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Disco fantasia
di Luca Rozza Bestetti

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    Casa Editrice: Edizioni Epoké - 134 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Narrativa

    Trama:
    Disco Fantasia nasce da una trasmissione radiofonica condotta dall'autore e intitolata Groove Night. All'interno di ogni puntata Luca Rozza Bestetti inserisce un brano musicale da ascoltare al buio o a occhi chiusi, chiedendo agli ascoltatori di descrivere lo stato d'animo, l'emozione o il luogo che tale canzone ha suscitato in loro. Collegando tutti i vari messaggi ricevuti, prima della fine della trasmissione lo speaker crea una piccola storia da raccontare in diretta. Questo libro contiene lo sviluppo articolato di alcuni dei racconti nati dall'interazione tra l'autore e i suoi ascoltatori. Lo scopo è quello di richiamare il potere evocativo della musica e giocare con i pensieri per realizzare qualcosa di unico e, allo stesso tempo, collettivo.

    Recensione:
    "Disco fantasia" è la raccolta di racconti che nasce da un progetto dell'autore, Luca Rozza Bestetti, durante la sua attività di speaker di una trasmissione radiofonica, "Groove Night", che contiene la rubrica "Disco Fantasia".
    I nove racconti che compongono la raccolta sono suggestioni musicali (ogni storia è percorsa da un suono, dalla melodia di una canzone...), geografiche e letterarie che si intrecciano: le storie diventano così un album perfetto, in equilibrio tra musica e sensibilità narrativa. L'Autore assembla i diversi commenti degli ascoltatori, li elabora, li completa.
    Ogni racconto, letto con il sottofondo musicale che lo ha generato, è come se fosse sotto lo sguardo degli artisti che hanno firmato o eseguito i brani originali.
    Ognuno di questi scampoli narrativi è avvolto da un'aura surreale, onirica, tanto che le storie appaiono più allegoriche che realiste, quasi che ognuna di loro avesse una morale di fondo, come nelle favole.
    Lo stile è semplice, adeguato ai tempi cui si riferisce, a tratti lento ed equilibrato, altre volte frizzante.
    L'Autore è molto accurato nelle descrizioni dei luoghi e delle sensazioni dei suoi personaggi. In "Domenica mattina", però, è troppo esplicito riguardo al rapporto tra Andrew e Julia e, a mio avviso, questa meticolosa descrizione appare fastidiosa, voyeuristica, una lezione di sessuologia applicata che stona con l'atmosfera del brano di Brian Culberston: meglio un non detto e lasciare libera la fantasia del lettore.
    Quello che caratterizza i brani, all'apparenza ingenui scorci di un banale vissuto, sono le sottese riflessioni sull'esistenza di una generazione giovane, sui dubbi, sui valori, sulle speranze e gli obiettivi, in nome dei quali vale probabilmente la pena correre dei rischi, compiere delle rinunce, ed accettare esili e malinconiche illusioni.
    Buon esordio narrativo, purtroppo con qualche refuso, per Luca Rozza Bestetti che ci regala una lettura rilassata e piacevole da gustare in un paio d'ore.
    Pertanto, godetevi anche la playlist e traete profitto dal potente effetto della musica perché, come diceva Nietzsche, "senza musica la vita sarebbe un errore".
    (Luisa Debenedetti)

    Citazioni da questo libro:
    Il sole stava virando già sulle tonalità del rosso e la strada era proprio come nei film, una lingua d'asfalto in mezzo al nulla con distese infinite di niente color paglia sia a destra che a sinistra interrotte qua e là da qualche saguaro, il famoso cactus dell'Arizona.
    (Da "La strada")

    A quei tempi la cosa bella era che la musica era la colonna sonora della vita, una canzone la ascoltavi in radio, se ti piaceva andavi a compare il 45 giri o addirittura l'intero lp (se l'artista in questione godeva di estrema stima e fiducia) e il sabato sera la potevi ballare nel tuo locale preferito.
    (Da "Primadonna")

    Lavorare come un mulo per pagare spese più o meno necessarie per poter dimostrare agli altri di avere un bel tenore di vita e sentirsi in qualche modo arrivato, ma dove poi? A diventare il più ricco del cimitero forse
    ...
    La luna sorrise compiaciuta, era riuscita a radunare a sé qualche anima persa anche stavolta.
    (Da "Anime Perse")

    Avrebbe voluto trovarsi sul cucuzzolo di una montagna, da solo, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia e un fumetto pieni di puntini di sospensione che usciva dalla sua bocca.
    (Da "Beato tra le donne")



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