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Genere: Romanzo storico

Trama:
L'incontro fortuito tra una coppia di giovani italiani e una di pensionati inglesi è l'occasione per conoscere una storia d'amore accaduta nell'Inghilterra della seconda guerra mondiale tra due giovani "nemici": un prigioniero italiano e una studentessa inglese. Sullo sfondo degli scenari di guerra di quegli anni e nel contesto della lunga prigionia sofferta dai soldati italiani in Gran Bretagna, un amore vince i pregiudizi, la diffidenza e i divieti imposti da un conflitto feroce. Ma che cosa è rimasto, dopo cinquant'anni, di quell'amore invincibile? Quale seguito ha avuto quel sogno? Come riusciranno i due innamorati a ritrovarsi? Una corsa contro il tempo alla ricerca della verità è anche un viaggio tra i sentimenti di due generazioni sul significato della vita che l'autore, con uno stile preciso, delicato e scorrevole, esplora attraverso i ricordi di uno dei protagonisti. E la verità acquista il sapore del thriller perché si ripercuote fino ai giorni nostri con confidenze segrete, fatti incomprensibili, colpi di scena dove il contributo della giovane coppia di italiani sarà determinante.

Recensione:
Romanzo storico assai ben costruito e strutturato, rivelatore di una parentesi del secondo conflitto mondiale che sino ad ora era sfuggita alla mia attenzione. Il destino dei "pows", i militari delle schiere nemiche fatti prigionieri dal Governo di Sua Maestà Britannica, mi era ben noto per quanto riguarda i deportati nei campi di concentramento allestiti nelle Colonie dell'Impero; questa narrazione tratta di combattenti catturati e mandati a sostituire nel cuore della "perfida Albione" le presenze maschili che Londra aveva richiamato in massa alle Armi, sottraendo così le loro braccia al lavoro. Uomini nati in Paesi a quel tempo considerati nemici furono disarmati, costretti ad impugnare strumenti agricoli o artigianali ed a mescolarsi ad una società che li osservava con diffidenza, disprezzo e persino con astio. Pur tuttavia, la più intima essenza di ogni appartenente al genere umano è capace di vincere le differenze linguistiche, di credo e di pensiero. E' un'energia che si manifesta attraverso lo sguardo e, quando incontra una vibrazione affine, disconosce ogni separazione, ogni limite, ogni impedimento indotto dalla Legge, dallo spazio e dal tempo.
Il tempo. A mio giudizio è lui il vero protagonista di quest'opera. "Il tempo rimescola le carte", scrive l'autore. George, Emily, Vincenzo, Sara, Sergio e tutte le altre figure umane ben descritte da Domenico del Monaco sono le carte che il tempo mette in gioco su quel grande palcoscenico che è la Vita. Anime appartenenti agli opposti schieramenti di un conflitto che un inconsueto destino unisce e poi separa, incontri fatidici in epoca di pace con altre anime che hanno lo scopo di ridare luce ad un legame oscurato dalle scie della guerra, per poi perdersi a loro volta, in un susseguirsi di attimi in cui ad ogni fine fa seguito un nuovo inizio, non necessariamente scivolante, morbido o facile, ma comunque improntato alla speranza ed alla forza di andare oltre. La comprimaria del tempo è la memoria, destinata a custodire gli attimi legati alle emozioni più intense, a far sì che abbiano un significato imperituro. E' da notare come nei momenti della narrazione in cui la razionalità e l'opportunità prevalgono rispetto alle emozioni ed ai sentimenti, la memoria applica una sorta di filtro; nelle situazioni in cui la voce del cuore viene ammutolita da quella del senso pratico, del dovere, dell'obbedienza agli ordini ed alle Leggi, le vibrazioni del ricordo cambiano frequenza.
Come preannunciato nel prologo, la trama è assolutamente realistica. Ciò che le dà risalto, vivacità e dignità letteraria è il susseguirsi di incontri ed affiatamenti tanto improbabili quanto significativi, che proprio per questo appaiono predestinati. I diversi teatri ed epoche in cui si dipana il racconto lo rendono variegato ed interessante non solo dal punto di vista storico, ma anche sotto l'aspetto socio-culturale, politico-economico e paesaggistico. La parte descrittiva è ben curata e particolareggiata, ma contenuta entro la giusta misura.
Lo stile è molto gradevole, sempre garbato e corretto, l'esposizione è chiara ed al tempo stesso formulata in modo tale da non urtare mai la sensibilità del lettore. Dal mio personale punto di vista, la scelta dell'autore di far esprimere George, uno dei protagonisti, nella sua lingua, ovvero l'inglese, è una caratteristica distintiva. Pur tuttavia, immagino che coloro che assaporano questo romanzo senza conoscere la lingua anglosassone possano trovare impegnativa la ricerca della traduzione in italiano, contenuta in appendice. La lettura è invitante, scorrevole ed estremamente piacevole, assolutamente raccomandabile ad un vasto pubblico, anche di giovane età, desideroso di apprendere e comprendere, oppure rivisitare, le numerose e dure implicanze e ripercussioni che uno scenario bellico comporta in ogni tempo per il genere umano.
(Angelarosa Weiler)

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