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U!
di Giancarmine Fiume

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    Casa Editrice: Collezione Letteraria - 80 pagine
    Formati disponibili: cartaceo




  • Genere: Poesia

    Trama:
    "U! appare più come poema unitario, che come raccolta di poesie; costruito secondo un'architettura precisa che si snoda in due sezioni quasi complementari: In descensus inferis e Chiara luce. Effettivamente le sezioni segnano uno iato (risolto) in quella che possiamo definire fenomenologia empirica della scoperta, la quale apre ad una prospettiva semiologica binaria del discendere e del salire, che sono percepiti sia in una modalità dello stare fisico, che nell'altra che è aspirazione metafisica e metapsichica. Del resto ¡u! possiede un andamento monodico il cui tema principale è l'amore... Giancarmine Fiume è poeta autentico, e persino perché si è condotto ad un esordio tardivo, quindi meditato, consapevole, sapiente." (Dalla Prefazione di Michelangelo Zizzi)

    Recensione:
    ¡u! di Giancarmine Fiume è una raccolta di componimenti senza titolo che, suddivisi in due sezioni, danno al lavoro la struttura unitaria di un breve poema.
    Premetto che il titolo particolare e incisivo, mi ha richiamato alla memoria un racconto di Ugo Iginio Tarchetti "La lettera U - (Manoscrtto di un pazzo)", in cui un testo manoscritto raccoglie la storia di un uomo ossessionato dalla lettera U. Il suono di questa lettera scura gli sembra un ruggito d'inferno, mentre la forma lo terrorizza come niente altro. L'uomo non riesce a stare in società e a condurre una vita normale, perché in ogni cosa scopre il marchio cupo e inquietante della vocale maledetta.
    Ossessione, oscurità dell'abisso - anche interiore - ci portano nel sottosuolo della città dove Fiume svolge il suo lavoro di rilevatore di contatori, sembrano voler significare il titolo della prima sezione, In descensus inferis contrapposto a quello della seconda Chiara luce.
    La discesa e l'ascesa, la presenza costante anche quando non direttamente espressa dell'amata Sibilla Pavese mi ricorda il Dante delle "Rime petrose" molto più viscerale ed esplicito nel suo amore, rispetto a quello della "Commedia" che è l'espressione della complessità dell'universo e della fragilità umana, della storia sterminata e della vita quotidiana di ognuno di noi, l'Everyman che Dante incarna e che mi permetto di accostare all'opera di Fiume.
    Sono consapevole di aver fatto un parallelismo azzardato, tuttavia sento di trovarmi di fronte ad un'opera e un Autore non convenzionali, visto anche l'esergo tratto da un famoso brano dell'album "In Utero" dei Nirvana.
    Tornando a noi, ho trovato che la vita del Poeta nella sua interezza sia la chiave interpretativa necessaria per una corretta lettura dei suoi scritti e credo che nulla sia più vero nel caso del suo lavoro poetico, dove l'autobiografismo serpeggia attraverso tutti i versi, sublimizzato in modo tale da non relegarlo ad esperienza strettamente personale - e quindi di scarso interesse poetico se tale rimanesse - ma materiale di effettiva condivisione con l'altro, dunque messaggio poetico.
    Fiume è poeta carnale, poeta dei sensi e non lo nasconde nei suoi versi dove termini che indicano parti del corpo, richiamano umori e sensazioni tattili, ricorrono più volte nei testi, quasi ossessivamente a voler ribadire che è attraverso l'esperienza che si può realmente vivere, cogliendo - ove possibile - un senso, o forse più sperabilmente una via di fuga.
    Ci troviamo di fronte ad una poetica essenziale, che vive per costruzioni cumulative attorno ad un unico centro propulsivo e aggregatore, sempre coerente in sé e per sé. A tratti si leggono versi così ermetici da non riuscire a coglierne del tutto il significato, ma non per questo perdono di bellezza e fascino. Ci svegliano, anzi, dal torpore di una poesia contemporanea, sempre più povera di vocaboli e immagini.
    Il Poeta chiama in causa tutti i sensi per dipingere non soltanto il corpo dell'amata Sibilla Pavese ma per sottolineare le emozioni forti che, anche il solo pensiero di lei, gli suscitano. Il Poeta idealizza la figura femminile senza privarla della sua presenza carnale, viva, umana.
    Un libro da leggere e rileggere più volte in modo da cogliere sempre nuovi particolari e cercare di interpretare il vero significato celato dietro alla mano di chi scrive. Lettura consigliata a chi ama la poesia.
    (Luisa Debenedetti)

    Citazioni da questo libro:
    "Noi ci affacciamo inermi
    nel frastuono delle molecole
    all'orlo sdrucito di un buco nero
    come da un enorme obice."

    "Tu, scalza, danzi all'ora di punta."

    "(...) ed io non posso che amarti di un amore doloso, Sibilla Pavese, come un musicante oltre il muro del suono."

    "Nel fango rinserro i miei occhi
    e finalmente ti vedo, luce."



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