Genere: Amicizia

Trama:
Tutto ha inizio da un bigliettino galeotto, intercettato dal professor Elpidi in una classe di un ultimo anno di Liceo. I ragazzi non hanno ancora un'idea di che cosa fare della loro vita, c'è chi sogna di diventare beauty vlogger e chi street dancer, chi si sente imbrigliato da un destino già deciso dai genitori e chi invece vorrebbe solo fuggire e andarsene lontano. Hanno quasi diciotto anni, si sentono adulti, ma si comportano ancora da adolescenti: litigano per ragazzate, si illudono con poco, credono di avere il mondo in mano se solo sono connessi tra loro. Accettano spavaldi la proposta del prof di andare a vivere insieme in un rifugio in mezzo alle montagne senza alcun collegamento con il mondo esterno. E qui dovranno imparare ad appianare le loro divergenze e a vivere in comunità e si dedicheranno a trovare sé stessi in mezzo a innamoramenti improbabili, segreti inconfessabili e tradimenti dolorosi.

Recensione:
Sotto l'occhio vigile del professor Elpidi, che veglia e guida i suoi alunni come un angelo, undici giovani che stanno per varcare la soglia che separa l'età dell'adolescenza da quella adulta, partono per un'avventura che cambierà per sempre le loro vite. Si tratta di un esperimento dettato dallo stesso professore che ha lo scopo di aiutarli a scoprire loro stessi, a guardarsi dentro, a capire chi sono veramente: Andrea, Chiara, Silvia, Pedro, Valentina, Filippo, Marta, Roberta, Paola, Anita e Renzo, sono i protagonisti di questa vicenda che si svolge a Val Zambola, sulle Dolomiti friulane, a 1.700 metri di altitudine, in un rifugio fatto di pietra e mattoni, quello che sarà la loro casa per un mese intero, lontano da tutto e tutti, lontano dalle distrazioni quotidiane come i comfort, i social e qualsiasi tipo di tecnologia. Soli con la montagna nuda e cruda a far da sfondo e la reciproca compagnia dei propri compagni che impareranno a convivere, a conoscersi fra loro e sopportarsi.
"Non c'è apprendimento se non c'è condivisione" questo il motto del prof Elpidi che ne vedrà di tutti i colori in questa ardua impresa.
Una scrittura scorrevole, a tratti divertente ma dai contenuti importanti, fa riflettere su cosa sia la vera felicità e quali siano le cose che davvero contano. Una voce narrante e al tempo presente rimbalza come una pallina da tennis fra i vari protagonisti e la loro guida. Si osservano così i vari punti di vista e, nonostante i protagonisti siano tanti, si riesce facilmente a conoscere e riconoscere ognuno di loro, i quali mettono in discussione il proprio mondo, il loro modo di vedere le cose e crescono interiormente, anche se l'esperienza a un certo punto sembra naufragare miseramente... o almeno questo è quello che vede il professore in un attimo di sconforto dove vengono a galla sporchi segreti che quasi distruggono il gruppo e scatenano liti furibonde. Però si sa che dopo ogni temporale torna il sereno e il signor Elpidi, oltre ai suoi amati alunni, ha modo di apprendere un importante lezione: "Per ritrovarsi bisogna prima perdersi".
Il mese in cui hanno vissuto nel rifugio segna quei giovani quasi adulti nel profondo, fanno tesoro di quell'esperienza che ha piantato in loro un seme prezioso, e anche quando gli anni trascorrono e pare che di quell'avventura non sia rimasta nient'altro che un'ombra remota, quel seme è ormai cresciuto e ha dato i suoi frutti indicando a ognuno la giusta via da percorre per realizzarsi ed essere felici.
Raccontato con un linguaggio moderno nel quale si scorge ogni tanto qualche frase filosofica grazie alle lezioni impartite dal professore. Ottimi i dialoghi, sempre ben presenti ma mai invadenti, creano il giusto collante fra i personaggi rendendoli più uniti fra loro. Le descrizioni dei luoghi sono accurate ed impeccabili, quasi si può immaginare che l'autore abbia veramente messo piede fra quei monti e abbia saputo rendere tutto più realistico nella mente di chi sta leggendo fra le pagine da lui create.
Una storia di amicizia e di comprensione, dove chi non si sopporta da sempre impara a capire il prossimo, a vedere al di là delle proprie mere esigenze, ad ascoltare altri punti di vista, ad essere empatici, più saggi e più adulti. Non manchano le tresche amorose, perché si sa che l'amore nasce ovunque, anche in alta montagna con la neve alle ginocchia!
Divertente e saggio questo romanzo che fa sentire la sua mancanza una volta terminate le pagine, una lettura da non perdere!
(Silvia Garioni)

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