Genere: Narrativa / Testo teatrale

Trama:
Stelio, studente universitario, è alla ricerca di una propria dimensione - sociale, personale, sentimentale. Il rapporto con gli altri, la ricerca di evasione da un ambiente che si sente stretto, la ricerca di una completezza attraverso l'amore; questi i principali temi affrontati - a volte solo accennati, ma sempre con sapienza e precisione, in modo da lasciare al lettore attento uno spunto di riflessione e la possibilità di crearsi una propria opinione in merito. I dialoghi e i monologhi sono densi di richiami letterari precisi e centrati, di spunti riflessivi al limite del visionario.

Recensione:
"L'eco dei sogni" non è un romanzo in senso stretto, ma un testo teatrale: un vero copione per una vicenda che si svolge in cinque atti.
Le descrizioni dei personaggi praticamente non esistono, quelle dei luoghi sono ridotte al minimo indispensabile o per evidenziare uno spostamento dei personaggi/attori, eppure è incredibile e affascinante scoprire come il cervello del lettore riempia i vuoti, i non detti per creare scene dinamiche, in movimento, sostenute dai dialoghi.
Andrea Moretti ha una penna scorrevole, ritmata, capace di scavare e mostrare al lettore, in quest'opera specifica, i dubbi, le difficoltà, i sogni e le speranze dei ragazzi.
I personaggi, tutti giovani, attraverso i dialoghi parlano di loro, del loro essere e malessere. Si incontrano, si amano, si perdono, si ritrovano, per un percorso che è in avanti, in evoluzione, di scoperta e riflessione.
Quest'ultimo punto è particolarmente importante. "L'eco dei sogni" è un testo molto profondo, che induce a pensare, a guardare al mondo di oggi e alla società con senso critico.
Da un lato i dialoghi, soprattutto quelli affidati al protagonista Stelio, appaiono prolissi, e i concetti che si vogliono far passare per la sua bocca, o con il confronto con i coetanei, esagerati, irrealistici se confrontati al target di chi si vuole rappresentare. Colpisce anche come si parli in modo quasi filosofico di determinate cose e poi si cada nella banalità della ricerca di una sigaretta, in discorsi tra ubriachi in uscita serale. Eppure, dopo un po', quando il ritmo dell'opera ci è entrato dentro, questa esposizione mostra una verità sui ragazzi: da un lato sono sciocchi, e molti adulti li lamentano vuoti, privi di contenuti e prospettive, accidiosi. In realtà spesso i ragazzi ci sorprendono, se li sappiamo ascoltare e se sono in vena di aperture: hanno idee, progetti, sogni e delusioni, profondità insospettabili che possono insegnare.
In "L'eco dei sogni" i ragazzi insegnano, si interrogano, cercano una via e consegnano amare sentenze come l'ultima battuta di Stelio che, vi assicuro, è così disincantata, così in parte vera, da fare male.
"L'eco dei sogni" è uno scritto da assorbire con calma, atto dopo atto, facendo sedimentare i concetti espressi. Con intelligenza e profondità cattura e regala molto.
(Tatiana Vanini)

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