Genere: Noir

Trama:
Amos, solitario attore teatrale in stallo professionale e personale, si lascia convincere dal proprio agente a calcare di nuovo le scene. Ma quando viene rinvenuto il cadavere di una giovane donna, il Maresciallo Capanna e la Procura locale iniziano un'indagine che li porterà proprio ad Amos, che nel frattempo ha deciso di compiere un ritorno espiatorio alla problematica famiglia d'origine. Un giallo fuori dagli schemi, che alterna dramma e umorismo, noir e introspezione, narrato con una scrittura vivida e personalissima.

Recensione:
Un romanzo trasognato e un giallo brioso tutto insieme. In questo scritto, che ha la forma di una racconto lungo, troviamo due stili letterari che si fondono a meraviglia, regalano sostegno e ritmo alla trama, con i loro toni introspettivi da un alto e divertenti dall'altro.
Cinzia Petri ha una scrittura duttile, capace di adattarsi ai suoi protagonisti.
Quando è di Amos che si parla, le parole scendono nell'intimo, si fanno profonde, perché lui è interiorità, vive di pensiero, di ricordo e di recitazione. E' un protagonista capace di spogliarsi di sé per interpretare magistralmente chiunque sul palco, ha un retroscena difficile e doloroso al quale ha trovato vie di fuga creative, anche se gli altri riescono con difficoltà a viverlo, essendo ai limiti dell'asocialità. I momenti dedicati a questo personaggio sono quasi totalmente privi di dialoghi, perché il parlare si svolge tra il protagonista e il lettore, in un tu per tu magico, che si può avere solo nella tranquillità di uno scritto.
Poi arriva Capanna, colui che è chiamato ad indagare su un delitto che si capisce essere efferato, eppure ci viene reso e descritto tra le righe con un rispetto e una leggerezza rari. Capanna è un personaggio semplice, un uomo chiaro che sa dove si annida il bello e il buono della vita. Il libro con lui è vivacità, brio e, nella serietà e tragicità dell'indagine, regala spensieratezza, con le parole che corrono e si bevono, i dialoghi brillanti, grazie anche al personaggio secondario di Elvira che assurge quasi a protagonista per le sue piccole, magnifiche entrate.
Con questa scelta stilistica di impostazione dell'opera, il tempo trascorso con "Un libro ti salverà" passa con piacevolezza, tra spunti di riflessione e curiosità data dal mistero. L'autrice è abile a centellinare le informazioni e le scoperte che sono ugualmente distribuite tra le pagine. Fa supporre alcune cose al lettore, salvo poi instillare il dubbio che dietro ci sia di più, condensando in un centinaio di pagine quello che alla fine è un noir psicologico.
"Un libro ti salverà", perché a volte i libri ci salvano davvero, portandoci via da noi per poi riconsegnarci alla quotidianità con una marcia in più.
(Tatiana Vanini)

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