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Genere: Noir

Trama:
Disturbo dissociativo dell'identità. Il Gorilla ne soffre sin da bambino e ha imparato a nascondersi e sopravvivere, almeno fino a quando qualcuno non gli ha sparato in testa, dieci anni fa. Adesso ha cambiato vita e se ne sta ad Amsterdam, dove - grazie alle proprietà terapeutiche della marijuana - ha stipulato una tregua con il suo alter ego: il Socio, il doppio in agguato, che gli ruggisce dentro e che è sempre pronto a prendere il sopravvento. I due sono diversi, e non hanno mai avuto un rapporto facile. Se il primo è istintivo, ironico, poco avvezzo alla violenza, il secondo è freddo, spietato, letale. Rientrato a Milano per la morte di un amico, il Gorilla finisce invischiato nel pasticcio di un incendio doloso. Tra le pieghe della città, dove si aggirano dropout e vecchi militanti dell'estrema sinistra, imprenditori alla canna del gas, forzuti vigilantes e pretoriani del decoro urbano, dovrà fare i conti col passato, misurare il peso delle sconfitte collettive, tenere a bada il Socio, vedersela con la metropoli di NoLo e piazza Gae Aulenti, del Bosco Verticale e del dopo Expo, la metropoli - smart e friendly - che cambia ogni giorno, vendendosi ogni volta un pezzo di anima. Personaggio leggendario del noir italiano, il Gorilla è tornato in pista, in un viaggio al termine della notte che svela la schizofrenia di questo tempo marcio, ammantato di promesse scintillanti come i nuovi grattacieli, inchiodato alle ingiustizie di sempre.

Recensione:
Dazieri ritorna al suo personaggio/alter ego, quel gorilla che, suo malgrado, si trova a fare l'investigatore privato mai a caccia di guai, perché sono i guai a trovare lui.
E' un uomo diviso in due, un corpo per una doppia coscienza, una amichevole e divertente, l'altra analitica, fredda, violenta. Sono passati gli anni e Sandrone il Gorilla lascia il suo esilio volontario in Olanda per tornare a Milano, una città che ama, che odia e che è cambiata tanto.
La scrittura di Dazieri scorre veloce, limpida per la chiarezza, torbida per ciò che racconta, in modo forte, vero, diretto. Con lui il noir diventa fascino puro, malia terribile ed invincibile, che narra le gesta di un antieroe unico, da amare, da seguire, diverso ed uguale, caotico e logico, ma assolutamente imperdibile.
E' una morte che riporta Gorilla a Milano, qualcosa di triste, definitivo e semplice come un suicidio, ma nulla è mai come appare all'inizio e basta poco per infittire la trama, per colorarla di nero miseria e buia disperazione.
Se il protagonista ha una doppia personalità, anche il teatro delle vicende è composto da un duplice volto: una maschera bella, lucida, corretta, ordinata. Soldi che girano e arrivano attraverso canali non sempre leciti e cristallini, impregnano Milano e la cambiano ricostruendola. Quando la maschera cade si vede ciò che si è voluto nascondere sotto il tappeto, allontanandolo dalla vista e relegandolo negli angoli bui. Appare così la città dei reietti, dei tossici, degli immigrati, dei senza casa e degli abusivi, della lotta politica ai margini ed emarginata.
E' questa la potenza di Dazieri: togliere il rosa, spegnere l'arcobaleno per accendere i riflettori sulla realtà scomoda, infetta e criminale. E' questa la pista da ballo di Gorilla, e il nostro danza, scava, rivolta, scopre, seguendo un ritmo sempre più incalzante ed urgente, avvincente e magnetico, attraendo il lettore in una storia profonda e perfettamente orchestrata, costruita per instillare suspense, dubbio e donare azione.
Il tempo riprende a scorrere e il nuovo capitolo si aggancia ai romanzi precedenti, facendo ritrovare amici poco amichevoli, colleghi obbligati e spiegando con consequenzialità gesti ed azioni che trovano collocazione precisa come le spiegazioni che, nel finale, metteranno a posto gli ultimi tasselli.
La giustizia sarà ancora una volta parziale, rimaneggiata, perché chi ha i soldi ha il potere e il potere decide chi paga, chi perde, chi muore e chi si prende la colpa. Il denaro muove tutto e tutti, suona gli strumenti e dirige le danze, ma non Gorilla, perché lui è fuori da qualunque canone, dalle generalizzazioni. Sempre ai margini per scelta e per necessità, stargli al fianco in questa nuova impresa sarà bello come la prima volta, anzi di più, perché a lui ci si affeziona e ormai lo conosciamo e lo apprezziamo. Nel caso questo libro rappresenti il primo incontro con lui, nessun problema, la scintilla scoccherà facendo divampare l'incendio alimentato solo dai personaggi indimenticabili.
Ancora più profondo, dissacrante, critico e capace di denuncia, "La danza del Gorilla" è un noir da non perdere per gli amanti del genere. Un romanzo che è dinamite, ovvero esplosivo!
(Tatiana Vanini)

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