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Genere: Fantasy

Trama:
Un gruppo di amici condivide la scoperta delle emozioni. Trevien, il protagonista, attraverso continui salti nel tempo, peripezie e colpi di scena, beve tutta d'un fiato la vita. Alla continua ricerca dell'ignoto e nel tentativo di superare e abbattere quelle barriere che la natura ci pone, lotta con i suoi fantasmi fino al parossismo. L'autore, Piero Iiriti, con molta chiarezza e immediatezza tratteggia realtà e situazioni molto divertenti. La narrazione è vivace, dal ritmo sostenuto e rende chiaramente l'idea della fragilità umana che spesso si cela dietro pareti trasparenti.

Recensione:
Questa lettura mi è stata proposta come appartenente al genere Fantasy. Dal mio personale punto di vista, si tratta piuttosto di una storia di vita; una vita che pare non sia sufficientemente appagante per i due personaggi principali ed i loro comprimari, spinti continuamente ad evadere. Con il termine “evasione”, intendo il costante ricorso ad abbondanti libagioni alcooliche, al consumo di sostanze stupefacenti ed alle pratiche sessuali più disparate. La componente fantastica che compare tra queste pagine mi è parsa piuttosto la narrazione di una serie di visioni esperite nell’ambito di stati di alterazione della coscienza derivate da tali forme di fuga dalla realtà. In base al mio giudizio, questa pubblicazione è piuttosto distante dal Fantasy così come è stato inteso da Tolkien e Martin. Vorrei poter dire che si tratta di un’innovazione letteraria, nella quale il Fantasy si mescola con la narrativa, ma l’impressione che ho ricevuto leggendo queste pagine mi suggerisce di non azzardare questa ipotesi.
Lo stile dell’autore è moderno, stemperato a tratti da brevi passaggi di stampo più classico o persino arcaico, insistentemente contaminato da un pesante ricorso allo sproloquio sino a scadere nella trivialità della bestemmia. Personalmente, non tollero la volgarità in letteratura. Posso perdonare lo sporadico inserimento di termini lascivi entrati a far parte della lingua parlata per enfatizzare in modo eclatante uno stato d’animo o un’emozione di portata eccezionale, ma non l’infarcitura di un intero racconto con espressioni grossolane. Trovo che questa scelta sia poco felice, la reputo una mancanza di rispetto nei confronti della lingua italiana e della sensibilità del lettore. Per contro, ho trovato interessanti i rimandi ad alcune correnti filosofiche, spirituali e di pensiero ed apprezzabile la parte descrittiva di taluni paesaggi.
(Angelarosa Weiler)

Citazioni da questo libro:
“Ci sono momenti delle nostre vite in cui siamo disposti a compiere certe azioni, anche estreme, la stessa cosa non succederebbe in tutti i contesti e senza lo stato d’animo di quel momento, la noia depaupera le nostre energie, ma l’uomo attento capisce quando vi è l’opportunità di spezzarla e può attingere grandi stimoli in quella fornace di follia presente in ognuno di noi, che la superficialità della nostra esistenza tiene a bada”



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