Casa Editrice: Il Seme Bianco - 125 pagine
Disponibile in formato cartaceo
Genere: Narrativa
Presentazione:
La nostra vita è qualcosa di labile, che sfugge a qualsiasi tentativo razionale di analisi. Un flusso interminabile di eventi e di emozioni che ci trascina. Sembra averlo compreso Norman. Psicologia e inconscio si mescolano nel trascorso del protagonista alla ricerca quasi disperata di una propria identità sociale e "umana". Un flusso di pensieri talvolta confusionari, allucinati e spesso nostalgici, in cui il protagonista rivive il rapporto morboso sia con sua madre - una donna che "lucidava perfino le sedie con lo spray per i mobili e disinfettava lo zerbino con l'antiparassitario"- che con suo padre, anonimo dipendente delle poste rassegnato a una vita che non desidera. Una ricerca di identità che scandaglia i legami edipici e lascia i sogni come autentico brandello di realtà possibile da afferrare.
Approfondimento:
Norman, trentenne ancora alla ricerca di una propria identità umana e sociale, ci guida con un lungo e appassionato monologo nei luoghi lontani della sua infanzia, quando suo padre era "l'eroe che partiva con il freddo glaciale e sfidava il traffico sulla Tangenziale per riportare a casa la pagnotta".
Un percorso introspettivo che prende il via dall'incanto di quell'era felice, divisa fra l'amore sofferto per un padre sempre troppo lontano e irraggiungibile, detestato per la sua incapacità di vivere, e quello inestinguibile, quasi morboso per sua madre, "una donna che avrebbe potuto anche fare il presidente del Consiglio, tale era la sua fermezza morale". Sono gli elementi da cui prende vita lo sfogo quasi compulsivo del protagonista.
In un memorial ricco di richiami psicanalitici e ricordi affettuosi, spesso ironici della vita familiare, Norman ripercorre le tappe salienti della propria esistenza fino al segreto celato nella sua nascita, motivo della sua "diversità" e della sua ricerca ossessiva di affetto e approvazione. Da qui parte la vera storia; da questo sentirsi diverso in mezzo agli altri, in una società che tende a ghettizzare ogni forma di diversità. Sarà proprio questa voglia iniziale di omologazione, volta alla ricerca di una normalità fittizia, a guidare Norman nella sua trasformazione umana, dalle prime bizzarrie infantili, fino all'avvento di una maturità passata a sognare di "appartenere al mondo dei ricchi", emisfero opposto a quello familiare e, per questo, sogno proibito e irraggiungibile. Sono loro, i ricchi, quelli che vivono senza la difficoltà di tirare la carretta, il modello di riferimento che lo spinge a sognare un giorno di diventare un uomo realizzato, sposando una cosiddetta "ragazza perbene", degna di mettere al mondo dei figli ai quali la vita finalmente sorriderà.
Per il momento, l'unica via d'uscita, sembrano essere i suoi amici: con loro è possibile instaurare un dialogo, essere veramente chi si sogna di essere. Da una mancata accettazione familiare, il protagonista cerca una via d'uscita catapultandosi in avventure sessuali a dir poco improbabili, talvolta al limite del paradossale, nel tentativo di vivere aldilà delle cosiddette regole domestiche. Ma la mancanza di amore, sempre cercato e mai trovato, sembra essere il vero cruccio di Norman, nonché il motivo per cui non riuscirà mai a costruirsi una futuro: "Perché la mia vita si era incrinata? Perché avevo bisogno d'amore? Perché ebbi sin da piccolo la sensazione di essere diverso da tutti gli altri?". Un vuoto da colmare che all'inizio sembra attenuarsi con l'avventura più burrascosa e autodistruttiva della sua vita, quella con Lola, chiamata da lui stesso "bambina" per le sue inclinazioni infantili e per i suoi continui capricci.
Creatura dal passato difficile e tormentato, Lola cercherà in Norman un uomo con cui poter costruire qualcosa: tra liti e scenate isteriche, la relazione si consuma velocemente tra Barcellona e Roma, mostrando a entrambi l'impossibilità di conciliare personalità così problematiche e complesse in un rapporto serio e duraturo senza prima aver fatto chiarezza dentro di sé. Una prigione dalla quale Norman tenterà di fuggire dopo aver compreso che la sua vita non è quella che i suoi genitori, o la società, ha immaginato per lui, trovando la forza necessaria per prendere la decisione più coraggiosa delle sua esistenza.
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