Casa Editrice: Santelli - 246 pagine
Formati disponibili: cartaceo
Genere: Fantasy
Trama:
In un altro spazio e in un altro tempo, un impero romano persiste convivendo con magia e tecnologia del XXI secolo, lacerato dai conflitti religiosi tra pagani e cristiani. Marfisa, una filosofa guerriera con il talento per la magia, per dimenticare la morte dell'allievo, decide di raggiungere il fratello, Rodegario, nella città di Sicca. Nonostante la difficoltà nel lasciarsi il passato alle spalle, Marfisa accetta di aggregarsi a un gruppo di archeologi alla ricerca di libri perduti, grazie ai quali torna alla serenità di un tempo, almeno fino a quando un evento tragico non rafforza in Marfisa la convinzione di essere inutile. Fra tragiche scomparse e inaspettati ritorni, le cose sfuggono dal controllo, costringendo Marfisa a intraprendere una volta per tutte la strada per ricominciare a vivere.
Recensione:
Un romanzo che coniuga insieme magia e scienza, religione e tecnologia, passato e presente. "Il brunconiglio e il cignobianco" già dalla cover fa capire che non si sta per leggere un fantasy classico, ma tra le sue pagine si nasconde qualcosa in più.
In quest'opera l'Impero romano esiste ancora, è vitale e vibrante. Accanto a testimonianze che abbiamo conosciuto nei libri di storia, l'autore mette i cellulari, una specie di internet, la fede cristiana e il sapere pagano.
E' una commistione ricca di fascino, espressa in maniera chiara e precisa. Leggendo queste pagine, caratterizzate da una scrittura fluente e coinvolgente, si scopre il piacere della familiarità, di un mondo che ci appartiene, unito al mistero dell'inaspettato. Un dualismo nel teatro delle vicende che si rispecchia anche nella cifra stilistica: leggendo si entra in una dimensione fiabesca, a tratti giocosa, altre epica, adatto ai giovanissimi, poi improvvisamente irrompono scene forti, esplicite, che si sposano con un pubblico adulto. Sono cambiamenti che spiazzano, ma non disturbano, arricchiscono la trama di complicazioni che permettono riflessioni, e vestono di modernità, distaccando il romanzo dallo stereotipo dell'impronta classica del fantasy.
Le due protagoniste dell'opera le conosciamo già nel titolo, con dei soprannomi che rievocano i nomi di personaggi di Carroll con il suo celebre "Alice nel paese della meraviglie", al secolo si chiamano Esara e Marfisa e sono due giovani diverse e complementari. Le loro radici, i loro caratteri, l'approccio alla vita: le differenze sono innumerevoli. Sono descritte molto bene, sarà più facile affezionarsi all'indole dolce e remissiva della prima che al carattere duro, sprezzante e libero dell'altra, ma conoscendole si apprezzerà il valore di entrambe. "Il brunconiglio e il cignobianco" ci narra la storia di una cammino. Troveremo amicizia, amore e delusione, senso di colpa e riscatto. Nelle sue pagine scopriamo il dono prezioso dello studio, della cultura e il monito a stare attenti all'oscurantismo della fede, quando essa è cieca obbedienza. Vedremo le protagoniste affrontare i propri demoni interni e i nemici esterni, ci appassioneremo a questo libro che ha una sua precisa identità e la porta avanti a testa alta, senza mai perdere di ritmo anche nei punti (pochi e perfettamente incastonati nel contesto), dove ci sono nozioni di sapienza filosofica e scienze naturali.
E' un'opera auto conclusiva che lascia aperta la possibilità di interessanti seguiti, nuove sfide ed emozionanti avventure. Non perdete gli approfondimenti che l'autore ci offre nelle appendici: sono interessanti, espressi con esaustività pur rimanendo nell'ambito della sintesi. Un'occasione per imparare qualcosa di nuovo o spolverare nozioni note.
Ricco ed avvincente, curioso e affascinante: un libro da leggere.
(Tatiana Vanini)
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