Casa Editrice: Skira - 474 pagine
Disponibile in formato cartaceo
Genere: Romanzo gotico
Trama:
Per la prima volta, riuniti in un volume, i tre testi che nell'Ottocento hanno dato forma al canone della letteratura vampirica. "Il Vampiro" di Polidori (1819), scrittore e medico britannico, il primo racconto sul tema; "Carmilla", dell'irlandese Joseph Sheridan Le Fanu (1872), la prima vampira donna, testo che ispirerà Bram Stoker per il suo "Dracula" (1897), il più celebre vampiro di tutti i tempi.
Recensione: "Vampiri" fa parte della collana dedicata da Skira Editore ai classici del gotico e raccoglie tre classici di valore assoluto.
La parte del leone, in termini di fama ed anche di lunghezza del racconto, la fa il "Dracula" di Bram Stoker. Chi ha assistito alle gesta del famigerato conte, del professor Van Helsing e degli Harker solamente nei film, si troverà davanti qualcosa di abbastanza diverso. "Dracula" è un romanzo epistolare, costituito dall'insieme delle lettere scritte dai vari protagonisti e, come tale, muta continuamente punto di vista, risultando quindi non una vicenda unitaria, ma una serie di spezzoni che ricostruiscono nel loro insieme tutta la vicenda. Per quanto lo stile di Stoker sia un po' "pesante" rispetto a quello dei due racconti successivi, la narrazione ha una potenza immaginifica che si trova in ben pochi scritti e che ha portato questo libro ad influenzare non solo tutta la letteratura gotica successiva, ma anche altri campi, come il teatro, la cinematografia ed i videogames.
La seconda opera della raccolta è "Carmilla" di Sheridan LeFanu. La trama non è poi cosi dissimile da quella di "Dracula" ed alcuni personaggi sono quasi identici, almeno nelle caratteristiche principali, ma il fatto che la narrazione venga fatta da una sola persona e che questa abbia una relazione molto profonda con la vampira, fa sì che questo il racconto sia molto più personale ed introspettivo, laddove Dracula invece sconfinava spesso nel fantasy vero e proprio. Carmilla porta ad una visione diversa del vampiro, quasi nostalgica, dove l'abbandonarsi al proprio destino non appare così orribile, ma è quasi la scelta a cui ci porta il cuore.
Per ultimo troviamo "Il Vampiro" di Polidori. Questa opera nasce da una sfida lanciata da Lord Byron ad alcuni suoi ospiti a Villa Diodati, e che ebbe come risultato non solo questo racconto, ma anche il "Frankestein" di Mary Shelley. Rispetto ai due scritti precedenti di questa raccolta, "Il Vampiro" è più scarno, più diretto e più moderno, pur essendo in realtà il più vecchio dei tre racconti e per molti versi è anche quello con il finale meno prevedibile.
"Dracula", "Carmilla" e "Il Vampiro" sono il cuore di tutto un filone che parte dall'inizio dell'Ottocento ed arriva ai giorni nostri, attraversando l'arte a molteplici livelli, dalla scrittura, ai film, alla televisione, e Skira con questa sua raccolta ci offre un prezioso dono per chiunque voglia comprendere dove tutto è cominciato.
(Renato Marelli)