Genere: Amore e sentimenti

Trama:
"Io che scappo?", mi sono chiesto. "Ma perché lo hai fatto?", ho rincarato."E' il tuo ex, mica un sicario da cui scappare", ho sentenziato. In fondo, lo sappiamo benissimo: stronzi lo siamo un po' tutti, a nostra volta. Siamo in terra emiliana all'inizio di una calda estate. Dario è uno dei tanti che, un giorno, si tuffa negli abissi di una storia d'amore, convinto com'è di saper nuotare. Proverà a rimanere a galla con tutte le sue forze, ma la deriva si farà sempre più vicina. Partendo da una imprecisata città, si approda poi su un'isola fino a lambire le grandi metropoli americane. Un racconto, un diario di viaggio; una spasmodica ricerca di un agognato benessere che la reazione innescata dall'incontro di due personalità - Dario e Matteo - ha profondamente declinato in disincanto. Così si impone al protagonista un redde rationem che lo riconsegnerà laddove tutto è cominciato, dove l'impreciso finalmente diventerà preciso come un cerchio che si abbraccia.

Recensione:
Cosa c'è di peggio rispetto ad un amore non corrisposto? La risposta a questa domanda è: un amore mantenuto in sospeso tra distacchi, ritorni, lusinghe, procrastinazioni, illusioni create e promesse disattese. Mantenere in equilibrio una relazione affettiva non è facile, per farlo è necessario dimostrarsi flessibili, attenti e coinvolti. Quando un simile investimento interviene ad opera di una sola delle due parti, mentre l'altra passa con disinvoltura dal bombardamento affettivo all'indifferenza, la sofferenza del primo è assicurata. Il Diario di Dario racconta puntualmente, attimo per attimo, la storia di un lungo percorso di tormento interiore in nome dell'amore. Esistono esseri umani destinati a non comprendere l'importanza, l'estremo valore ed il significato delle parole "ti amo"; ovviamente, non faccio riferimento qui ad un impedimento linguistico o cognitivo, bensì ad un'incapacità emozionale di fondo che è propria di coloro che sono in grado di voler bene solo a se stessi. Un'incapacità spesso nascosta dietro il paravento di mode e modi esaltati dalla società contemporanea: indipendenza, centralità della propria immagine, realizzazione di se stessi e culto della personalità sono termini che hanno assunto nella comunicazione sociale dei giorni nostri un'importanza ridondante. A lato di questa incapacità di fondo, scorrono parallele la superficialità e la fretta, entrambe suggerite da ritmi di vita sempre più veloci, caotici e dispersivi. D'altro canto, Dario, essendo una persona creativa, è vittima della propria necessità di amare a tutti i costi, di non sapersi esaurire in se stesso, di aver bisogno del "tu" per potersi manifestare. Accanto allo squilibrato rapporto tra Dario e Matteo scivola la vicenda di Valerie, estrosa, colorata, vivace specchio di Dario, del quale riflette la spasmodica ricerca di un completamento del sé interiore, vanamente inseguito nelle chat sui social. Vanamente, perché troppo spesso la realtà è ben diversa da ciò che il virtuale dà ad intendere. Attraverso questo gioco di specchi, emerge l'epilogo della narrazione.
La trama è assolutamente realistica, come si conviene ad un diario, nonché riconducibile ad ogni uomo o donna della strada del duemila. La stragrande maggioranza dei lettori potrebbe essere in grado di riconoscersi in uno dei personaggi accuratamente descritti da Cristian Levrini. Per questo motivo, il livello di empatia che si crea tra il lettore e la lettura è elevato. Queste pagine non lasciano spazio ad alcuna parentesi da soap-opera, contengono il fedele riflesso di una malattia relazionale ormai ampiamente diffusa. Forse il suo unico limite, o il suo maggior pregio, a seconda delle aspettative del lettore, è proprio questo, quello di non concedere l'opportunità di una speranza di realizzazione di un sogno, quello dell'amore perfetto, che accompagna in una certa misura la fantasia di ogni essere umano.
Lo stile dell'autore è semplice, chiaro, garbato, assolutamente esente da qualsiasi forma di volgarità, anche nei passaggi in cui sono descritti dei momenti di passione fisica.
La lettura procede speditamente e risulta facilmente comprensibile. La narrazione è accompagnata da descrizioni proporzionate nella giusta misura rispetto alla lunghezza del testo.
(Angelarosa Weiler)

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