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Genere: Gialli

Trama:
Giappone, anni Trenta. Heikichi Umezawa, un uomo ricco, eccentrico, appassionato di astrologia, alchimia e occultismo, viene ritrovato morto con il cranio sfondato da un oggetto appuntito, nel suo studio chiuso a chiave dall'interno. E' mattina e ha nevicato per tutta la notte, non ci sono tracce e tutti i possibili sospetti hanno alibi di ferro. L'artista ha appena completato l'ultimo di una serie di dipinti di soggetto astrologico. Ma soprattutto, tra i suoi appunti, gli inquirenti scoprono un progetto mostruoso: la creazione di Azoth, l'essere femminile perfetto, assemblando parti del corpo di due sue figlie, due figliastre e due nipoti. Ognuna di queste ragazze, tutte vergini comprese tra i 18 e i 25 anni, appartengono a segni astrologici diversi e ideali per formare la creatura che costituisce l'ispirazione e il sogno di ogni alchimista. Chi ha ucciso Heikichi Umezawa? E chi ha messo in pratica il suo orrendo delirio? La Seconda guerra mondiale e la catastrofe del Giappone interrompono le indagini, ma trent'anni dopo un famoso maestro astrologo, appassionato di investigazioni, e il suo giovane assistente riprendono le fila di quel cupo enigma...

Recensione:
Un thriller che ci racconta le indagini su un cold case giapponese. Un mistero che aspetta da quarant'anni di essere risolto. Tanti i fatti che tingono di nero e rosso la trama: un delitto in stanza chiusa, imperdibile per ogni amante del genere giallo; un omicidio con stupro e, grande finale, la morte di 6 giovani donne fatte a pezzi. Possibile che il colpevole sia una solo? E chi? Sarà ancora vivo dopo tutti gli anni passati?
Da subito l'attenzione del lettore viene calamitata con un piano scellerato, descritto nei dettagli da colui che lo ha ideato. Da questo incipit si passa alla storia raccontata in prima persona da uno dei due giovani che decidono di risolvere finalmente il caso. Ci sono tanti personaggi che si muovono nel romanzo, alcuni con ruoli centrali, altri marginali. Sono figure ben collocate nello spazio tempo, con caratteristiche uniche che li rendono distinguibili, ma dove il rispetto e la cultura dell'onore tipicamente giapponese sono collanti tra loro.
Per comprendere appieno alcuni elementi del romanzo, devo parlarvi di cosa sia il giallo nel paese del Sol Levante. Per prima cosa dovete sapere che da quando sono nati i quotidiani, i processi e le indagini su casi veri, sono sempre stati di dominio pubblico, raccontati in ogni loro parte. Ogni indagine che infiammava il pubblico, era una dramma reale, con protagonisti che vivevano o morivano davvero, non solo sulla carta. Non erano opere di immaginazione. Fatta questa premessa ne discende che quando i libri gialli provenienti dall'Inghilterra sbarcarono in Giappone, per chi li leggeva, ed erano tanti, venivano assimilati come verità. Ora che sapete ciò non stupitevi se, nel libro, si parla di Sherlock Holmes come un investigatore vero.
Tra le pagine, troverete schemi che rendono più comprensibile leggere e memorizzare alcuni momenti o focalizzarsi tra le varie figure in gioco. Mettersi in gara con i ragazzi nel trovare la soluzione, diviene così un percorso naturale. Lo stesso autore, nel pieno della tradizione nipponica, ad un certo punto fermerà la narrazione invitando il lettore a formulare la propria ipotesi, assicurando che gli indizi necessari sono stati forniti. Fidatevi, non mente, è davvero possibile risolvere il mistero, sarà divertente e gratificante. La lettura si evolve in modo dinamico e diviene anche esercizio mentale, coinvolgente ed appassionante. Naturalmente la soluzione nelle ultime pagine svelerà ogni minimo dettaglio, quindi nessun timore di restare nel dubbio.
"Gli omicidi dello zodiaco" freddi e brutali, nascondono un movente profondo, un dolore che è cresciuto pian piano, alimentato giorno dopo giorno dalla cattiveria e dal disinteresse. L'assassino ha subito in prima persona ed ha visto qualcuno a lui caro soffrire altrettanto, se non di più. Quando si arriva alla lettera lasciata dal colpevole si prova tanta tristezza, per lui, per le vite tolte, dimostrando, una volta di più, che se la morte è una condizione definitiva, non è vero che cambi le cose in meglio.
Profondamente incastonato nella terra giapponese, tra gli usi e i costumi, quest'opera ha un sapore straniero lontano e vicino assieme. E' un viaggio di emozioni e sensazioni, di cultura e storia. E' un giallo più che un thriller, incentrato sul mistero e sulle indagini più che sulla suspense.
(Tatiana Vanini)



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