editrice: Piemme - 288 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Informazione

    Trama:
    "In Italia pochi comprendono l'importanza che Taiwan riveste nello scontro tra Stati Uniti e Cina per la leadership del XXI secolo. Eppure quest'isola poco più grande della Sicilia, di appena ventitré milioni di abitanti, che produce i microchip più avanzati del mondo ed è circondata da acque dove transitano migliaia di miliardi di dollari di merci all'anno, suo malgrado potrebbe innescare la scintilla della Terza guerra mondiale: la tempesta perfetta ha qui il suo occhio del ciclone".
    Tensioni e ripicche commerciali, minacce a mezzo stampa, tentativi di nuove alleanze in corso nello scacchiere internazionale. I venti di guerra si agitano ormai da molti mesi, il conflitto in Ucraina ne è soltanto una manifestazione plastica ma periferica. Stiamo andando incontro a una escalation su scala planetaria? Chi governerà il mondo nei prossimi anni? Il XXI secolo sarà ancora un secolo americano? Gli Stati Uniti, a dispetto delle divisioni politiche, economiche e culturali che sembrano condannarli al declino, hanno ancora la forza di contrastare l'assalto dei regimi autocratici, impegnati a scardinare l'ordine internazionale uscito dalla Seconda guerra mondiale e rimodellarlo a loro favore? Attraverso le storie vissute e raccontate in prima persona, Claudio Pagliara, uno dei volti più noti del giornalismo televisivo, ci porta alla scoperta di cosa sta succedendo alla politica americana sotto la presidenza Biden e alla politica cinese del "timoniere" Xi Jinping. Un saggio potente e illuminante, ricco di aneddoti, intuizioni geopolitiche, piccole e grandi metafore sull'epoca che stiamo vivendo e sui rischi reali di un'autentica apocalisse per il genere umano.

