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Nelle viscere di Bologna
di Massimo Fagnoni

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    Casa Editrice: Fratelli Frilli Editori - 208 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Noir

    Trama:
    23 maggio 2005, San Mauro Mare, durante un appostamento Trebbi e il suo amico e collega Giorgio Vincenzi rimangono coinvolti in un conflitto a fuoco con alcuni criminali albanesi, Vincenzi muore e Trebbi rimane gravemente ferito. 23 Maggio 2017 Trebbi si reca alla Certosa per l'anniversario della morte dell'amico e incontra gli ex colleghi che non gli hanno perdonato la morte di Vincenzi ritenendolo in parte responsabile. Inizia in questo modo la nuova indagine di Trebbi fra passato e presente, rimorsi e sensi di colpa. Trebbi accoglie la richiesta di aiuto di un altro vecchio amico che gli chiede di rintracciare una donna scomparsa e come spesso accade le vicende si intrecciano. Indagando sulla scomparsa della donna Trebbi si ritroverà ad affrontare vecchi fantasmi e avrà la possibilità di fare pace per sempre con i propri demoni facendo luce finalmente sulle vere cause della morte di Giorgio Vincenzi.

    Recensione:
    Trebbi è un ex poliziotto, un investigatore privato che, nell'ambito della sua lunga carriera, la morte, il crimine efferato e la violenza li ha guardati in faccia più e più volte, quanto basta per farci l'abitudine; in seguito ad alcuni di questi suoi incontri, si porta addosso delle cicatrici stampate sulla pelle. Pur tuttavia, il vero Noir della sua esistenza è legato alla vita privata, trasuda ombre dalle inguaribili ferite dell'anima, fantasmi di domande che non hanno mai trovato una risposta ed alle quali non si rassegna mai. Il detective passeggia tra presente e passato, tra piccoli e grandi crimini, riuscendo ad assaporare gocce di luce e di colore a tavola, al bar, accendendo un toscanello, ricevendo una carezza dalla sua attuale compagna o conversando in dialetto bolognese con interlocutori reali e forme-pensiero che rimandano a momenti belli. Il tutto mentre l'ombra dei propri trascorsi gli resta accanto come una guardia del corpo tra le più fidate. Per andare oltre quell'ombra, l'uomo deve fare appello a tutto il coraggio e la fiducia di cui ancora dispone. La lacerazione del velo è straziante, mostra una realtà difficile da accettare, la quale, per quando truce e brutale, comporta una liberazione, una riconciliazione col presente, con il proprio sé, ed un superamento di tutto ciò che è stato. Il trionfo della luce, per quanto pagato a caro prezzo, è la ricompensa per chi, come Trebbi, non sa arrendersi.
    La trama è strutturata in modo organico, nonostante il frequente ricorso a regressioni. L'ordito letterario nel suo complesso risulta pregevole, gradevole e facilmente comprensibile. Il ripetuto intreccio tra passato e presente, i sospesi che si creano tra una situazione e l'altra, hanno il potere di rendere lo sviluppo ancor più intrigante ed avvincente rispetto ad un'esposizione lineare. Lo stesso dicasi per l'incrocio tra la dimensione umana e quella professionale del protagonista. Piacevoli gli inserimenti dialettali con traduzione a piè di pagina; un'astuzia letteraria che, assieme alla trattazione di situazioni e memorie ludiche e spassose, sdrammatizza i contenuti più gravosi del racconto. Tanto il protagonista quanto i suoi comprimari sono dipinti in modo accurato e vivido. La componente descrittiva che accompagna la narrazione è proporzionata della giusta misura ed è connotata in modo tale da consentire al lettore di sentirsi immerso negli spazi all'interno dei quali le vicende si consumano.
    Lo stile dell'autore è moderno, diretto, incisivo e garbato, esente da volgarità. La penna di Massimo Fagnoni ha saputo descrivere situazioni violente e scabrose in modo esplicito, ma senza offendere la sensibilità del lettore, un'abilità per la quale mi complimento vivamente con lui.
    Lettura consigliatissima a tutti gli amanti del genere.
    (Angelarosa Weiler)

    Citazioni da questo libro:
    "Non c'è niente di più virale del desiderio"

    "Non è vero che la memoria non consola, non è vero che i ricordi fanno male"

    "La vita è quella che ti capita di vivere, non ha senso cercare di vincerla, bisogna lasciarla scorrere"

    "La sofferenza ha un suo afrore al quale ci affezioniamo mentre siamo intenti a continuare a vivere, nonostante il dolore"

    "Ci si abitua a tutto, anche alla felicità, e non la si riconosce quasi mai tranne quando ormai è perduta"

    "Nell'oscurità, tutto scompare, tutto si attenua, anche i pericoli"

    "Un ricordo impresso nella memoria è come una cicatrice cerebrale, una ferita che non riuscirà mai a rimarginarsi"

    Dello stesso autore:
    Il bibliotecario di via Gorki



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