Casa Editrice: Disney Libri - Giunti - 192 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Per bambini
Trama:
In questo volume si celebra un'opera unica: la prima storia illustrata Disney ispirata a Dante Alighieri e realizzata da tre artisti geniali, lo sceneggiatore Augusto Macchetto, la disegnatrice Giada Perissinotto e il colorista Andrea Cagol, unita alle parodie storiche della Divina Commedia. Il volume è composto dalla storia illustrata e dalle parodie L'Inferno di Topolino di Guido Martina e Angelo Bioletto e L'Inferno di Paperino di Giulio Chierchini. Un libro che omaggia il sommo poeta. Età di lettura: da 7 anni.
Recensione:
"Paperdante" è un'opera complessa che, come la Divina Commedia da cui trae ispirazione, rappresenta un viaggio allegorico a più livelli.
Il primo è sicuramente quello grafico che, in ordine cronologico, non in quello del libro, comincia con le tavole dell'Inferno di Topolino di Bioletto del '49-‘50, spesso piene di personaggi e ricche di dettaglio e che a tratti ricordano certe illustrazioni del Doré, fa un balzo di oltre trent'anni mostrandoci il disegno più pulito di Chierchini, per terminare, con i personaggi fluidi e dinamici di Giada Perissinotto, disegnatrice di PK oltre che di Topolino. Un percorso incredibile che PaperDante ci permette di apprezzare in pieno, grazie alla grande distanza temporale e di disegno delle diverse parti, ognuna delle quali è una perla di stile in sé.
Il secondo è ovviamente quello di Dante stesso nella Divina Commedia e nella vita personale, di cui però vengono solo presi episodi specifici che vengono raccontati in maniera nuova per adattarsi alla storia dei personaggi Disney. Nonostante questo la lettura di Paperdante genererà sicuramente interesse per la Divina Commedia in chiunque non l'abbia ancora letta.
Il terzo piano è quello dei personaggi Disney che si incontrano lungo la strada. In particolare è splendido seguire la metamorfosi di Paperino, che appare inizialmente come lo stereotipo del papero iracondo reso famoso dalla penna di Carl Barks, si trasforma nell'eterno debitore di Paperone che molti lettori conoscono per diventare infine un dolcissimo Paperino-Paperotto-Paperdante con gli occhi pieni di meraviglia dei bambini.
Il livello più complesso è però quello sociale. Così come Dante, descrivendo l'Inferno, parlava anche dell'Italia di allora, così Paperdante è una carrellata attraverso settant'anni di storia e sentire italiani.
L'inferno di Topolino è irriverente, duro, politicamente scorretto. La scena in cui Topolino, eroe della giustizia, prende a pugni in faccia un Vigile della Circolazione Infernale che voleva multarlo ingiustamente, oggi difficilmente potremmo ritrovarla in un fumetto moderno, ma quella era un'Italia che usciva dalla guerra, dove la stessa autorità doveva guadagnarsi il rispetto dei cittadini. Emblematiche le ultime tre pagine che ci narrano il fato dei due traditori massimi (non vi dico chi sono ma vi invito a scoprirlo) ed allo stesso tempo illustrano lo spirito di un tempo che oggi non è più.
L'inferno di Paperino invece è intriso di cultura degli anni settanta e ottanta, in particolare della ventata ecologica che in quegli anni incominciava ad arrivare, ma allo stesso tempo è di un'attualità sconcertante. Vedere il fiero papero che si destreggia tra inquinatori, automobilisti incalliti e burocrati fa di certo pensare alle notizie di questi giorni con corpose parti del "Recovery plan" destinate all'ecologia ed alla digitalizzazione dell'amministrazione pubblica, mentre la denuncia della dipendenza di molti dalla televisione fa il paio con quello che oggi succede con i cellulari.
La prima sezione, quella disegnata appositamente per quest'uscita, è invece più personale, figlia forse di un epoca dove minore è l'attenzione per le grandi battaglie e maggiore è lo spazio dato al singolo. Allo stesso tempo è anche una parte più ridente e bambina, mentre le altre sembrano scritte a più strati, sia per bambini che per adulti.
In sintesi Paperdante è un fumetto denso di significati e magistralmente illustrato da tre delle migliori penne della storia di Topolino. Personalmente l'ho letto tre volte per questa recensione e penso che lo rileggerò ancora, perché sono convinto che ad ogni lettura troverò qualcosa che mi era sfuggito nelle parole o nel disegno, un riferimento, o forse un messaggio che non avevo ancora capito. Di sicuro vi consiglio di leggerlo e di farlo leggere perché ne vale la pena.
(Renato Marelli)
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