Casa Editrice: Chiarelettere - 146 pagine
Disponibile in formato cartaceo e ebook
Genere: Informazione
Trama:
In un'Italia in cui la realtà supera sempre la fantasia, questo è il racconto spietato di come eravamo e di come purtroppo siamo.
Il caso Tortora nasce molto prima dell'arresto del presentatore e interseca le faide che si susseguono a fine anni Settanta, il brigatismo rosso, il rapimento dell'assessore Cirillo, la lottizzazione Rai, l'uso strumentale dei pentiti. E ancora, la tentazione di alcune aree dello Stato a coltivare trattative inconfessabili, la lotta alla Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo, gli eterni umori giustizialisti del popolo italiano.
Questo libro prende le mosse dalla fine del 1977, un momento decisivo per capire come, ben sei anni dopo, dal mazzo degli arrestabili sia stata estratta la carta di Tortora.
Non si tratta di un errore giudiziario.
Una tragedia tipicamente italiana, una commedia dell'assurdo interpretata da turpi assassini, pericolosi psicopatici, spacciatori che si fingono padrini, nani, ballerine, mitomani, camorristi, terroristi, leader politici e, nel ruolo di special guest, un sistema giudiziario che a trent'anni di distanza ancora si autoassolve.
Recensione:
"Il caso Tortora - Un legal thriller di sconvolgente attualità" di Luca Steffenoni potrebbe far pensare ad un ennesimo testo sullo scempio di un galantuomo perpetrato nel corso di una delle pagina più buie della mala-giustizia italiana, è un racconto intrecciato, strutturato su vari piani narrativi: c'è il carcere dove incontriamo il boss Raffaele Cutolo e conosciamo personaggi chiave della vicenda Tortora, c'è la storia pubblica (perché la vita privata deve restare tale), di un grande talento della radio e della televisione, uno sperimentatore di nuovi linguaggi di comunicazione. C'è infine la storia giudiziaria di Enzo Tortora, iniziata il 17 giugno 1983 con il suo arresto e terminata il 13 giugno 1987 con la sentenza di assoluzione con formula piena della Corte di cassazione.
Steffenoni affronta il tema con obiettiva lucidità, non si schiera, arricchisce la narrazione con particolari, come le strofe di alcune canzoni, affinché sul lettore non gravi il peso di tutto il fango in cui si trova sommerso. Sì, perché uno dei meriti che riconosco all'autore è quello di coinvolgere chi legge nella narrazione di fatti realmente accaduti, grazie a una prosa precisa e davvero brillante, come se si trattasse di un romanzo per poi riportarlo alla realtà della storia di un uomo innocente rimasto imbrigliato nelle pieghe di una giustizia ingiusta, strumento di una macchinazione ordita contro un personaggio famoso per distogliere l'attenzione dalla trattativa tra Stato e camorra, nel pieno del business miliardario del dopo terremoto in Irpinia. Steffenoni mette anche il dito sulla piaga purulenta del rapporto tra stampa e magistratura, infatti molti cronisti dell'epoca si sono uniti a giudici e procure per divertirsi a sparare false accuse su Tortora, costruendo un tale castello di carte su reati che, in pratica, non esistevano e basandosi su testimonianze di pregiudicati, senza alcuna prova concreta. Cieca fede nei pentiti? Manie di grandezza? Paura di ammettere uno sbaglio clamoroso? Il lettore si faccia la propria idea su tutta la vicenda. Ma attenzione: non si tratta di un attacco alla magistratura (non vi sono strumentalizzazioni politiche); si tratta di approfondire una pagina indubbiamente oscura e controversa della storia di tutti noi, una storia che vale per tutti, ancora oggi. Perché nulla vada mai dimenticato. E perché il sacrificio di Tortora, come disse lui stesso, "sia servito a questo Paese, e che la mia non sia un'illusione".
Consigliato.
(Luisa Debenedetti)
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