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Genere: Thriller

Trama:
Una sequela di violenze si susseguono tra le tensioni e le paure della pandemia ancora in corso, mentre le vite di tre individui, completamente diversi l'uno dall'altro, si trovano invischiate nella stessa scia di sangue. Il vicequestore Minischetti dovrà sfruttare tutti gli strumenti in suo possesso per riuscire a capire cosa collega gli omicidi di tre giovani donne, avvenuti diciotto anni prima, a un killer di professione e a una donna accusata di aver ucciso il suo stesso figlio. Tra le strade avvolte nell'indeterminatezza dovuta al virus e ai lockdown, l'oscura ombra della morte genera un terrore incontrollato, che si impossessa della quotidianità e anche dei sogni al punto che, con drammatica rassegnazione, c'è un'unica certezza sull'esistenza alla quale ci si può appellare: al mondo c'è chi muore e chi uccide.

Recensione:
Un romanzo potente, graffiante, avvincente: "Chi muore e chi uccide" è un thriller forte, che non fa sconti, che solleva dubbi e ci mette di fronte ad un dilemma: giustizia o legge? Non adatto a persone particolarmente sensibili, è un testo da affrontare e in questo caso lo apprezzerete per tutto quanto di scomodo si porta appresso.
Vincenzo Padovano ha una scrittura che scatena emozioni, regala vivide immagini mentali, incatena l'attenzione alle pagine e scava nei luoghi più torbidi e inconfessabili dell'umanità.
Nella trama tutto è perfettamente pensato e concretizzato per rappresentare un vero puzzle letterario. Vi sono tanti elementi nel libro, che in prima battuta appaiono slegati ed indipendenti. Nel proseguire incalzante e sferzante dei capitoli, ogni cosa si combina, si incastra, per rivelare un quadro di connessioni e combinazioni dove il caso non esiste.
Siamo tutti in qualche modo connessi gli uni agli altri. Padovano prende questa massima e la fa thriller e noi ne siamo stregati e sempre più coinvolti.
Personaggi diversi, ben costruiti, tridimensionali e profondi. Hanno sogni e segreti, vizi e virtù, rappresentano non gli assoluti di bene e male, ma quella scala di grigi che è realtà e verità. Riusciamo a vederle le figure che compongono e muovono il romanzo e non solo: un personaggio, quello di Mema, la madre assassina, scatena nei lettori forti connessioni con il caso Franzoni. Questo opera un transfert tra finzione letteraria e quotidianità, mescolandole, rendendo più vibrante l'impatto con la storia.
In "Chi muore e chi uccide" altro si confonde: le vittime per le quali non si prova poi così tanta pena, e alcuni assassini che non scatenano odio. Leggere questo scritto è un invito ad andare oltre le apparenze, a scavare nelle motivazioni, a seguire le azioni mosse dalla pancia, dall'istinto, più che dalla fredda distanza analitica della mente. Impossibile non mettersi di fronte alla domanda fatale: se qualcuno ti ha fatto male, malissimo, ti ha distrutto la vita o l'ha tolta a un tuo caro, se ti venisse detto il suo nome e ti fosse data la possibilità di decidere cosa fare, cosa faresti? Nessuno risponda adesso. Fatelo dopo aver letto il libro ed esservi calati nella parte delle vittime, delle vittime collaterali, dei carnefici. Vivete le vite che nello scritto pulsano, gridano e corrono; guardate gli occhi vitrei e immoti; comprendete le sofferenze, la pazzia, l'odio, la vendetta e la cattiveria. Solo dopo decidete nel vostro io a quale squadra appartenere. Confrontate l'idea di legge, di giudizio e di pena con quello che accade nel nostro paese oggi: la violenza impazzita nelle strade, l'indifferenza o l'eccesso di dita puntate, la burocrazia, i cavilli e le pene.
"Chi muore e chi uccide" è un'opera che monta come la marea, ricca di dinamismo, tensione e rivelazioni. Nulla si può dare per scontato, tutto può succedere. Sveglia la coscienza e magari ci aiuterà ad essere persone migliori, di sicuro punta i riflettori su un argomento e ci costringe a soffermarcisi.
Consigliato.
(Tatiana Vanini)

Citazioni da questo libro:
Alcuni sentivano arrivare la pioggia, altri i terremoti. Lui i morti.

Morte e distruzione: ecco cosa avrebbe riservato il nuovo giorno. Come sempre. Senza soluzione di continuità dall'inizio dei tempi. Senza scampo. Se l'inferno è ripetizione, allora l'inferno è sulla terra.

Dello stesso autore:
La meccanica dell'inganno
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