Genere: Fantasy

Trama:
Cosa può succedere in una ipotetica città avvitata su una collina in mezzo ad un deserto circondato dalle montagne?
In una città dove ogni tanto la magia ha un sussulto e funziona, dove si beve un torcibudella chiamato "Fuoco di Kol" e dove esiste lo "Street Food" ma si chiama in un altro modo?
Ti può succedere di avere incontri ravvicinati di vari tipi, conoscere la Bertuccia Lagnosa o il Maiale Muschiato, assaggiare cibi esotici come le "Oloturie Fangose" oppure sperimentare qualche incantesimo di un Mago Farlocco. Puoi anche essere derubato o rimanere intossicato da un panino di Emot, il macellaio clandestino. Pura avventura insomma. Fatti un viaggetto amico, fai un salto a Setira, la città regina delle terre fra le montagne.
La "Casa dei Nidi Volanti" ti aspetta. Zio Xang, l'erborista, ha senz'altro qualche intruglio di erbe da venderti e Sbrocca ha appena finito di stampare l'ultimo numero del giornale di Tepen, il "Rutto del Pipistrello". Costa solo uno zerlino.
Un esempio di narrativa fantasy metropolitana di ultima generazione, scritto per diffondere un po' di umorismo. Un bel po' di pagine da leggere che ti faranno dimenticare di scendere alla fermata giusta del tram e di sperare che l'autrice finisca alla svelta il secondo romanzo.
Questo libro è il primo di una saga fantasy ambientata nella città di Setira. Le avventure di Spicchio e Spiro sono autoconclusive e in ogni libro si affacceranno nuovi fantastici e inaspettati personaggi mentre i due 'detective' risolveranno i casi polizieschi che si presenteranno. Anche il territorio di Setira verrà esplorato da intrepidi viaggiatori che racconteranno peripezie e incontri con animali, piante e umani. L'autrice ha già in cantiere i due prossimi romanzi.

Recensione:
Un libro che rivoluziona le regole del canone classico, un romanzo frizzante, fresco, che ci trasporta in un folle mondo fantastico decisamente simpatico. Seguendo le orme di Terry Pratchett, quest'opera fantasy si fa favola, abbandona la connotazione epica, introspettiva, per regalarci una prospettiva sorprendente, di evasione, con cervello, senza essere cervellotica.
Francesca Battaglia mette in campo l'ironia con sapienza ed intelligenza, regalandoci in una scrittura fluida e alla portata di tutti, termini nuovi, personaggi bizzarri e una storia che gira intorno ad un mistero, tra curiosità e indagini. Rivolgendosi, in determinati passaggi, direttamente al lettore, lo rende partecipe della storia, proprio come se si trovasse a camminare tra i personaggi nelle vie della città.
Immergersi in "Le avventure di Spicchio e Spiro" equivale a compiere un viaggio in un mondo che, attraverso richiami con il nostro quotidiano, facili da individuare, si prende gioco della realtà trasformandola in qualcosa di nuovo e famigliare assieme. Sottilmente le nostre fissazioni, le innovazioni che magari tanto innovative non sono, vengono spogliate della loro prosopopea e riportate ad una dimensione fanciullesca, giocosa.
L'autrice fa sì che nella sua opera nessuno si prenda troppo sul serio, nemmeno il protagonista. Facendoci ridere di lui e delle sue avventure, ci permette di ridere di noi stessi, mettendo in opera un concerto di leggerezza che conquista.
Questo romanzo è una lettura spensierata, che cancella i pensieri negativi, che sospende i problemi che ci si affollano intorno ogni giorno, per portarci via.
Le figure che andiamo ad incontrare sono ben caratterizzate, caricate anche per renderle uniche, riconoscibili, intriganti. I protagonisti sono una coppia improbabile e proprio per questo funziona: un ragazzino intraprendente, con un sogno da realizzare, intelligente, furbo e al contempo ingenuo, e un ratto, che parla e si trova in uno stato particolare dell'esistenza. Amici/nemici, che si punzecchiano, magari non si piacciono nemmeno, eppure il destino li ha fatti incontrare e di questo incontro noi ringraziamo, perché le dinamiche tra i due, e tra chi li circonda, sono tutte da scoprire.
Il mondo ideato dalla Battaglia è una visione a rovescio del consueto: una città dove il quartiere più malfamato, abitato ladri e truffatori di ogni specie, è protetto da un guardiano che dovrebbe impedire l'ingresso alle persone sgradite, ovvero gli onesti. C'è un personaggio misterioso che ruba ai ladri, lasciando questi ultimi sgomenti e, diciamocelo, anche offesi da una simile onta!
Eppure in tutto questo trovano spazio tematiche importanti, nascoste tra le righe, senza peraltro diventare pesanti o ridondanti: una distribuzione delle ricchezze non equa, la voglia di rivalsa e di riscatto, una sopravvivenza legata alla furbizia e agli espedienti, dove chi imbroglia meglio emerge e i tonti restano nel gradino più basso della piramide sociale. Volontà che lotta contro un destino segnato, per un livello di lettura più adulto.
Il richiamo delle pagine è forte. Si ha voglia di scoprire cosa sta combinando colui che vestito di nero si appropria di averi altrui, ma la calamita vera è Spicchio, le sue azioni, i suoi pensieri e la sua città, perché non vediamo l'ora di imbatterci in nuovi termini strampalati, evocativi, nelle ricette che ricette non sono, in questa vita di carta e inchiostro che ci pare vera.
"Le avventure di Spicchio e Spiro" è un romanzo adatto a tutti dai 6 ai 110 anni.
Comunicativo, ironico, è perfetto per chi cerca sempre il lato positivo delle cose, per chi sa che ridere, anche nelle difficoltà, non è sintomo di vuoto mentale, ma di capacità di lottare e risollevarsi.
Lasciatevi stupire, entrate in un mondo nuovo dove potrete riscoprire la meraviglia di un bambino di fronte alla vita.
(Tatiana Vanini)

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