Casa Editrice: Newton Compton - 432 pagine
Disponibile in formato cartaceo e ebook
Genere: Gialli
Trama:
Roma, quartiere della Garbatella, 1959. Il brigadiere in pensione Antonio Piccillo assiste al ritrovamento di un corpo sepolto dentro un pozzo in un convitto abbandonato. La mummia ha i capelli rossi ed è avvolta in un lenzuolo. Di fronte a quell'immagine, la memoria di Piccillo torna indietro nel tempo, a un caso rimasto irrisolto e che lui conosce molto bene: Marta Vincenzi, una ragazzina di tredici anni scomparsa nel 1943 dal collegio che la ospitava. All'epoca l'ipotesi più accreditata era stata la fuga d'amore, ma già al tempo Piccillo non ne era convinto. Gli interrogatori alle compagne di Marta e alla direttrice del convitto - una donna intrigante e con agganci potenti - erano stati condotti senza il rigore necessario. Per la polizia, il caso della mummia riemersa dal pozzo è un bel grattacapo e perciò il commissario che segue le indagini propone all'anziano Piccillo di aiutarlo: lui è la memoria del quartiere, ricorda fatti, storie e volti di persone legati agli anni in cui la ragazza scomparve. Muovendosi in una Roma piena di segreti, il giovane commissario e il brigadiere in pensione scopriranno una verità occultata per anni.
Recensione:
Un giallo che ci trasporta in un'atmosfera passata della nostra Italia, parlando al lettore di cose di ieri, ma con la voce di oggi, mostrando attenzione alla vita di allora rendendola presente ed interessante, ammantandola di fascino, mistero, pericolo.
Ambientato a Roma nel 1959, viviamo un'indagine che affonda le radici nel '43. In guerra, con il movimento fascista barcollante che vede la sconfitta all'orizzonte, la scomparsa di una ragazza da un istituto non è cosa tanto importante da meritare un'indagine approfondita. Entriamo in clima non proprio omertoso quanto disinteressato, una faccenda da chiudere alla svelta, anche perché la giovane non ha parenti che si interessino a lei, era scomoda, definita strega e puttana per la sua bellezza, meglio per tutti che si sia levata di torno, sicuramente fuggita con chissà chi.
Nel '59 la vicenda di allora torna a galla con tutte le sue lacune e i suoi segreti con il ritrovamento di un cadavere mummificato nel pozzo dello stesso istituto.
La guerra è finita e la chiarezza che non è stata fatta allora urla giustizia ed attenzione.
Con personaggi ricchi di fascino, il commissario Trevi affiancato dal brigadiere in pensione Piccillo, due uomini diversi per età ma uguali nell'attaccamento al dovere e nella ricerca della verità, seguiamo la trama con passione, facendoci ammaliare dal ritmo narrativo e scoprendo poco a poco il ritratto della vittima che emerge dalle pagine. Una vita spezzata, che viene presentata dalle parole di chi l'ha conosciuta, con tutti i personali pregiudizi e la superficialità, messa a confronto con le sue stesse parole, ritrovate in un diario che raccontano una storia diversa, fatta di solitudine, abbandono e molestie, in un contesto dove chi subisce è colpevole, se l'è cercata con comportamenti ammiccanti e languidi.
Di chi è quel cadavere? Una donna, una bambina, una carnefice, una vittima. Sarà il lettore a farsi la sua personale opinione mentre segue la vicenda che si piega al tempo che è passato e alle ragioni di chi dall'alto decide per tutti, per i vivi come per i morti.
Un giallo dal finale amaro, perché a volte ci si deve accontentare di un giustizia di facciata, comoda per alcuni, fastidiosa per altri e di una lapide in un cimitero.
(Tatiana Vanini)
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