Genere: Mistery

Trama:
L'assenza misteriosa di Nicolò al centro di Torino, spingerà Ester nella ricerca incessante del fratello, conducendola sino alla verità. Rimasta sola, senza più risposte ormai, affronterà le incertezze con coraggio, muovendo gli eventi del racconto tenendo tutti col fiato sospeso, vivendo la trama tra il passato e il presente in una dimensione onirica verso un viaggio sconosciuto ricco di emozioni, e in parte intriso da spunti e riflessioni; quasi sotto acqua rispecchiandosi nella fragilità umana attraverserà i ricordi e la felicità perduta. L'amore e l'incontro con Cesare inoltre uniranno le speranze di Ester, che abbandonandosi alla casualità, senza potere sfuggire alle occasioni, troverà le risposte che cercava, dove la realtà spesso si confonderà con l'immaginazione. Al di fuori della città poi, il divenire raggiungerà la soglia d'equilibrio che appeso ad un filo, collegherà per sempre i sogni alle diversità.

Recensione:
Una narrazione molto snella, che trova inizio e fine in meno di cento pagine non suddivise in capitoli, nelle quali predominano lunghe e dettagliate descrizioni di luoghi e situazioni. La caratteristica peculiare di questo racconto consiste nell'affidare le emozioni che accompagnano i suoi vari momenti alle parole ed alla musica di canzoni di successo, che l'autore cita puntualmente. Messaggi racchiusi in bottiglie di vetro che compaiono come segni del destino, intelleggibili da parte di chi, come la sottoscritta, è amante della musica. Una scelta particolare, condivisibile ed apprezzabile, che si abbina perfettamente alla condotta implicita dei personaggi del racconto, determinante ai fini della trama.
Il mistero della scomparsa del fratello di Ester, la protagonista, ammanta quasi per intero la trattazione. La rivelazione finale dei fatti intercorsi mette in luce alcuni aspetti significativi, tali da meritare un'attenta riflessione. Primo tra tutte, la difficoltà che un essere umano può incontrare nel manifestarsi, nell'aprire il proprio cuore anche alle persone più vicine, alle quali si è legati dal DNA; una reticenza che può spingere all'allontanamento, alla fuga, pur di evitare un confronto difficile ed oneroso, che potrebbe risultare in un rifiuto. Oltre a questo, è evidenziata l'incapacità o la non volontà inconscia di recepire i segnali di cambiamento in coloro che ci accompagnano nel cammino della vita, stante il desiderio di mantenere inalterata ogni forma di status quo che rappresenta una certezza. Le umane situazioni di chiusura, consapevole o inconsapevole che sia, generano inevitabilmente nebulose incertezze, che solo il vento dell'amore dà il coraggio di spazzare via, mostrando la realtà e favorendone l'assimilazione.
Lo stile con il quale Rosario Adriano Orlando si esprime è gradevole; in un paio di occasioni, l'autore si abbandona all'uso dello sproloquio, utilizzato in situazioni assolutamente contestuali. Eccezion fatta per questi scivolamenti, la trattazione, di facile e veloce lettura, scorre con garbo e delicatezza. La parte descrittiva, fortemente preponderante nel testo, può indurre a distrarsi dal messaggio principale che questo racconto riserva, il quale richiede e merita un'attenta interpretazione. Le tematiche affrontate dall'autore rappresentano un motivo di interesse e sono legate all'evoluzione del tessuto sociale dei nostri tempi. Il finale, tanto imprevedibile quanto positivo, scioglie favorevolmente la suspence che accompagna il lettore sino all'epilogo.
(Angelarosa Weiler)

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