Genere: Romanzo storico

Trama:
Toscana 1940. Nella splendida tenuta della contessa Sofia della Torre la pace tra gli ulivi è bruscamente interrotta dall'arrivo dei soldati nazisti. L'antico palazzo medievale nel cuore della lussureggiante campagna toscana non è più un rifugio sicuro, come non lo sono le case del paese vicino, i cui abitanti diventano oggetto delle vessazioni dei tedeschi. Sofia tenta disperatamente di offrire protezione a quante più persone possibile, senza però rivelarlo a suo marito Lorenzo, preoccupato per le ritorsioni che l'altruismo della moglie potrebbe scatenare. Quando Maxine, una giovane reporter italoamericana, arriva in italia per raccontare le imprese degli Alleati, i destini delle due donne si uniscono: Sofia e Maxine si ritrovano intrappolate in un gioco pericoloso che le costringerà a ricorrere a qualunque espediente pur di salvare quelli che amano...

Recensione:
Un romanzo intenso, vibrante, che appassiona. "La Ragazza nel giardino degli ulivi" è una storia di amicizia e di resilienza, è il racconto dell'ultimo periodo della seconda guerra mondiale. Con realismo e profonda partecipazione da parte del lettore ci porta sul campo di battaglia lontano dalle trincee, nelle città e nei borghi della Toscana e non solo, perché ogni parte d'Italia è zona di lotte. La guerra è una faccenda da uomini, ma Dina Jefferies, con le sue indimenticabili protagoniste, ci mostra quanto il conflitto sia stato anche delle donne.
Sofia, Maxine, e le altre che le accompagnano in queste pagine, sono figure così ben descritte e delineate da essere vive. Le parole le descrivono, ma chi si accosta al romanzo le sente parlare, ridere, tremare, sussultare. Caratteri ben definiti, indoli e pensieri che le rendono profonde, tridimensionali, sono accanto a noi che leggiamo, pronte a raccontarci i mesi che hanno vissuto, le azioni che le hanno viste eroiche protagoniste, generose nel donarci ogni battito accelerato del proprio cuore.
Azioni di sabotaggio, di guerriglia, oppure depistaggi, sorrisi all'invasore che nascondono l'odio, il ribrezzo. La voglia di libertà, di ritorno alla pace che si è conosciuta prima, celata con un'apparente sottomissione, una falsa partecipazione ed ammirazione. Tutte le pagine di questo indimenticabile romanzo sono foriere di tensione, le minacce sono ovunque, perché chiunque può essere un delatore e quei passi pesanti, che risuonano nell'acciottolato delle vie, possono essere diretti al proprio uscio. Ogni giorno può essere l'ultimo e l'unica certezza è che la morte non arriverà velocemente.
La scrittura dell'autrice è un fluire che mescola tantissime emozioni. C'è forza e fragilità, tenacia ed abbattimento. Impossibile rimanere distaccati, impassibili, "La ragazza nel giardino degli ulivi" penetra nell'animo, rendendo presenti quei giorni mai abbastanza lontani.
E' un'opera che insegna tantissimo, che trasmette, nonostante l'argomento, un messaggio positivo: per quanto la situazione sembri disperata, per quanto la notte sia tenebrosa, si deve continuare ad andare avanti, a mantenere viva le flebile fiamma di quella candela capace di guidare verso un giorno migliore.
Ci sono perdite dolorose, timori difficili da gestire, perché le donne protagoniste sono capaci di amare, di preoccuparsi, ma anche di dimostrare l'impossibile quando il momento lo richiede: vivrete con loro, mangerete con loro, tremerete con loro, diventerete loro.
Dal primo capitolo che presenta una situazione sospesa ed ambigua, si torna un po' indietro per procedere poi in senso lineare, fino alla fine, a quel ricongiungimento che chiarifica l'inizio e si spinge ancora avanti. In questo modo il libro cattura da subito, per poi avvolgere con le sue spire narratrici, pronte a condurre su una strada fitta di ostacoli e di profonda bellezza.
"La ragazza nel giardino degli ulivi", la guerra delle donne in Italia, un romanzo imperdibile.
(Tatiana Vanini)

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