    Recensione:
    "La tempesta perfetta" è un saggio di Claudio Pagliara illuminante, pieno di aneddoti, intuizioni geopolitiche, piccole e grandi metafore sull'epoca in cui viviamo e sui reali rischi di un'autentica apocalisse della razza umana.
    Scritto da un affermato ed apprezzato giornalista, è una lettura piacevole e costruttiva, anzi, istruttiva. Il titolo non è dei più ottimistici, trovarsi nell'occhio del ciclone significa trovarsi in una situazione complicata o pericolosa. Oppure essere nel bel mezzo di un evento poco gradito, con il rischio di esserne sopraffatti. Applicato al sistema internazionale, fa pensare che il mondo si trovi sull'orlo di una catastrofe.
    In un testo straordinariamente accessibile e gradevole, Pagliara esamina un periodo in cui la lotta globale tra democrazia e autocrazia sta raggiungendo una nuova fase, le democrazie hanno prevalso sui loro rivali autocratici in passato e delinea come gli Stati Uniti e i suoi alleati democratici possono competere meglio con le sfide autocratiche più sofisticate. Questo è un libro importante sulla questione che definisce il nostro tempo con implicazioni reali per tutti. Sappiamo già che le democrazie sono più umane e di solito meglio governate delle autocrazie, ma despoti come Vladimir Putin e Xi Jinping continuano a sostenere, instaurando nel popolo attraverso un sistema repressivo e spersonalizzante che esalta il culto della loro persona, che i loro regimi sono migliori nel fornire sicurezza nazionale e grandezza nell'arena globale.
    Come Putin ha pensato di passare alla Storia riconquistando l'Ucraina, Xi sta preparando la guerra alla democratica Taiwan perché a sua volta vuole ricostituire l'Impero Cinese nel corso della sua vita, e Taiwan gli serve per proiettarsi sul Pacifico. La geografia aiuta la difesa di Taiwan, rendendo difficili gli sbarchi ma non può bastare.
    Pagliara si sofferma a sottolineare, attraverso varie testimonianze, le differenze sostanziali tra democrazia e autocrazia, lo fa con obiettività, riscontra vantaggi (maggiori nella prima) e svantaggi. Figure come Trump, Putin e Xi Jinping, grazie al loro ego smisurato, ovviamente non ne escono bene.
    A mio avviso, la sezione più preziosa del libro, anche se allarmante e deprimente, è la descrizione dell'educazione scolastica e degli implacabili assalti geoeconomici cinesi alla maggior parte delle sue province satelliti (imponendosi ad esempio nello Xinjiang e, gradualmente, a Hong Kong) e a molti altri paesi del Sud Est asiatico.
    Senza grida o iperboli, Pagliara riferisce come i cinesi si siano insinuati così profondamente nelle economie di molti paesi, che questi ora temono una ritorsione rovinosa se prendono posizioni opposte alle azioni cinesi. Gli Stati Uniti, pur impiegando strumenti di geoeconomia in passato, li hanno in gran parte abbandonati a favore di risorse e opzioni militari. Una grande ragione di questo, anche se non completamente esplorata nel libro, è che le politiche geoeconomiche che promuovono la politica estera degli Stati Uniti potrebbero influenzare negativamente gli interessi e i profitti aziendali. La Cina, d'altra parte, vede le politiche geoeconomiche che potrebbero non avere un senso economico immediato come strumenti potenti e relativamente economici, se impiegati in tandem con il potere militare. Una parte agghiacciante descrive in dettaglio i "successi" cinesi.
    Quindi, da un lato vi è l'Occidente, la cui tenuta democratica ed economica viene testata in particolare dall'aggressione militare russa contro l'Ucraina. Dall'altro lato, vi è un sistema totalitario che mantiene rapporti stretti con la Russia e che è al contempo partner economico, competitor strategico e antagonista sistemico.
    Gli Stati Uniti, per rispondere alle azioni degli avversari e per promuovere gli interessi degli alleati, si schierano per difendere la democratica Taiwan, che è un eccellente, quanto indispensabile, partner nell'industria dei microchip semiconduttori, e favorire l'entrata dell'Ucraina nella NATO al fine di contrastare l'avventurismo cinese e russo. Questa lettura è, a mio avviso, consigliata e necessaria per inquadrare problematiche di fondamentale importanza mondiale, che tendiamo a ignorare o sottostimare perché succedono in paesi non territorialmente vicini a noi. Le elezioni legislative e presidenziali che, mentre scrivo, sono in corso a Taiwan, possono spostare il pendolo del Paese lontano dalla stabilità, trascinando l'intera area dell'Asia-Pacifico. Pechino la considera una provincia ribelle alla sua sovranità da riportare all'ovile, per cui siamo più che mai prossimi alla tempesta perfetta.
    (Luisa Debenedetti)

    Citazioni da questo libro:
    Come nel Settecento, due potenze globali si incontrano, entrambe convinte di essere portatrici di valori universali, gli Stati Uniti determinati a conservare il primato, la Cina a scalzarli. E anche oggi come ieri il mondo potrebbe non essere grande abbastanza per far posto a entrambe. "Non è possibile avere due soli nel cielo" recita un antico proverbio cinese.

    Per la presidenza Biden non poteva esserci un inizio peggiore. Un'alta fonte diplomatica della NATO confidenzialmente mi dice di non escludere una connessione tra il caotico ritiro da Kabul e la successiva decisione di Putin di invadere l'Ucraina.

    La pronta reazione dell'Occidente all'invasione dell'Ucraina è passata sotto la lente a Pechino. Secondo alcuni osservatori, allontana il rischio di invasione di Taiwan. Secondo altri, l'avvicina. Ora o mai più. La tempesta perfetta.

    "In America uno studente è premiato per una prestazione agonistica o una performance eccezionale, perché alza la mano più in alto degli altri. In Cina ottieni una stella per fonderti con gli altri e fare ciò che ti viene detto. E' la cultura della celebrità statunitense contro quella dello studente modello cinese; distinguersi contro inserirsi; l'eccellenza individuale contro il merito di un comportamento collettivo."

    La sicurezza economica e militare di una nazione, oltre a dipendere dall'accesso a fonti energetiche come petrolio e gas, è sempre di più legata alla disponibilità di questi minuscoli pezzi di silicio, in particolare di quelli più avanzati, che sono le fondamenta della rivoluzione delle rivoluzioni, quella che davvero cambierà tutto, e i cui orizzonti sono così imprevedibili da spaventare anche chi ci lavora: l'intelligenza artificiale.



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