Casa Editrice: Mondadori - 225 pagine
Disponibile in formato cartaceo e ebook
Genere: Gialli
Trama:
"La giornata della direttora comincia presto, d'inverno che è ancora buio e d'estate con l'alba spuntata da poco.". Elsa Guidi, quarantasette anni, un marito affettuoso ma distratto, due figli adolescenti che la fanno disperare quanto basta, tutte le mattine si alza e corre: il modo migliore per iniziare la giornata è infilarsi le scarpe da running quando ancora tutti dormono e avviarsi nel quartiere lungo le vie silenziose di Pisa. In realtà, questo momento tutto per sé è una scusa per annusare l'aria in città prima di tutti. Da un paio d'anni Elsa è a capo della "Piazza", il quotidiano con sede sul Lungarno di fronte alla chiesa di Santa Maria della Spina. La "direttora" comanda a bacchetta tutti e non le manda a dire a nessuno, a partire dalla riunione delle dieci, in cui affida i vari pezzi della giornata. Il suo bersaglio preferito è Tommaso Morotti, "il Moro", cronista di nera con gli occhi dolci e le spalle larghe. Trentatré anni, livornese, è arrivato da qualche mese al giornale ma ha già creato non poco scompiglio. Innanzitutto nella vita di Paola, segretaria della Guidi, vittima dei suoi occhi neri e dei suoi modi gentili ma impertinenti. Quando, in una bella mattina di primavera, un giovane elettricista precipita dal terrazzo di un condominio in centro, la direttora non ci pensa due volte a scatenare il suo segugio migliore e a chiedergli di raccontare la storia della persona dietro quel corpo sul selciato: un bravo giornalista deve arrivare al cuore del lettore. Le cose si complicano però quando al giornale vengono recapitate un paio di buste anonime apparentemente legate al suicidio dell'uomo. Intervistando alcuni negozianti della zona, il Moro si accorge che qualcosa non torna. Direttora e nerista, in corsa contro il tempo per battere la concorrenza sulla notizia, si buttano a capofitto nell'indagine, non senza punzecchiarsi in continuazione. Chi arriverà per primo alla verità?
Recensione:
Un giallo brioso, accattivante, quest'opera di Silvia Volpi si legge con interesse e diletto.
Scritto in un italiano fluido e avvolgente, alla correttezza delle lingua alterna espressioni tipiche della parlata toscana, con inflessioni proprie di Pisa, città teatro della vicenda, e Livorno, di dove è originario uno dei personaggi, Morotti. La comprensione non viene mai inficiata, anzi, aggiungendo quel tocco di provinciale carattere tutto lo scritto aumenta di valore.
La protagonista è una donna particolare, che con il suo modo di fare da sergente maggiore, i tanti impegni, l'efficienza e l'eleganza, potrebbe risultare antipatica. Invece Elsa Guidi, questo è il suo nome, è piena di carisma, di tenacia e competenza senza mancare di contraddizioni. Un personaggio che affascina, costruito con profondità, con la quale è facile instaurare un rapporto a tutto tondo di piacevole scambio empatico. La vorresti come direttore, perché nessuno come lei ti può insegnare il mestiere, starti col fiato sul collo per tirarti fuori il meglio e come amica letteraria è perfetta, ti accompagna nella trama, ti fa divertire con il suo modo di fare, mentre ti incapricci dell'intreccio.
In "Alzati e corri, direttora" l'autrice sposta il punto di vista investigativo del giallo dagli inquirenti ai giornalisti, introducendoci nel mondo della carta stampata fatto di notizie da scovare e da dare per primi, di scadenze. Un ritmo di lavoro serrato che permea l'intero libro, regalando una narrazione senza momenti morti, scandita dal suono delle rotative e dai click delle edizioni online.
Sì, perché anche il giornalismo è cambiato: bisogna avere fiuto e macinare tanta strada, porre le giuste domande, ma andare veloci come la fibra internet che tiene tutti, sempre, connessi.
La trama si sviluppa da una morte che non bisogna avere fretta di archiviare o catalogare. Le apparenze ingannano e in questo caso c'è molto di nascosto da portare a galla. Per risolvere il mistero prima della polizia saranno necessari conoscenze, abboccamenti, soffiate e una direttora sempre di corsa, spinta a mille.
Un romanzo che alla fine ci dimostrerà il suo lato umano, di cuore e pancia, andando a toccare le corde dell'animo con un movente potente. A volte la giustizia dà una mano, altre volte va presa in mano e accompagnata sul percorso.
Elsa Guidi vi entrerà dentro e non vedrete l'ora di leggerla di nuovo: alla prossima direttora, continua a correre, noi ti seguiamo a ruota!
(Tatiana Vanini)
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