Casa Editrice: Vintage Editore - 539 pagine
Formati disponibili: cartaceo
Genere: Romanzo storico
Trama:
Inghilterra, 1803. La diciannovenne Olivia Frobisher, dopo la morte improvvisa della madre e con il padre per mare a combattere contro i francesi, si ritrova da sola e nel disperato bisogno di sicurezza e protezione. Accetta, quindi, la proposta di un matrimonio di convenienza con Jack Rembleton, nella speranza che l'amore possa sbocciare con il tempo. Quello che non immagina è che il cuore di Jack sia, però, già rivolto altrove. Una sera il suo destino si intreccia inaspettatamente con quello di Luke Fitzmaurice, anche lui oppresso da una crudele rinuncia. Per problemi di salute, infatti, è stato costretto ad abbandonare la sua più grande ambizione: entrare nell'esercito per servire il Paese. Il loro incontro lascerà nel cuore di entrambi una traccia che li porterà a non perdersi mai, fino a quando, dieci anni dopo, il destino non li metterà di nuovo l'uno di fronte all'altra, offrendo loro una seconda occasione. Almeno finché non saranno sorpresi dalla notizia che Napoleone è fuggito dall'Isola dell'Elba. La guerra distruggerà ancora una volta ogni possibilità di felicità di Olivia?
Recensione:
Corposo romanzo storico ambientato nell'Inghilterra ottocentesca, ovvero in un quadro epocale complesso, governato grazie all'impiego di regole, etichette e schemi molto rigidi dove i desideri, le emozioni e i sentimenti personali sono relegati al di sotto dei costumi in nome della salvaguardia di severe apparenze. Un'individualità atipica non costituisce semplicemente un fatto critico, bensì una presenza inaccettabile ed inconcepibile. L'essere si sacrifica ed assume la forma sottile di una parvenza, la cui voce sussurra flebile, schermata dallo spessore di una maschera; un artificio che sigilla la vera natura personale, allineandola al contesto sociale e restringendo la visione ad una sottile fessura. E' impressionante, nonché fortemente simbolico, contemplare come la caduta delle maschere di Olivia e Luke, i due protagonisti principali di quest'opera letteraria, intervenga nel momento in cui i loro volti sono celati da vere e proprie maschere bianche e dai fregi dorati o da un costume nero accompagnato da un sottile camuffamento del volto del medesimo colore. In seguito ad un sospeso che per anni ha vagato come un'ombra, la libertà di desiderare ed essere desiderati sbaraglia le barricate costruite dalla mente e ne allinea intenzioni ed azioni alle pulsioni del cuore. La verità rende liberi e la consapevolezza della propria libertà interiore consente di affrontare e superare qualsiasi cosa, anche il dubbio, l'incertezza, il conflitto, la separazione.
La trama è ben concepita, fatti storici e sociali testimoniati con cura si intersecano con vicende personali scaturite dalla penna dell'autrice che stuzzicano la curiosità, l'emotività e l'interesse del lettore. L'ordito letterario principale è accompagnato da una abbondante e dettagliata componente descrittiva; questa scelta espositiva ha il pregio di soddisfare ampiamente il desiderio di conoscenza storica, sociale, architettonica e paesaggistica del contesto in cui si collocano le vicende, ma crea ampi spazi intercorrenti tra gli eventi veri e propri, quelli che costituiscono la sostanza del racconto ed attirano il maggiore entusiasmo da parte del lettore. Molto varia ed interessante è la molteplicità dei temi affrontati in questa narrazione, che spaziano, tra gli altri, dai sentimenti agli obblighi legati alle discriminazioni di genere, dagli orrori di una guerra lacerante ai brividi suscitati dal desiderio.
La penna di Catherine Kullmann è gentile e garbata, sobria ed elegante; fluisce utilizzando uno stile ed un linguaggio assolutamente appropriati al contesto storico preso in esame. Il ritmo del racconto è costantemente pacato, la lettura è scorrevole, gli eventi sono proposti in successione consecutiva, con ricorso modesto a regressioni e digressioni inserite in modo ben calibrato.
Consigliato agli amanti del genere.
(Angelarosa Weiler)
Citazioni da questo libro:
"Non perdonando qualcuno facciamo più male a noi stessi che a quella persona"
"Tutti, chi più chi meno, indossiamo una sorta di travestimento"
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