Casa Editrice: Edizioni Gruppo Abele - 192 pagine
Disponibile in formato cartaceo e ebook
Genere: Informazione
Trama:
Riace e il suo sindaco, Domenico Lucano, sono un tutt'uno. Sono il simbolo di un'Italia per bene, solidale, impegnata contro l'esclusione, il razzismo e le mafie. Il simbolo di un miracolo possibile, quello di un'integrazione pacifica tra autoctoni e migranti, capace di realizzare un rilancio sociale ed economico. Un simbolo in controtendenza nell'Italia di Salvini e dei predicatori di odio, nell'Italia degli sprechi, della corruzione, della convivenza con le mafie, dell'egoismo localistico, del rifiuto del diverso. In questo contesto è intervenuto come un fulmine l'arresto di Lucano. Non per essersi arricchito o per avere sfruttato la sua carica, ma per il reato di solidarietà: per avere accolto e sostenuto i migranti anche forzando le regole. Un arresto che ha provocato la reazione spontanea di centinaia di migliaia di persone di ogni estrazione, per ribadire che l'esperienza di Riace deve continuare. A quell'esperienza, dalla nascita alle ultime vicende, è dedicato il libro di Chiara Sasso, che ne è stata da sempre partecipe.
Recensione: "Riace, una storia italiana" di Chiara Sasso, testimonia l'evoluzione dell'esperienza di Riace e del suo sindaco Domenico Lucano che, caparbiamente, ha coinvolto anche altri piccoli centri della Locride nel suo progetto di accoglienza dei migranti.
L'autrice fa parte del coordinamento della Rete dei Comuni Solidali, ma questo testo che segue e richiama il suo precedente del 2012 "Riace, terra di accoglienza" è un resoconto chiaro e completo della vicenda.
Riace è una piccola città nel sud Italia che, lo scorso 2 ottobre 2018, è diventata il centro di una grande tempesta politica. Il suo sindaco, Domenico "Mimmo" Lucano, che nel 2016 la rivista Fortune ha incluso tra le 50 figure politiche più influenti al mondo, è stato arrestato in mezzo a una feroce disputa con il ministro dell'Interno Matteo Salvini, che lo aveva definito uno zero, e successivamente espulso dalla sua città. Il 24 dicembre (successivamente all'uscita del libro) la procura di Locri ha comunicato di aver concluso le indagini nell'inchiesta sui presunti illeciti di Lucano nel sistema di accoglienza dei migranti.
Nell'avviso di conclusione delle indagini spunta, come capo di imputazione, l'associazione a delinquere che va aggiungersi a quella di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e illeciti nell'affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti.
Leggendo queste pagine, ricche anche di testimonianze di rifugiati, dichiarazioni di altri sindaci e di figure pubbliche, emerge chiaramente la convinzione di Lucano: quando la legalità formale fa a cazzotti con la giustizia sociale è necessario fare una scelta, costi quel che costi, se la legge è ingiusta, occorre fare appello alla disobbedienza civile.
Abbiamo assistito dunque a un "arresto politico", susseguente a una vera e propria persecuzione praticata con blocchi di fondi e ritardi oltremodo ingiustificati.
Martin Luther King, qualche decennio fa diceva:
"Abbiamo la responsabilità morale di disobbedire alle leggi ingiuste."
E questo ha fatto Mimmo Lucano: ha scelto di disobbedire alle leggi ingiuste, discriminatorie e razziste che i governi degli ultimi 20 anni hanno messo in atto.
Riace è un modello di accoglienza unico, in cui le case vuote vengono date ai migranti, anziché lasciarle andare in rovina, in cui è stato messo in piedi un vero e proprio sistema locale di mutuo soccorso e solidarietà, volto a scardinare non solo il razzismo, ma perfino l'assistenzialismo che spesso vediamo accostare alla parola "accoglienza".
Non si tratta di buonismo, quello di Riace è un esperimento di solidarietà attiva, è un luogo in cui viene data la possibilità alle persone di costruirsi autonomamente la propria vita, a prescindere dal colore della pelle, da un documento in tasca o dal paese da cui sono scappate.
E' un'esperienza che deve continuare a vivere, e anzi che deve e potrebbe moltiplicarsi, se solo ci fosse la volontà politica di farlo.
Ma il modello Riace fa paura, la solidarietà fa paura, la solidarietà non si arresta.
Un volume di denuncia, chiara e puntuale, del sistema intimidatorio costruito attorno a Riace, al suo sindaco e, soprattutto, al suo modello di accoglienza.
La parte conclusiva è affidata alle parole di Lucano che in sintesi sono:
"Rifarei tutto quello che ho fatto".
E' Mimmo Lucano il problema della Calabria e dell'accoglienza in questo Paese? Certo che no.
Non leggetelo se pensate che "tutta l'Africa" voglia sbarcare sulle nostre coste, se il vostro pensiero è ristretto a un'Italia di e per gli italiani "gente perbene", se ritenete criminali i rifugiati, gli immigrati e chi li aiuta.
Il mondo dei "cattivi" è semplice e diretto, Riace è la prova vivente, visibile e tangibile che esiste un'umanità oltre al cinismo, che l'integrazione è possibile e non è un'eccezione indesiderabile.
(Luisa Debenedetti)
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