Casa Editrice: Frilli - 180 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Gialli
Trama:
Una telefonata della cara mamèta: "Renato, devi indagare su un caso". Tra tutte le persone che Negri poteva figurarsi che gli affidassero un'indagine per omicidio, certo la sua mamma era l'ultima. Il commissario indagherà sulla morte di un certo Achille Bracchi, caso chiuso dal commissariato di Chiavari come suicidio ma che, evidentemente, non convince la signora Rosalba Maria Barbieri vedova Negri. Cosa c'entra con il Bracchi? Sembra che in un torrido luglio del 1979, Achille Bracchi si sia lanciato da quella che pensava sarebbe diventata la sua miniera d'oro: Colonia Fara, un edificio realizzato durante il Ventennio fascista a strapiombo sul bel mare ligure della riviera di Levante. Per questo caso, il commissario si avvarrà dei suoi fidi aiutanti, il suo vice Palamara, e l'ispettore Coviello ma sarà un'indagine che dovrà condurre in solitaria e in cui dovrà fare, soprattutto, i conti con se stesso.
Recensione:
Milano Vertigo di Oscar Logoteta è un poliziesco atipico. Per cominciare il caso viene portato all'investigatore da sua madre, cosa già peculiare di per sé, e prosegue poi in un intreccio tra crimine, politica e vita personale del commissario assolutamente inaspettato. Cosa unisce un poliziotto di Milano ad un imprenditore morto per quella che sembra essere una caduta accidentale da un piano alto di una vecchia colonia fascista che voleva ristrutturare?
Oltre alla vicenda criminale in sé, che come avrete capito è già abbastanza intricata, il libro ci fa rivivere uno spaccato di storia italiana della fine degli anni settanta, tra milanesi in vacanza a Chiavari che strizzano l'occhiolino all'arrivo del consumismo degli anni ottanta, ed un paese ancora segnato dalle azioni dei terroristi.
La lettura è molto piacevole e divertente, e l'autore non manca di farci sorridere, tratteggiando una combriccola di soggetti, uno più strano dell'altro, che costituiscono la cerchia più stretta di amici del protagonista il quale, tra parentesi, ha un popolarità con il gentil sesso forse fin troppo eccessiva (che conosca l'autore?). Scherzi a parte, i personaggi risultano essere molto vividi, li puoi quasi dipingere nella mente e te li ricordi perfettamente dopo solo poche righe. Sicuramente si nota la volontà di Logoteta di creare un gruppo che si fissi nell'immaginario del lettore e che venga facilmente riconosciuto passando da un libro al successivo, ma ognuno dei personaggi è così ben delineato che rivederli in future opere sarà davvero un piacere.
Un ultimo commento riguardo la brevità dello scritto: in meno di centocinquanta pagine l'autore ci presenta un folto numero di personaggi, delinea un caso complesso e lo porta a risoluzione, condendo il tutto con delle scenette che non mancheranno di farvi sorridere. Un esempio di concisione e di chiarezza davvero raro. Lo consiglio sicuramente a chi ama il genere ed anche a chi voglia una lettura non troppo impegnativa che faccia lavorare le proprie celluline grigie.
(Renato Marelli)
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