Genere: Gialli

Trama:
Un romanzo originale Tremagi e il rasoio di Occam, a partire dal protagonista Giorgio Tremagi (anagramma di Maigret), libraio in crisi costretto ad aprire una "polpetteria" tra i libri per sbarcare il lunario. Originale anche la narrazione di piazza Epiro, del suo mercato storico, e dei personaggi di contorno: il generale comunista, il commissario Jannaccone, la cognata Fiorella (artefice delle magnifiche polpette), la conturbante Crocefissa, il cane Gedeone e l'indimenticabile "Ma li mortè". La trama è gialla, ci sono omicidi, furti, sparizioni e conseguenti indagini, ma il punto di forza sono le atmosfere e le riflessioni di Giorgio Tremagi, così definito dallo stesso autore: "E' un cinquantenne legato al passato che guarda all'oggi con la curiosità di un turista, è un antifascista in un quartiere che di fascisti pullula, è tifoso della Roma, è un dignitosissimo sfigato".

Recensione:
Grazie alla collana editoriale "Impronte", ideata da Tecla Dozio e Veronica Todaro, in questa fine estate è possibile leggere un giallo dallo stile unico e originale. Vari sono gli scrittori che collaborano con questa particolare e interessante casa editrice. Paolo Petrangeli è uno di questi.
Il suo romanzo Tremagi e il rasoio di Occam appare immediatamente come una storia diversa e inconsueta. Dialoghi veloci e ritmati introducono il lettore in un'ammaliante lettura. Ed è proprio in questi dialoghi, che fotografano perfettamente i personaggi e gli ambienti, che si dipana il racconto. Morte, mistero e suspense si annidano tra le parole dell'autore che, giocando con i suoi personaggi, porta velocemente la lettura verso il suo finale.
In una deliziosa libreria-trattoria, dove si gustano squisite polpette e dove si cerca il solito introvabile libro, non si può non rimanere affascinati proprio da Giorgio Tremagi, un personaggio travolgente, capace di attorniarsi di amici e nemici, che rendono questo romanzo divertente e insidioso.
Tra i libri pubblicati negli ultimi mesi, sicuramente Tremagi e il rasoio di Occam può trovare il suo spazio tra le chiacchiere dei lettori, per la storia avvincente e capace di mantenere viva l'attenzione, ma anche e soprattutto grazie alla scrittura dell'autore, piacevole e a volte quasi scanzonata, per gli inserimenti dialettali, che interrompono piacevolmente la linea del racconto stesso.
Un libro che ha la capacità di far concludere con un sorriso la vacanza del lettore, facendogli vivere una serena lettura e, chissà, magari stuzzicandolo verso la ricerca di gustose polpette.
(Barbara Galimberti)

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