Casa Editrice: La Feluca - 399 pagine
Formati disponibili: cartaceo
Genere: Noir
Trama:
Il brutale assassinio di un uomo, la scomparsa di una giovane donna egiziana, il furto in una villa, sconvolgono, in appena ventiquattro ore, la quiete nell'isola di Lipari. Il maresciallo Marco Colonna, comandante della caserma del luogo, riesce, con l'aiuto dell'affascinante dottoressa Giulia Lanzetti, medico legale e famosa criminologa, e di Anna Vargas, brigadiere dell'Arma dei Carabinieri con un turbolento passato di infiltrata alle spalle, a trovare un legame tra gli avvenimenti. Ciò lo condurrà sulle tracce di un feroce quanto astuto serial killer.
Recensione:
Francesco Scavino, professionista messinese, è al suo secondo romanzo dopo il successo de "La Sindrome di Achille", suo libro d'esordio nel mondo letterario. L'autore torna al pubblico con una nuova interessante opera: "Il fratello oscuro".
Questo intreccio narra di un furto, un omicidio e altre vicende connesse tra loro, crimini che riportano l'attenzione sulla Bosnia al periodo dell'assedio delle milizie paramilitari del '95, con tutti gli orrori che ne sono scaturiti.
Ritroviamo il maresciallo dei Carabinieri Marco Colonna, già presente nel primo romanzo, un piacevole incontro per chi ne aveva già seguito le gesta, o una coinvolgente scoperta per chi di lui leggerà per la prima volta. Lo vediamo pronto a tuffarsi in una nuova complessa avventura, per tentare di capire moventi e retroscena di avvenimenti che appaiono distanti e invece sono più che mai vicini.
Ma tutto ciò avverrà dopo parecchie pagine del libro.
Vicende agghiaccianti nell'isola di Lipari si intrecciano a tensioni psicologiche nella trama, tuttavia, a volte l'autore inficia il ritmo della narrazione con descrizioni e puntualizzazioni infinite. Questa scelta strutturale potrebbe far desistere dal continuare quelle persone che non hanno una particolare costanza, infatti l'attenzione non viene calamitata subito e intercorrono molte pagine prima che ci si appassioni davvero a ciò che si sta leggendo.
Nonostante ciò, nella sua interezza, il libro scorre, l'eloquio dell'autore e la sua indiscussa maestria linguistica, sostengono ed agevolano la fluidità del racconto.
Scavino fa un buon lavoro anche con i suoi personaggi: tutti ben costruiti, sono presentati con molti particolari che riguardano anche i loro trascorsi passati e sono avvolti da una certa inquietudine che li rende graditi agli occhi del lettore.
Giusta ed interessante anche la suddivisione dei capitoli, che facilita a non perdere il filo del racconto, tra gli svariati salti temporali che ritroviamo al suo interno.
Questo romanzo noir risulta pregevole nella sua esposizione, ma qualche colpo di scena in più, unito ad una narrazione più serrata e meno puntigliosa in determinati ambiti, avrebbe sollevato il livello di tensione accrescendo il valore dell'opera.
Nella narrativa moderna non è più sufficiente saper scrivere bene, nella cultura presente ormai satura delle più svariate idee e concettualitá, l'adeguatezza alla modernità, che richiede ritmi serrati ed emozionalità, diviene assolutamente necessaria per farsi largo nel mondo della letteratura e conquistare l'ambito posto nel cuore del lettore a cui ogni scrittore anela.
Ci vogliono ottime idee e coraggio nello svilupparle. "Il fratello oscuro" arriva quasi alla vetta.
Arricchendola di quei rilevanti picchi di eccitazione che un giallo, con ambizioni da poliziesco, dovrebbe sempre far provare e possedere, la storia avrebbe raggiunto il vertice.
(Tecla Vanini)
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