Casa Editrice: CTL - 236 pagine
Formati disponibili: cartaceo
Genere: Romanzo storico
Trama:
Durante la primavera del 1944 sulle coste della Normandia, mentre gli Alleati si apprestano a sferrare il colpo decisivo contro la Germania nazista, un bambino francese di nome François stringe una solida amicizia con un soldato tedesco, Frederick Hosenfeld. Quest'uomo, dall'animo travagliato e mosso dal solo desiderio di darsi alla fuga, abbandonerà il torpore emotivo che da sempre lo accompagna, proprio grazie all'incontro con il piccolo François che riuscirà a riportare amore e fiducia nella sua vita. Frederick cercherà in tutti i modi di riscattarsi, dando un senso a quei tragici gironi, ma inconsapevolmente troverà proprio nella guerra le risposte alle sue domande. Altri personaggi nel corso della storia intrecceranno la loro vita con quella dei protagonisti e alcuni di essi si ritroveranno a dover decidere se fare onore alla divisa che indossano o seguire il loro senso morale. Amicizia, amore e riscatto, prenderanno il posto dell'eroismo, del valore e della gloria, lasciando la guerra sullo sfondo per far emergere con forza l'intimo coraggio di un uomo e di un bambino.
Recensione:
Quanto è potente il sussurro dell'amore? A volte, più dell'urlo feroce e disperato della guerra. Più del frastuono della mente che ha attraversato un mare di devastazioni e sofferenze. Più dei latrati di dolore che provengono da un corpo martoriato. Più di un ordine gridato a viva voce, più del senso del dovere che rimbomba nella razionalità. Se mai ne avessi avuto bisogno, leggendo queste pagine ho interiorizzato un concetto prezioso: l'amore è vita ed è in grado di conquistare tutto e tutti, di sbaragliare i piani dell'essere umano, di manifestarsi ovunque, anche nel bel mezzo di un teatro bellico. Laddove due forze si contrappongono, dallo scontro fuoriescono un vincitore ed un vinto; laddove entra in gioco l'amore, non esiste sconfitta. Il cuore che si riconosce capace di amare non può far altro che effondersi a bene, persino nel crollo, nel subbuglio, nel morso orrendo del conflitto. Francois, aggrappato alle rocce di un promontorio della Normandia come fossero squame di un drago immaginario, guarda il mare, la guerra e l'umanità con gli occhi innocenti e fantasiosi di un bambino. La sua incapacità di giudicare fa di lui un generatore d'amore. Nella spirale di energia positiva creata dalla sua spontaneità restano intrappolati i sentimenti e le sensazioni di tante anime adulte, segnate, ciascuna a suo modo, dalle cicatrici di un'epoca di lotte fra i popoli; il dolore lentamente si spegne e la speranza rinasce.
La trama, ben organizzata ed articolata, si sviluppa dai momenti che precedono lo sbarco degli Alleati in Normandia e lo storico Processo di Norimberga, celebrato dopo il termine del secondo conflitto mondiale. Nel racconto, trovano ampio spazio le vicende belliche operate dai due fronti combattenti, le attività di fiancheggiamento da parte della resistenza francese e le sofferenze morali e materiali esperite dalla popolazione civile. Il susseguirsi di eventi devastanti, drammatici e luttuosi è bilanciato dal senso di umanità che travalica il conflitto, dagli affetti che si accendono in modo del tutto inopinabile e non si spengono malgrado il gelo della separazione e dell'inverno. Dentro ogni divisa, di qualsiasi foggia e colore, c'è un soldato con il cuore di un uomo. Sono le voci dei cuori che risuonano in armonia ad imprimere un tocco speciale a questa narrazione, decisamente avvincente e molto coinvolgente.
Lo stile dell'autore è perfetto, per non dire superbo. Giovanni Retrosi ha la capacità di descrivere in termini realistici situazioni asperrime e sanguinose avendo cura di non offendere mai la sensibilità del lettore. Ciò che più di tutto mi ha colpita dal punto di vista stilistico è la capacità di esprimere emozioni e sensazioni in modo estremamente vivo, autentico, partecipativo; lo stato d'animo che ho sperimentato scorrendo le pagine è stato quello di essere coinvolta di persona negli eventi narrati, come se vi avessi partecipato direttamente. E' un'esperienza nella quale incorro raramente, per la quale ringrazio e mi complimento.
Lettura assolutamente consigliata, per il rimando ad un momento storico saliente e per il valore dato alla parte più nobile dell'intima essenza degli esseri umani.
(Angelarosa Weiler)
Citazioni da questo libro:
In guerra, eroi o codardi lo si diventa in base ai racconti, più o meno veritieri, di chi si azzarda a dire "Io c'ero!", facendo credere di essere l'unica parte attendibile ed incontestabile di un accadimento.
La guerra, a volte, chissà come e perché, riesce ad architettare strane alchimie tra gli uomini, demolendo le barriere che esistono tra vittime e carnefici.
Quell'uomo con quell'uniforme forse non era più, o forse non era mai stato, il suo nemico. Oggi forse poteva rappresentare il complicatissimo inizio di qualcosa.
Preferì posporre il suo dovere di soldato al bisogno di sentirsi padrone delle sue scelte.
La ragione e la codifica rendono tutto più arido nel passaggio dalle infinite sfumature del cuore alla nitidezza monocromatica del cervello.
Nessuno muore mai veramente. Se tu non dimentichi una persona, quella persona continua a vivere.
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