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Genere: Thriller

Trama:
Spagna, XIV secolo. Il monastero cistercense di Santa María de Veruela è stato costruito in modo da ricordare una Città Celeste: un riflesso del Regno dei Cieli. Tuttavia i monaci che lo abitano sono spesso vittime delle umane passioni: ambizione, desiderio, vendetta. Durante la sanguinosa guerra tra i regni di Castiglia e di Aragona, il giovane Bizén, assistente del notaio reale, viene incaricato di portare a termine una missione: recuperare i resti dell'infante Alfonso, sepolto in una delle tombe del monastero. Al suo arrivo, però, scopre che all'interno del monastero si è consumato un orrendo delitto: uno dei monaci è stato brutalmente assassinato in circostanze misteriose, proprio davanti alla sepoltura dell'infante. Bizén viene dunque incaricato dall'abate di individuare il colpevole, ma si ritroverà ben presto coinvolto nelle oscure trame che i monaci tessono l'uno all'insaputa dell'altro. Dovrà risolvere l'indagine al più presto, se vuole aver salva la vita…

Recensione:
"Il monastero" è un thriller storico ricco di fascino, dove l'atmosfera è la grande protagonista. L'autore riesce a creare un'aria pesante, ricca di bugie, segreti e pericoli celati, che il lettore non può fare a meno di cogliere, sentendosi perso, solo, circondato da figure in tonaca affatto rassicuranti, per nulla sante, in un luogo che dovrebbe essere fonte di pace ed invece diventa soffocante come una prigione. Unico alleato il personaggio principale, il giovane Bizén, chiamato ad affrontare un compito proibitivo e forse superiore alle sue capacità.
L'inizio del romanzo ci parla di un omicidio in chiesa e di un agguato dove quasi tutti perdono la vita. Due circostanze che muoveranno gli eventi, che si legheranno una all'altra per dare vita ad una trama ben costruita, complessa, che dà valore ai chiaroscuri che compongono l'animo umano.
La trama si svolge in una settimana, ma entrare in questo libro è come fare un passo in una dimensione senza tempo. Come Bizén anche al lettore sembrerà di essere in compagnia di questa storia da molto, da sempre, senza mai perdere interesse per una vicenda ricca di sorprese. Ogni uomo nasconde un segreto. Questa frase si trova nel libro ed è la verità sulla quale si fonda tutto l'intreccio. I personaggi posseggono tridimensionalità, caratteristiche che li rendono distinguibili, ma la loro tendenza al segreto e alla menzogna, li rende respingenti. Il lettore non si fida da loro, come non lo fa il protagonista. Un sentimento sicuramente voluto dallo scrittore ed un obbiettivo centrato in pieno.
Ci sono i monaci in questo libro, ma non dobbiamo dimenticare che nessuno nasce con lo scapolare, che la devozione verso il divino non significa necessariamente bontà, purezza e verità, che la superbia, l'avarizia e gli altri peccati sono sempre presenti e pronti a mostrarsi. Gli uomini che vivono in comunità trovano metodi di parlare anche se fanno voto di silenzio. Ecco quindi che il monastero ci appare come una città straniera, con le sue regole, la sua lingua, i suoi abitanti di rango e i servi. Compiti, impegni, lavori e un'organizzazione in caste incomprensibili agli estranei.
Morte, agguati, attacchi. Ne "Il monastero", troverete tutto questo ed anche di più, perché la vita è complessa oggi come allora, ed accanto ad una precisa ricostruzione del periodo storico e delle forze politiche in campo, il mistero di un omicidio da risolvere ci parlerà di legami famigliari, di vendetta e ambizione. Alla fine la verità verrà a galla, ma la giustizia è un'altra cosa, che forse appartiene solo a Dio.
"Il monastero" un thriller storico tutto la leggere.
(Tatiana Vanini)



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