Casa Editrice: L'Erudita - 283 pagine
Disponibile in formato cartaceo
Genere: Amicizia
Trama:
Due ragazzi qualsiasi e la storia di due vite, non un racconto straordinario e fantastico ma la storia di un'amicizia. E forse è proprio per questo che vale la pena raccontarla, perché in fondo è la storia di ognuno di noi: stralci di quotidianità, di legami, soddisfazioni, gioie e sofferenze in cui ogni persona può riconoscersi. La trama che Valerio Mottin ha tessuto, mettendo al centro della narrazione un'amicizia profonda, unisce due esistenze parallele, per certi versi simili ma in fondo molto diverse, che si intrecciano e si mischiano per separarsi, infine, seguendo il flusso degli eventi. Senza assumere un tono didascalico ma con un linguaggio semplice e familiare, "Imperfetto" è l'emblema di un legame fraterno fatto di risate, scherzi, birre e riflessioni sul senso della vita. La vita di due giovani che cercano la propria strada, il proprio posto nel mondo, in modi diversi ma sempre intimamente vicini: uno tondo, l'altro quadrato.
Recensione: "Imperfetto" è un libro che si colloca nel genere narrativa, fondando la sua trama sull'amicizia. Un sentimento che può essere più forte e duraturo di un amore, il primo rapporto che instaurano i bambini con i loro coetanei, una cosa così semplice e naturale che troppo spesso si dà per scontata, soprattutto oggi, nell'era dei social, quando di amici se ne contano a bizzeffe. "Imperfetto" ci parla di un'amicizia vera, sincera, tangibile, del rapporto tra due uomini che insieme ridono, si divertono, si supportano e a volte, si sopportano, litigano, si spronano, sicuri della continua e solida presenza l'uno per l'altro.
Valerio Mottin narra tutto questo nella sua opera, con una scrittura brillante, scorrevole, capace di rapportarsi col lettore facendolo ridere, commuovere e riflettere.
Una miscela di azioni ed emozioni, situazioni e sentimenti che rendono "Imperfetto" una lettura interessante ed anche avvincente.
Attraverso il suo protagonista Mattia e il di lui migliore amico Nic, tramite una narrazione in prima persona che annulla la distanza con il lettore, diversi temi vengono toccati. Partendo da quelli di ordine sociale, come la ricerca del lavoro, la precarietà degli impieghi a tempo determinato, i compromessi ai quali si viene costretti a scendere, si giunge a confrontarsi con il lutto e il senso di colpa finanche con l'amore, la ricerca della persona giusta con la quale costruire una famiglia, fare scelte "da adulti", oppure al contrario, quei rapporti così perfetti che si ha talmente tanta paura che finiscano da chiuderli anzitempo, in una fuga incoerente che è solo mancanza di coraggio.
La paura e l'amicizia sono appunto il cardine dell'intero romanzo. Quel timore di lasciare una strada che non dà nulla, ma è confortevole proprio perché nota, a dispetto di una partenza verso l'ignoto si, ma che può dare tutto, farci trovare noi stessi. La figura dell'amico diventa allora fondamentale, capace di spronare, di avere fiducia per due, di incanalare le energie verso qualcosa di positivo. "Imperfetto", regala ore di lettura dinamica, profonda, vera, proponendo un argomento che avvince nella sua semplicità, grazie ad un esposizione attenta e corretta, capace di suscitare emozioni. Un libro che, tramite i suoi personaggi, ci porta in un cammino di crescita e consapevolezza condivisibile.
(Tatiana Vanini)
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