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La scelta del silenzio
di Anna Maria Castoldi e Miriam Donati

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    Casa Editrice: Indipendente




  • Genere: Gialli

    Trama:
    La tranquilla vita dell'ormai ottantenne Onorina, sciura Marpol di Maranese, paese dell'hinterland a nord di Milano, è scossa dalla scomparsa della giovane vicina di casa, Manuela, dalla sparizione di Olga, la cagnolina dell'amico Arturo, e da una vicenda del passato che riemerge tormentandole la coscienza. E' un segreto che non ha condiviso neppure con il marito e ciò ancora oggi le pesa.
    I carabinieri, che hanno sostituito i poliziotti da poco tempo in paese, iniziano le indagini sulla scomparsa della donna, senza trovare né riscontri sull'ipotesi di un delitto, né su quella di una sparizione volontaria. Sono inoltre costretti a suddividere le forze a causa del fenomeno delle baby gang importato dalla vicina città.
    Onorina, con la badante al seguito e nonostante i problemi di salute, osserva, ascolta e riflette cercando indizi che le permettano di capire Manuela, assillata dal dubbio di non aver colto i segnali lanciati dalla giovane e affranta dal timore che il suo intuito l'abbia abbandonata.
    E' convinta che il passato abbia un peso sull'oggi e le coincidenze non avvengano per caso, hanno sempre un significato, sta a noi trovarlo.
    Intanto in paese i pettegolezzi si sprecano e i processi si fanno prima ancora che vengano istruiti; giudizi e azioni avventate interferiscono nella vita delle persone causando sofferenza.
    Saranno le ipotesi della sciura Marpol, verificate dai carabinieri, con i quali, nel frattempo, ha stabilito buoni rapporti, a indirizzarli verso la soluzione del caso. I suoi dilemmi personali al contrario non sono facili da sciogliere.
    Alla fine, venendo a patti con se stessa, compirà una scelta inaspettata. Questo è il quarto romanzo della serie della sciura Marpol che si aggiunge ai precedenti: Delitti nell'orto, Fughe e ritorni e Tutta la vita davanti.

    Recensione:
    Tornano Anna Maria Castoldi e Miriam Donati, ma soprattutto - e spero che per questo le autrici non me ne vogliano - torna lei, Onorina, la sciura Marpol della provincia milanese, con il suo acume, la sua simpatia e la straordinaria capacità di infilarsi nelle indagini, quasi che i casi non vedano l'ora di farsi sbrogliare da lei.
    Questo è il quarto giallo della coppia di scrittrici dopo "Delitti nell'orto", "Fughe e ritorni" e "Tutta la vita davanti".
    Voglio rassicurare da subito i lettori e spiegare che i gialli sono indipendenti, trattando indagini diverse, mentre il filo conduttore è la protagonista e la sua ristretta cerchia di amici. Certo è che per chi conosce tutti i libri, il rimando empatico e la voglia di ritrovare l'anziana più arzilla d'Italia sono fortissimi, così come la piacevolezza di una scrittura capace di intrigare con il mistero e toccare argomenti importanti, forti, con la delicatezza e la dignità di penne sensibili, ma attente e con un occhio ben aperto sulla società del momento. Per chi da qui dovesse partire, ci sarà di certo la curiosità di venire a capo di una sparizione, mentre inizierà un bel rapporto coi personaggi.
    Briosa e ritmata, la scrittura coinvolge piacevolmente. Nelle pagine ritroviamo con gioia, per gli estimatori, il rimando implicito a Miss Marple di Agatha Christie e un po' anche l'ambiente, ovvero la provincia, chiusa e sonnacchiosa, dove però, in perfetto sincrono con l'attualità, le cattive abitudini della città si stanno infiltrando.
    Le autrici mettono la loro eroina a confronto con due casi: quello principale, ovvero la scomparsa di una giovane vicina e il fenomeno dei furti e dello spaccio da parte di quelle che vengono chiamate baby gang. E' proprio da quest'ultimo elemento che vorrei partire per una riflessione. Castoldi e Donati rendono benissimo la situazione: le aggressioni in branco, le percosse più che i furti che si limitano a soldi o ad oggetti rivendibili, la droga che continua a circolare con spacciatori sempre più giovani e quindi impunibili o perseguibili con pene blande. C'è poco da dire: questi sono veri crimini. La definizione baby gang, fa sembrare quelli che sono giovani criminali, quasi carini, scusabili, non così colpevoli. Mi è capitato di sentire bambini delle elementari giocare alla baby gang, avendone una visione scherzosa, elettrizzante. La vedete la pericolosa deriva? Sarebbe il caso di iniziare a dare termini più corretti, nostri, spiegando perché sono delinquenti e non figure da imitare di qualche fiaba.
    Il caso principale è un vero mistero, che si segue con attenzione e partecipazione. Da sempre attente al mondo femminile, le autrici raccontano un caso possibile, lasciando aperte diverse risposte egualmente valide, dalle più innocenti fino a quelle più tragiche. E' un vero percorso analitico di indizi, tracce, testimonianze, dove trovano spazio anche i gesti e i caratteri, le indoli e la psicologia. Si vive nel romanzo lo stesso fermento e i medesimi dubbi che ci attanagliano quando seguiamo i diversi casi portati al pubblico dai media.
    Tutto sembra chiaro ma, e le autrici sono bravissime a mostrarlo, non si può mai essere sicuri, perché le persone mostrano e fanno conoscere di sé quello che vogliono e tanto resta celato. Una verità corretta anche riguardo a Onorina.
    Pure lei, che abbiamo imparato negli anni a conoscere in un modo, ha un segreto, un qualcosa che ha taciuto, perché tanti anni prima scelse il silenzio per diverse ragioni. Una scelta comprensibile, che comunque torna a farsi sentire, come una spina nel palmo della mano mai tolta che a volte, punge e continua a tormentare.
    Nel finale poi viene espressa una considerazione tanto lucida quanto forte, che ci porta a riflettere sul concetto di legge e giustizia, sulle punizioni e le alterne fortune.
    Capite bene che in quest'opera che pur ha una sua brevità, c'è tanto per cui appassionarsi, rinnovando con piacere il momento di incontro col libro e la storia che contiene.
    Un altro bel colpo di Castoldi e Donati.
    Ciao Onorina, riguardati, perché ti aspetto in una nuova indagine!
    (Tatiana Vanini)

    Citazioni da questo libro:
    I ricordi tutti li conservano nella mente, negli oggetti; non sono il presente, ma una parte di noi stessi.

    Delle stesse autrici:
    Tutta la vita davanti
    Delitti nell'orto
    La svolta



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