Casa Editrice: Bonfirraro - 324 pagine
Formati disponibili: cartaceo
Genere: Romanzo storico
Trama:
Southampton, 1912. Emily e Clayton si imbarcano sul maestoso Titanic per il loro viaggio di nozze in America. L'eccitazione della coppia per la lunga traversata si tramuta ben presto in inquietudine quando Clayton fa la conoscenza di un altro passeggero, Renard, un grottesco individuo dal passato scomodo e oscuro che nasconde un piano sconvolgente. Giorno dopo giorno, Clayton ed Emily si ritrovano a subirne la presenza magnetica, finché Clayton prova a ricomporre i tasselli di un puzzle che si perde nei lontani anni della sua gioventù. In una matassa di reticenze e menzogne, arriva il momento della resa dei conti tra Clayton e Renard, mentre il Titanic continua la sua corsa verso New York, solcando cieli bui e acque gelide, finché il fatale impatto con un gigantesco iceberg non lo squarcia nella notte. Sulla nave è il delirio, una corsa disperata verso le poche scialuppe che vengono calate in mare, mentre il transatlantico affonda sempre di più, fino a spezzarsi in due tronconi e colare a picco. Il destino di Clayton, Emily e Renard correrà lungo la rotta di morte che distingue tra sommersi e salvati e sarà proprio Emily ad affrontare rivelazioni sconvolgenti che la condurranno a scoprire una terribile verità troppo a lungo taciuta.
Recensione:
Il naufragio del Titanic, uno degli eventi più drammatici nella storia della marina mercantile, è una vicenda nota ad un vasto pubblico. E' stata ampiamente descritta dalla cronaca ed in letteratura, nonché ripetutamente proposta dalla cinematografia. Ad oltre un secolo di distanza dall'evento, continua a suscitare interesse e generare profonde emozioni, probabilmente per l'entità della sua portata e per l'impressionante scenografia del contesto geografico in seno al quale si è consumata. All'interno di questo romanzo, si inserisce la novità di un dramma nel dramma: un triplice omicidio rimasto impunito, consumato negli anni precedenti il tragico e singolo viaggio della "nave dei sogni", la ricerca dei colpevoli e l'espiazione della loro colpa. Un processo che sfiora il gigantesco scafo mentre è ancora in costruzione e si conclude a bordo del transatlantico, poco prima del suo impatto con il fatidico iceberg. Al di sopra di questa missione punitiva, aleggia un'aura esoterica. L'occultismo soggiorna nei saloni di prima classe del Titanic, passeggia lungo i suoi ponti di coperta, bisbiglia la sua presenza tra i lussuosi arredi, raggiunge una giovane viaggiatrice destinata a sopravvivere al naufragio e continua a manifestarsi nella sua vita al di là della drammatica notte tra i ghiacci. Le profondità degli abissi spalancano la profondità della mente.
La trama è bene architettata e strutturata in modo organico e piuttosto lineare; sono presenti regressioni e digressioni opportunamente inserite nel racconto. Nell'insieme, la narrazione procede fluidamente e non pone né problematiche di natura interpretativa, né invalicabili disconnessioni spazio-temporali. La componente storica rispecchia fedelmente i fatti accaduti. L'inserimento romanzesco risulta intrigante e coinvolgente. In seno a quest'ultimo, ho dovuto rimarcare un'imprecisione storica: l'utilizzo di antibiotici a bordo del Carpathia nell'ambito delle cure prestate ai naufraghi del Titanic. Il primo antibiotico, la penicillina, è stato scoperto da Fleming nel 1929, mentre il Titanic, come noto, è affondato alle 2.20 (ora della nave) del 15 Aprile 1912. La parte descrittiva è ampia, minuziosa ed accurata, sia per quanto riguarda la sfortunata imbarcazione, sia per le visioni paesaggistiche e di interni che ricorrono tra le pagine. Lo stesso dicasi per la pennellatura degli Ufficiali e del personale di bordo, nonché dei viaggiatori di prima classe menzionati nel racconto, le biografie dei quali sono riportate in forma ristretta nella postfazione. Personalmente, trovo opinabile l'attribuzione di virtù medianiche a Morgan Robertson, autore del romanzo "Futility or the wreck of the Titan" menzionato in questo manoscritto, ma ovviamente la questione è destinata a rimanere un mistero insoluto. Così come la sparizione dei binocoli che avrebbero dovuto essere a disposizione delle vedette del Titanic, fatto questo conclamato dalla Storia.
Lo stile dell'autore è piacevole, fluido, consono alla lingua parlata agli inizi del ventesimo secolo, privo di sbavature o volgarità, molto prossimo in alcune parti al copione del film "Titanic" di James Cameron. A mio avviso, la capacità di emozionare il lettore è legata in massima parte agli scenari storici e romanzeschi descritti, piuttosto che alla manifestazione degli stati d'animo e dei sentimenti dei protagonisti. I dialoghi interpersonali ricorrenti rendono più immediato il coinvolgimento e conferiscono un tono vivido alla narrazione.
(Angelarosa Weiler)
Citazioni da questo libro:
"Da allora in poi, tra loro e l'America ci sarebbe stato solo l'oceano. Quello vero"
"In un attimo, potremmo espiare le colpe di tutta una vita"
"Cosa siamo noi in confronto alle immense profondità del mare?
"Navigare su questa immensa distesa d'acqua fa sentire piccoli piccoli"
"Visto che devo morire, ho deciso di farlo in compagnia di un buon libro"
"Sulla scialuppa 11 scese uno struggente silenzio, violato solo dalla voce aspra e pungente della paura"
"Perché le cose più belle sono sempre proibite?"
"Fare la scelta giusta non è facile a volte"
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