Casa Editrice: Pubblicazione indipendente - 81 pagine
Formati disponibili: ebook
Genere: Per bambini
Trama:
Diciamolo: le favole tradizionali sono diseducative. Se ci pensi, a leggere Cenerentola, Biancaneve e compagnia sembra che l'obiettivo di vita di ogni dolce fanciulla sia solo quello di trovare un marito, un bel principe, con cui sposarsi e vivere felice e contenta. Appunto: ogni favola termina con quel "e vissero felici e contenti" che praticamente vuol dire "e a nessuno importa cosa successe dopo il matrimonio di questi due, perché tanto non fa storia". Inoltre, sembra che l'unica cosa di cui la dolce fanciulla abbia bisogno per accalappiare il suo principe sia essere bella. E basta. Nessuno sa se Raperonzolo fosse anche intelligente, abile in qualcosa; nessuno sa se la Bella Addormentata avesse aspirazioni o un progetto da voler realizzare nella vita, nessuno sa che personalità avesse. A nessuno importa, perché una principessa che si rispetti deve essere bella e basta. E i principi azzurri? Perché sono desiderabili? Solo perché son belli anche loro? Ma la sapranno cambiare una lampadina se a Cenerentola se ne fumina una in casa? Insomma, attraverso le favole tradizionali, mi sembra che stiamo instillando nei nostri figli dei valori sbagliati, basati sulla logica antica che sposarsi sia l'unica direzione di vita possibile ed essere belli sia l'unico valore delle persone.
Per questo ho scritto delle favole alternative, dove i personaggi sono figure riconoscibilissime della vita quotidiana (gelatai, medici, bambini) con una loro personalità e obbiettivi di vita diversi da quello di accasarsi. Ci sono anche delle principesse, ma magari sognano di fare l'avvocato. Ci sono fate, ma vivono in un tablet. C'è un mago che sa tutto lui, ma è Google. Insomma, ho creato delle favole che provano ad offrire migliori modelli da emulare ai bambini, e allo stesso tempo fanno apparire la realtà di ogni giorno come posto e luogo possibile per la magia e la favola.
Recensione: "Niente Cenerentole" è un'opera fiabesca particolare, dal taglio innovativo ed accattivante. Dedicato ai bambini dai 3 fino ai 10 anni, a mio parere è uno scritto che travalica le età. In questa lettura io mi sono divertita, incuriosita, ed ho davvero apprezzato l'originalità delle creazioni di Pepita Rusk, immerse nella nostra modernità, anche nei racconti più classici, che sempre si dimostrano al passo coi tempi.
La scrittura nella quale ci imbattiamo è briosa, vivace, dinamica. Le volute riprese delle frasi, poi sviluppate con piccoli ma fondamentali cambiamenti, regalano una percezione musicale, da ritornello che entra in testa, ed aiuta i più giovani a ricordarsi i passaggi, sottolineandoli.
Ogni racconto è strutturato con cura, articolato, con le vicende che si sviluppano in modo mai banale. Perfetta la dimensione, non troppo corti da sembrare macchiette, non troppo lunghi da perdere l'attenzione e stancare. Fiabe dove esiste la tecnologia, narrazioni dove sono protagonisti anche i principi e accanto a loro, principesse che non hanno bisogno di un consorte per regnare, altre che hanno desideri diversi da un futuro che tende solo al matrimonio. Accanto alle morali formative che di assorbono con naturalezza, senza nemmeno accorgersene, i bambini impareranno (e i grandi ricorderanno) i giusti comportamenti da tenere, i consigli più utili di cui fare tesoro e che nella vita può esserci più dei desideri canonici: c'è tutto ciò che possiamo immaginare.
C'è un altro messaggio davvero importante che l'autrice veicola: ciò che sembra giusto e perfetto per noi, può non essere altrettanto vero per un altro. Libertà, tolleranza, comprensione, tutto è esposto tramite la fiaba con divertimento e sorprese, per una lettura nuova, di oggi, al passo coi tempi, rispettosa della tradizione per poi ripartire alla conquista di nuovi orizzonti.
Le fiabe incantano, insegnano e formano: "Niente Cenerentole" è questo e tanto altro, per un'opera di diletto per qualunque curioso del mondo!
(Tatiana Vanini)
Citazioni da questo libro:
Non tutti devono per forza fare quello che fanno gli altri, e non tutti sono felici nel fare le cose che fanno gli altri.
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