Casa Editrice: Elison Publishing - 177 pagine
Disponibile in formato ebook
Genere: Romanzo storico
Trama:
Ambientato nell'Italia dell'Ottocento, "Il garzone del boia" è la storia romanzata del più celebre esecutore di sentenze capitali dello Stato Pontificio, Giovanni Battista Bugatti detto Mastro Titta, raccontata dal suo aiutante, comprato per pochi soldi dalla famiglia di origine per farne il proprio garzone.
Una visione assai diversa, a volte in contrasto con quella del proprio Maestro che vede il mestiere del boia come una vocazione, mentre per il buon garzone è solamente una scelta obbligata dalla quale fuggire alla prima occasione.
Gli eventi si susseguono tra le esecuzioni di assassini e le storie vissute dai protagonisti o raccontate dal popolino sotto la forca.
Il Maestro cresce il proprio aiutante iniziandolo anche alla lettura e alla scrittura, così che il romanzo presenta una doppia stesura.
Una prima, in corsivo, fatta dall'aiutante alle prime armi, con un linguaggio spesso forte e colorito e una seconda riscrittura, quando oramai avanti con l'età su consiglio del suo analista, riprende in mano questa storia per fuggire dai fantasmi che ancora lo perseguitano.
Recensione:
Un romanzo storico interessante e con caratteristiche uniche, questo è "Il garzone del boia".
Scritto sotto forma di diario, si rivolge al lettore con la famigliarità di una chiacchierata tra amici, dove l'ormai anziano ex garzone racconta la sua vita e le sue esperienze a fianco del leggendario boia pontificio Mastro Titta.
Uno spaccato di come si amministrava la giustizia in Italia nel 1800, dove ci vengono proposte le esecuzioni ponendo l'accento non tanto sulla morte, quanto sui fatti che hanno portato alla cattura, alla condanna, ai motivi, ponendo i rei come protagonisti di brevi capitoli ad essi dedicati.
Da queste narrazioni affiora pian piano la figura del boia, uomo buono che si prende cura fin da piccolo del suo garzone, insegnandogli un mestiere e preparandolo alla vita. E' un personaggio solitario e taciturno che svolge il suo lavoro con cura meticolosa senza tante domande e senza trarne perverso piacere. In antitesi col suo garzone che invece sulla giustizia della pena si interroga, mettendone in discussione le scelte e anche sé stesso.
Nel romanzo vediamo questo narratore/protagonista crescere, diventare più curato nell'esprimersi e nello scrivere, mentre procede con la sua educazione intellettiva e lavorativa. Parti in dialetto ci danno un sapore realistico, senza inficiare la comprensione.
Censi, con la sua scrittura scorrevole, non smette mai di interessare il lettore, ponendo in essere una trama che analizza i moventi dei crimini e la giustizia delle esecuzioni, a volte eccessive per il reato, a volte di comodo, diverse in base alla classe sociale, dove il divertimento del popolo che assiste ha una parte fondamentale. Inoltre narra le vicissitudini di mastro Titta e del suo anonimo garzone, mostrandone le difficoltà, i dubbi e la solitudine di chi compie un lavoro inviso alla gente, che incute timore ma non rispetto, e può portare a rivendicazioni pericolose.
Si entra in empatia coi personaggi, provando distinti sentimenti di comprensione o di ribrezzo, che regalano nuove esperienze ad ogni capitolo.
"Il garzone del boia" è in parte romanzo sulla criminologia dell'epoca, dove i delitti dettati dalla passione fanno il paio con quelli mossi dall'avidità, ma anche giallo poliziesco quando vediamo il boia nelle vesti di birro, compiere arresti o svolgere interrogatori.
Avventura, azione, e moventi, espressi con la crudezza della realtà in un'epoca dove l'esecuzione assumeva il valore di uno spettacolo di svago, di divertimento e poco di monito, perché il numero dei condannati era sempre elevato. "Il garzone del boia" è un romanzo storico che piacerà agli amanti del genere e non solo, una lettura accattivante.
(Tatiana Vanini)
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