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Genere: Narrativa

Trama:
Una brillante professione non risolve l'inquietudine interiore di Joffrey, che da anni gira a vuoto in cerca di se stesso e delle ragioni del proprio fallimento sentimentale. Seguendo il consiglio di un collega francese appassionato di storia dei Templari e di miti, va in cerca di un misterioso "precettore" che potrebbe aiutarlo a risolvere il suo malessere esistenziale e finisce in una sperduta campagna presso i ruderi di un'antica costruzione le cui mura recano traccia di oscuri simboli. Comincia così per lui un percorso magico e rivelatore che, portandolo su piani temporali diversi, lo guiderà nell'intricato puzzle dell'errore umano e delle fragilità che segnano da sempre le anime sofferenti. Una serie di incontri straordinari e l'amicizia di due generosi compagni di viaggio lo sostengono nel suo tormentato cammino, ma è dagli occhi di una bambina che giungerà l'illuminazione. L'appassionante storia di un'identità perduta e ritrovata, della battaglia quotidiana di chi cerca la forza di "guardarsi in faccia" e di perdonarsi. Un affascinante viaggio tra gli archetipi della coscienza collettiva.

Commento:
Il racconto di un viaggio attraverso paesaggi incantevoli come metafora di un viaggio attraverso e dentro se stessi, per capire l'importanza dell'amore e del suo potere curativo e creativo.
Carlo Chiri, attraverso questa favola, vuole parlare di un flagello della nostra società, quello dell'atteggiamento narcisistico: l'errata convinzione, cioè, che essere amati sia un diritto, dimenticandosi invece dell'importanza di amare.
"Amare è un processo formativo che fa gli esseri umani, che mette alla prova e tira fuori il meglio che possiamo dare sotto ogni punto di vista e rende gli umani veramente umani".
E' senza dubbio un viaggio difficile, seppur affascinante, perché costringe il lettore a individuare o ricercare le proprie debolezze e fragilità; una volta fatto questo, però, egli può ritrovare nuova forza e vitalità per andare incontro all'altro, manifestandogli un amore gratuito, che non è frutto di alcuna negoziazione ma che, semplicemente, viene dato senza pretendere nulla in cambio.
Il diritto di essere amati è un illusione, una schiavitù enorme. Invece, il diritto di amare viene dalla libertà ed è l'unico diritto-dovere della nostra vita.
Una scrittura semplice ed efficace, che arriva dritta al punto senza tergiversare, con una dedica dell'autore originale e molto significativa: "Dedico il libro al libro stesso. E' lui che ha scritto me, e non io lui".
(Benedetta Gigli)



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